Pubblicati i primi risultati dei trattamenti con il sistema di Radiochirurgia, HyperArc utilizzato in Italia solo al “Sacro Cuore”: nel 99% dei casi si è manifestato un arresto della progressione e una remissione parziale o completa di ogni metastasi
Il sistema di Radiochirurgia “HyperArc”, utilizzato per la prima volta al mondo dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria nell’agosto del 2017, è un alleato molto promettente per la cura delle metastasi cerebrali multiple, trattandole contemporaneamente e in una sola seduta di pochi minuti.
A dimostralo sono i primi risultati del trattamento pubblicati dalla rivista internazionale Journal Research and Clinical Oncology e che riguardano lo studio condotto dall’équipe del professor Filippo Alongi, direttore della Radioterapia Oncologica, su 381 metastasi in 64 pazienti sottoposti a controllo Risonanza Magnetica a due mesi dalla cura radioterapica. Ogni paziente presentava in media 7 metastasi.
Lo studio ha rilevato nel 20% circa delle metastasi una risposta completa, con la distruzione totale della lesione secondaria; nei rimanenti casi, invece, si è verificato una remissione parziale o un arresto della progressione (Photo Gallery)
Altro dato molto significativo: nei pazienti in cura non sono emersi effetti collaterali, come radionecrosi o edema cerebrale massivo, sequele importanti che invece possono accadere con la radioterapia tradizionale, in particolare quando vengono colpiti diversi bersagli, contemporaneamente e con alte dosi di radiazioni.
“Questo grazie alla precisione millimetrica di irradiazione garantita dal sistema HyperArc – sottolinea Alongi, che è anche professore associato all’Università di Brescia -. Noi possiamo colpire con un’elevata dose di radiazioni solo focalmente e nello stesso momento le parti ‘malate’ dell’encefalo, preservando quelle sane. Andiamo così ad incidere positivamente non solo sulla sopravvivenza del paziente ma anche sulla qualità di vita dello stesso”.
Lo studio ha rilevato infine che la migliore risposta alla radioterapia si è verificata negli uomini con carcinoma polmonare e nelle donne con tumore alla mammella. “E’ un dato che dobbiamo ancora approfondire – sottolinea il professor Alongi – ma probabilmente è dovuto anche all’efficace interazione tra i farmaci che vengono utilizzati per via sistemica per queste neoplasie e la radiochirugia”.
Il software HyperArc aumenta le libertà di movimento dell’acceleratore lineare TrueBeam, la macchina erogatrice di radiazioni ionizzanti ad alta energia, consentendo ad essa di colpire contemporaneamente con estrema precisione diverse metastasi in una sola seduta della durata di pochi minuti. Un tempo molto ridotto rispetto ad altri trattamenti tradizionalmente utilizzati e dedicati specificamente alle lesioni cerebrali multiple, che spesso richiedono una seduta di circa un’ora per ciascuna delle metastasi.
“Il fascio di radiazioni ionizzanti si comporta come il bisturi del neurochirurgo, da qui il nome di radiochirurgia – precisa il radio-oncologo – ma in maniera assolutamente non invasiva e senza il supporto dell’anestesia”. Dall’agosto del 2017 sono stati trattati a Negrar 114 pazienti per un totale di 585 lesioni.
L’innovativo sistema viene utilizzato in Italia solo dal “Sacro Cuore Don Calabria”. “Per apprendere il funzionamento di HyperArc e altre metodiche all’avanguardia che utilizziamo, vengono da noi colleghi da ogni parte del mondo – conclude Alongi -. Recentemente abbiamo avuto ospiti dalla Colombia e dalla Germania. Quando ero specializzando eravamo noi ad andare all’estero per imparare queste tecniche innovative…”.
Nella foto: l’équipe della Radioterapia Oncologica con al centro il professor Filippo Alongi
In allegato il testo dello studio pubblicato su Journal Research and Clinical Oncology
In PhotoGallery: un esame di Risonanza Magnetica che mostra la presenza delle metastasi prima della Radiochirurgia e la scomparsa dopo il trattamento
Per saperne di più: Metastasi cerebrali: il “Sacro Cuore” primo al mondo nell’uso di una nuova tecnica di Radiochirurgia