I morsi di zecca non sono dolorosi e quindi è possibile non accorgersi immediatamente, ma una volta individuata la zecca è fondamentale toglierla assumendo determinati accorgimenti per non aumentare il rischio di un’eventuale infezione

Bastono piccoli e semplici accorgimenti per fare in modo di non incorrere in uno degli aspetti meno piacevoli delle passeggiate in montagna o in zone rurali: i morsi di zecca. Di per sé non sono eventi dolorosi, perché la zecca – che fa parte degli aracnidi ematofagi, come i ragni – libera delle sostanze anestetizzanti al fine di rimanere più a lungo attaccata e nutrirsi con la maggiore quantità di sangue.

 

Ma sono le conseguenze del morso di zecca ad essere rischioseperché, se infetta, può trasmettere il batterio Borrelia burgdorferi responsabile della malattia di Lyme (che viene infatti chiamata anche Borreliosi) e il virus della TBE (Tick-borne Encephalitis) che causa l’encefalite da zecche.

 

Si tratta di patologie presenti soprattutto nel nord-est dell’Italia(Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto). Recenti studi entomologici hanno rilevato zecche infette da nuove rickettsie anche nelle stesse aree rurali, ma il cui morso provoca sull’uomo manifestazioni cliniche completamente diverse da quelle finora conosciute dalla febbre bottonosa del Mediterraneo, malattia che si credeva diffusa solo nell’Italia centro-meridionale ed insulare.

 

Nella maggior parte dei casi la malattia di Lyme può essere trattata con successo attraverso la somministrazione di antibiotici per due settimane. Tuttavia se non viene riconosciuta e curata in rari casi la malattia può arrivare a colpire il cuore, le articolazioni e il sistema nervoso nei mesi e negli anni successivi. Per la TBE non è disponibile nessuna terapia e di solito si risolve da sola, ma nella fase avanzata può colpire il sistema nervoso, con sintomi simili a quelli della meningite. La mortalità è inferiore al 2%, ma il rischio di complicanze neurologiche permanenti (da lievi tremori agli arti fino alla paralisi) a lungo termine è del 20%. L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria per le Malattie infettive e tropicali, insieme all’ospedale di Belluno, è centro accreditato della Regione Veneto per le malattie rare infettive, tra cui quelle trasmesse dalle zecche.

 

Come proteggersi dal morso di zecca
L’abbigliamentoLe zecche prosperano nei terreni boschivi ombrosi e umidi, sulle radure e sui prati, sui campi aperti e sui cespugli. Pertanto se si visita una zona dove la presenza di zecche infette è endemica, è consigliabile adottare un abbigliamento protettivo (pantaloni lunghi, scarponi) su cui spruzzare repellenti specifici.

 

ll vaccino per la TBE

Per la TBE è in commercio un vaccino, ad oggi somministrato gratuitamente solo in Friuli Venezia Giulia, zona endemica della malattia, ma consigliabile a tutti coloro che frequentano spesso anche le aree montane e rurali del Trentino Alto Adige e del Veneto.

 

Cosa fare dopo una passeggiata in zone a rischio

Proprio per la mancanza di dolore, è facile non accorgersi di essere stati morsi. Per questo dopo essere stati in aree dove potrebbe registrarsi la presenza di zecche è importante controllare attentamente la propria persona, eventuali bambini e gli indumenti. La zecca può variare come dimensioni (dipende se adulta, ninfa o larva) dalla testa di uno spillo alla grandezza di una gomma applicata dalla matita. Il morso ha solitamente l’aspetto di una piccola lentiggine in rilievo che non si riesce a staccare.

 

Se si è stati morsi

Togliere la zecca
Non è necessario recarsi al Pronto Soccorso ma è fondamentale togliere immediatamente la zecca: esistono in commercio delle apposite pinzette a punta fine, ma ciò che è importante è tirare verso l’alto senza schiacciare o stringere il corpo della zecca, provocare torsioni o strattoni. Non si devono applicare unguenti o somministrare calore in quanto questo indurrebbe un riflesso di rigurgito del sangue succhiato, con un forte aumento di rischio di infezioni.

 

Disinfettare la ferita
Se all’interno della ferita rimane il rostro, cioè il “gancio” con cui la zecca si attacca, non è pericoloso perché l’eventuale infezione è nel corpo della zecca
Lavare la ferita con acqua calda e sapone e applicare un antisettico come alcol o iodio sull’area interessata.

Attenzione all’insorgenza di sintomi entro 30 giorni
Segnare sul calendario il giorno del morso e recarsi in un Centro di malattie infettive se nell’arco di 30 giorni sorgono sintomi come rash cutaneo rossastro attorno alla sede del morso, febbre, mal di testa, male alle ossa, difficoltà di movimento. Se si è stati in area tropicale dove sono molto diffuse numerose malattie dovute alle zecche infette da vari batteri riconducibili alla famiglia delle rickettsie e sorgono sintomi di vario tipo è fondamentale rivolgersi a Centri che curano anche le malattie tropicali.

 

Come escludere l’infezione
Non tutte le zecche risultano infette per cui nella maggior parte dei casi non compare alcun disturbo. L’assenza di infezione può essere definitivamente documentata effettuando una sierologia per Borrelia burgdorferi e per TBE virus dopo almeno 6-8 settimane dal morso. Un esame sierologico effettuato prematuramente potrebbe risultare erroneamente negativo in quanto gli anticorpi non hanno avuto ancora il tempo di formarsi.