Si celebra oggi la Giornata mondiale senza tabacco, un appuntamento per sensibilizzare contro un killer che, solo in Italia, è considerato responsabile di 93.500 morti all’anno, pari al 14% di tutti i decessi. Un killer che uccide in molti modi diversi…

Si stima che in Italia lo scorso anno siano morte 93mila persone per cause correlate al fumo di sigaretta, pari al 14% dei decessi totali (dati AIOM 2018). Decessi dovuti al fatto che il fumo è uno dei maggiori fattori di rischio per molti tipi di tumore ma anche per patologie respiratorie croniche e patologie cardiovascolari gravi. La maggior parte di queste morti potrebbe essere evitata semplicemente smettendo di fumare. Eppure ancora oggi più di un italiano su cinque è un fumatore, ovvero 11,6 milioni di persone (dati Istituto Superiore di Sanità, maggio 2019).

 

Per sensibilizzare sui danni del fumo e sulla evitabilità delle patologie ad esso correlate, il 31 maggio di ogni anno l’OMS promuove la Giornata mondiale senza tabacco. Un appuntamento che quest’anno è dedicato al tema “Tabacco e salute dei polmoni”. Come risaputo, il fumo è causa dell’85-90% dei tumori del polmone, che rappresentano la quarta neoplasia per incidenza e la prima causa di morte per neoplasia a livello nazionale. Nel 2018 i casi di tumore del polmone in Italia sono stati 41.500 (stime AIOM).

 

Ma tra i danni provocati dal fumo alle vie respiratorie non c’è solo il tumore. Infatti il tabagismo è di gran lunga la principale causa di patologie respiratorie croniche che spesso compromettono gravemente lo stato di salute e lo stile di vita di chi ne è affetto. Non si parla solo di infezioni, tosse cronica e catarro, ma soprattutto di asma e broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), caratterizzata da un’ostruzione bronchiale e quindi da una difficoltà respiratoria più o meno grave, patologia che riguarda il 10% della popolazione mondiale.

 

Proprio le malattie respiratorie croniche ostruttive, secondo le stime OMS, nel 2020 saranno la terza causa di morte a livello globale dopo le patologie cardiovascolari e i tumori. Ed anche le spese sanitarie correlate sono imponenti (si calcola che il 56% delle spese sanitarie per patologie respiratorie in Europa sia causata dalla BPCO).

 

Sulle patologie croniche ostruttive, la BPCO in particolare, l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria sta portando avanti da anni uno studio unito ad un lavoro di sensibilizzazione sulla popolazione veronese in collaborazione con l’ateneo scaligero e le istituzioni (vedi articolo correlato). Inoltre la Pneumologia guidata dal dottor Carlo Pomari è uno dei centri europei sede della sperimentazione di un vaccino che ha l’obiettivo di prevenire il riacutizzarsi delle infezioni, ad esempio bronchiti, che colpiscono con frequenza chi è affetto da patologie respiratorie croniche (vedi articolo).

 

Infine un’attenzione particolare al “Sacro Cuore” è dedicata alla tosse, specialmente se persistente, che talvolta rappresenta il sintomo di una patologia cronica. Sempre con il coordinamento della Pneumologia, dall’anno scorso è operativo un Centro della Tosse presso il Centro Diagnostico Terapeutico Ospedale Sacro Cuore, in via San Marco 121 a Verona, che coinvolge un team multispecialistico per lo studio, la diagnosi e la cura di tale malattia.

 

Tornando al fumo di sigaretta, un altro aspetto deleterio da tenere in considerazione è il cosiddetto fumo passivo, che secondo l’OMS è responsabile di quasi un milione di morti all’anno nel mondo. A tal proposito si stima che 165mila bambini minori di 5 anni muoiano per infezioni alle vie respiratorie causate da fumo passivo.

 

Per completare il quadro, al di là dei danni respiratori, il fumo è responsabile o corresponsabile di molti tipi di tumore oltre a quello del polmone: cavo orale e gola, esofago, pancreas, colon, vescica, prostata, rene, seno, ovaie, alcuni tipi di leucemie. In particolare è la principale causa di tumore del pancreas esocrino (13.300 casi stimati nel 2018 in Italia) ed è causa del 40% di tumori al rene nei maschi (13.400 casi nel 2018). Riguardo alle patologie cardiovascolari, infine, il fumo aumenta le probabilità di incorrere in ipertensione, infarto, ictus e coronaropatie.