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Lo studio epidemiologico sulla salute respiratoria dei veronesi ha rilevato una situazione stabile o in lieve miglioramento rispetto a otto anni fa: venerdì 15 marzo in un convegno saranno illustrati i dati completi della ricerca

Sono risultati sorprendenti ed incoraggianti quelli rilevati dallo studio “Come va il tuo respiro” (vedi articolo), l’indagine epidemiologica sulla salute respiratoria dei veronesi condotto dalla Pneumologia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar in collaborazione con il Comune scaligero e l’Ulss 9. Lo stesso campione statisticamente significativo di cittadini oggetto otto anni fa dello studio “Scopri il tuo respiro”, è stato “richiamato” a verificare la salute del propri polmoni che è risultata stabile o addirittura in lieve miglioramento.

 

E’ quanto hanno illustrato questa mattina tutti gli attori dello studio in una conferenza stampa nella sede del Comune di Verona a cui sono intervenuti Marco Padovani, assessore alle Strade e Giardini, decentramento e Servizi tecnici circoscrizionali; Mario Piccinini, amministratore delegato dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria; Carlo Pomari, responsabile della Pneumologia della stessa struttura; Massimo Guerriero, biostatistico e Denise Signorelli, direttore sanitario dell’ULSS 9. E’ intervenuto anche Adriano Tomba, segretario generale della Fondazione Cattolica Assicurazioni, che assieme a Chiesi Italia, Agsm e VeronaFiere ha supportato economicamente lo studio. I dati completi della ricerca saranno presentati in un convegno aperto alla cittadinanza che si terrà venerdì 15 marzo alle 17 presso il Palazzo della Gran Guardia, a Verona (vedi programma).

 

“Questo è un lavoro partito anni fa e che ora ha un’importante valenza sanitaria oltre che scientifica – ha detto l’assessore Padovani-. I dati sono incoraggianti, perché dimostrano quanto sia fondamentale la prevenzione e come i cittadini siano attenti alla propria salute. Numeri importanti anche per l’Amministrazione, impegnata con iniziative e progetti per promuovere tra i cittadini comportamenti e stili di vita virtuosi”.

 

La situazione otto anni fa
L’indagine del 2010-2011 – pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Respiratory Medicine – ha rilevato che quasi dieci veronesi su 100 erano affetti da BPCO (Broncopneumopatia cronico ostruttiva), mentre 6 veronesi su 100 da asma bronchiale, dato in linea con le altre città europee.

 

Il nuovo studio
Dei 1.236 arruolati otto anni fa, per il nuovo studio “Come va il tuo respiro”, erano potenzialmente contattabili 919 cittadini in quanto 317 sono risultati non più residenti a Verona o defunti. Sono stati invece 646 coloro che hanno risposto al richiamo del 2018, generando un elevato tasso di adesione alla proposta (pari al 70.3%) e garantendo quindi la possibilità di effettuare confronti statistici temporali molto accurati e fornire dati oggettivi “pesanti”, usufruibili dalla politica sanitaria e dagli enti territoriali che si occupano di salute pubblica, come ha sottolineato Massimo Guerriero, biostatistico e professore incaricato dell’Università di Verona, che si è occupato dell’analisi dei dati.

 

Calano i fumatori
Rispetto a quanto rilevato dallo studio precedente, i fumatori sono calati del 5%, dato altamente significativo dell’impatto che queste iniziative possono avere non solo dal punto di vista della ricerca scientifica, ma anche da quello sociale e sanitario: l’80% dei tumori al polmone, infatti, è provocato dal fumo di sigaretta che è anche un importante fattore di rischio di altre neoplasie e delle patologie cardio-vascolari, principali cause di morte per malattia al mondo.

 

… e la prevalenza delle patologie respiratorie cronico-ostruttive
Il nuovo studio ha inoltre rilevato, tramite la spirometria e la compilazione di un questionario, che la prevalenza delle patologie cronico ostruttive rispetto al 2010-11 è stabile o in lieve calo. Anche i sintomi respiratori – come tosse, catarro e dispnea – sono in diminuzione. Tra questi, merita particolare attenzione il sintomo della tosse cronica che mostra la prevalenza più elevata tra i sintomi respiratori (circa 1 soggetto ogni quattro).

 

Cresce la qualità dell’aria? E’ un’ipotesi
E per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria? Lo studio non aveva come obiettivo quello di stabilire quanto l’inquinamento abbia influito in questi otto anni sulla salute dei veronesi, si è limitato a rilevare i sintomi sanitari e, come nel caso del fumo, a registrare le modifiche dello stile di vita. Tuttavia visto che è da tempo assodato che la cattiva qualità dell’aria è un grave fattore di rischio per molte patologie, il fatto che dallo studio non sia emerso un aggravarsi della salute respiratoria dei veronesi potrebbe indicare che per quanto riguarda i provvedimenti adottati in questi anni contro lo smog si è sulla strada giusta. “Il fumo e l’inquinamento sono le principali cause delle malattie respiratorie – ha detto il dottor Carlo Pomari, direttore della Pneumologia di Negrar-. Il merito della loro diminuzione va riconosciuto sicuramente ai cittadini, che rispetto ai decenni scorsi sono molto più sensibili e attenti a come migliorare la qualità della loro vita, ma anche agli enti locali, le cui linee politiche hanno ricadute anche sul settore sanitario”.

 

Collaborazione tra diverse realtà amministrative e sanitarie
L’aspetto della collaborazione virtuosa tra molteplici realtà presenti sul territorio che caratterizza questo studio è stato sottolineato dal dottor Mario Piccinini, amministratore delegato dell’IRCCS di Negrar. “Ognuna ha collaborato con le proprie competenze, ma tutte a servizio del bene comune, in questo caso la salute dei cittadini veronesi. La collaborazione, la sinergia, la multidisciplinarietà, per usare un termine impiegato spesso in medicina, è il modus operandi da cui non si può prescindere in questa epoca così complessa. Voglio quindi ringraziare tutti gli artefici di questo studio e credo di interpretare il pensiero di tutti nell’auspicare che collaborazioni come queste siano sempre più numerose”.

Prosegue l’indagine con una nuova fase
L’indagine “Come va il tuo respiro” procede con una nuova fase, che durerà 24 mesi, come ha spiegato la dottoressa Denise Signorelli, direttore sanitario dell’Ulss 9. L’obiettivo dei prossimi due anni sarà quello analizzare il consumo di risorse per ciascuno dei 1.236 cittadini reclutati nel 2010-2011, in termini di uso di farmaci, di accesso al Pronto Soccorso e alle prestazioni ambulatoriali, e per quanto riguarda i ricoveri. Questo non per contrarre le spese, ma per trovare il migliore sistema possibile che consenta una diagnosi precoce e quindi un altrettanto precoce accesso ai farmaci per bloccare la progressione della malattia.

 

Una ricerca che fa cultura della prevenzione
Ha concluso gli interventi Andriano Tomba, segretario generale della Fondazione Cattolica Assicurazioni: “Questa ricerca non orienta solo l’amministratore pubblico nelle cose da fare per migliorare l’aria, ma orienta noi come cittadini. Il cambiamento dei comportamenti non può essere mai frutto di un’imposizione, la quale creerebbe inevitabilmente tanti evasori, ma è legata a una decisione che richiama la responsabilità dei singoli. Questa ricerca fa cultura, e la cultura genera convinzioni e le convinzioni generano decisioni e solo le decisioni portano ai cambiamenti.