A causa della pandemia, non è stato effettuato circa 1 milione gli screening senonologici rispetto al 2019, con la conseguenza di 3300 diagnosi in meno  di tumore al seno se i dati vengono confrontati con quelli dell’anno precedente. “Ribadiamo che la mammografia è un esame gratuito grazie agli screening dedicati alle donne dai 50 anni ai 70, e in alcune regioni, come il Veneto, fino ai 74 anni”, sottolinea  nel video-intervista a “Dica33” – trasmissione di salute di Telearena e Telemantova – la dottoressa  Stefania Gori, direttore del Dipartimento di Oncologia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria. “Rispondere all’invito delle Ulss è fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno, che se scoperto in fase iniziale ha alte probabilità di guarigione. Per chi ha casi in famiglia di questa neoplasia è altamente consigliabile rivolgersi prima dell’età dello screening al medico di famiglia che eventualmente indirizzerà la donna ai centri senologici per escludere mutazioni genetiche predisponenti al tumore”.

Nell’intervista la dottoressa Gori interviene anche riguardo alle novità terapeutiche e al trattamento del tumore al seno in gravidanza, oggi possibile senza danni al feto e alla mandre