Anche leggere ad alta voce un libro da parte dei genitori e dei vestititi morbidi e confortevoli rientrano nella cura dei bimbi ricoverati nella Patologia Neonatale della Pediatria, diretta dal dottor Paolo Bonetti, che ha aderito al progetto “Nati per leggere” e iniziato una collaborazione con l’associazione “Mani di mamma”.
La Patologia neonatale è un Nido speciale: nelle 5 cullette termiche del reparto di Pediatria al quarto piano dell’Ospedale Sacro Cuore trascorrono il loro primo mese di vita i bimbi che sono venuti alla luce prematuramente o con qualche problema di salute e per questo non sono stati dimessi.
Le giornate per mamma o papà trascorrono lente accanto al loro piccolo scrutando ogni suo respiro e movimento. Spesso l’occhio cade sul cellulare per un momento di distrazione. Perché invece non sostituire il telefono con un libro da leggere ad alta voce? E’ quello che hanno pensato gli operatori della Pediatria coordinati da Giulia Camilla Munini e supportati dal primario Paolo Bonetti, forti anche dell’esistenza di studi che provano scientificamente gli aspetti benefici della lettura condivisa fin dalla tenerissima età del bambino. E’ nata così l’idea di allestire in Patologia Neonatale una piccola libreria, con i libri regalati dai clienti delle Librerie Giunti e dati in dono all’Ufficio Aiuti Umanitari dell’Ospedale.
Il progetto si ispira a “Nati per leggere”, il programma pedagogico sviluppato assieme all’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino. Esso propone alle famiglie con bambini fino a 6 anni di etàattività di lettura che costituiscono un’esperienza importante per lo sviluppo cognitivo dei bambini. E’ comprovato che le letture quotidiane fanno acquisire al bambino un vocabolario più ricco, sviluppa una migliore capacità di espressione e maggiore curiosità di scoprire il mondo (www.natiperleggere.it).
“La relazione con il bambino passa anche attraverso la parola, i suoni e il tono della voce – spiega Munini -. La voce della mamma ha sul piccolo un effetto rilassante, normalizza la frequenza cardiaca e attiva l’attività cerebrale. E’ un’esperienza importante anche per i genitori, perché si tratta di un momento condiviso che sarà ricordato per tutta la vita e soprattutto l’inizio di una bella abitudine che può proseguire per tutta l’infanzia”.
Ma l’attività di lettura non è la sola iniziativa nata all’interno della Patologia Neonatale. “Abbiamo dato vita a una collaborazione con “Mani di Mamma”, l’associazione fondata da mamme di bambini nati prematuri che realizza corredini per i neonati pretermine, donandoli poi alle Terapie Intensive Neonatali, alle Patologie Neonatali ma anche ai Nidi grazie alla collaborazione di 70 ospedali italiani”, racconta la coordinatrice infermieristica.
Con l’aiuto di volontari, vengono creati cappellini, scarpine, piccoli golfini e sacchi nanna che ricreano la pancia della mamma, utilizzando filati e tessuti in fibre naturali. Per i lavori a maglia viene impiegata solo pura lana merino. “Sono attenzioni che rientrano nell’umanizzazione delle cure – sottolinea – Perché se da una parte rispondono all’esigenza del reparto di avere dei vestitini composti da filati adatti alla pelle di questi bimbi fragili e resistenti anche alla sterilizzazione, dall’altra, oltre a fornire conforto fisico ai bambini, agiscono positivamente sui genitori in quanto donano un aspetto di normalità in un contesto a volte difficile”. Per conoscere di più www.manimamma.it