
L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar – come casa filiale dell’Istituto Don Calabria – è tra gli enti che sono stati ammessi al Progetto #Conciliamo, l’iniziativa della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Politiche per la Famiglia, finalizzata ad incentivare l’introduzione nei luoghi di lavoro di politiche che favoriscano la conciliazione tra i tempi di vita e quelli professionali.
L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar – come casa filiale dell’Istituto Don Calabria – è tra gli enti che sono stati ammessi al Progetto #Conciliamo, l’iniziativa della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Politiche per la Famiglia, finalizzata ad incentivare l’introduzione nei luoghi di lavoro di politiche che favoriscano la conciliazione tra i tempi di vita e quelli professionali.
“E’ un progetto che ci rappresenta, perché quando lo abbiamo analizzato ai fini di una possibile candidatura, abbiamo riscontrato che buona parte delle azioni richieste erano già in atto nel nostro ospedale e nelle nostre strutture socio-sanitarie adiacenti, che fanno parte della Cittadella della Carità”, sottolinea l’Amministratore Delegato, dottor Claudio Cracco “Grazie a #Conciliamo abbiamo l’opportunità di far emergere e valorizzare le attuali politiche di Welfare in atto, con lo scopo di migliorare ulteriormente il benessere lavorativo dei nostri collaboratori, il quale è determinato anche dalla possibilità di dedicare il giusto spazio alla famiglia, soprattutto in presenza di figli in età scolare, di genitori anziani e di disabili”.
Tra le iniziative introdotte all’IRCCS di Negrar nel corso degli anni e dedicate principalmente agli operatori sanitari sono previste la possibilità nei primi anni di vita dei bambini di lavorare in settori con minor gravosità di turni e il part time per le mamme che rientrano dalla maternità. “In generale circa il 65% dei nostri 2.300 dipendenti sono donne, maggioranza che riguarda soprattutto coloro che lavorano nell’assistenza – sottolinea l’AD -. Molte di loro sono madri, molte altre lo diventeranno. Quindi l’agevolazione del lavoro femminile per noi oltre ad essere un dovere, è una necessità. Un’agevolazione che passa anche attraverso la tutela del diritto di trascorrere i tempi del riposo con la famiglia. Per questo le molte coppie che lavorano nella Cittadella della Carità hanno la possibilità di godere di turni di lavoro ad hoc finalizzati all’armonizzazione degli orari con quelli del coniuge o alla programmazione combinata dei periodi di ferie e di riposo, che viene favorita anche se la moglie o il marito sono impiegati in un’altra realtà”. Tutto questo è possibile grazie ai coordinatori tecnico- infermieristici che ogni mese redigono il turno lavorativo dei propri collaboratori conciliando le prioritarie esigenze dell’assistenza, della cura e dell’attenzione all’ammalato con quelle dell’operatore.
“Il mutamento dei bisogni all’interno del contesto lavorativo ha avuto una notevole accelerazione nel periodo pandemico, quando il Covid ha rimesso al centro della nostra vita valori quali famiglia, affetti, tempo da dedicare ad altro oltre al lavoro – conclude il dottor Cracco – E’ a questa esigenza di “altro” che ogni organizzazione lavorativa oggi viene chiamata a rispondere se vuole fidelizzare i propri collaboratori, sviluppandone le competenze, e attrarne di nuovi. La partecipazione al progetto #Conciliamo da parte nostra è un ulteriore incentivo a far sì che l’ambiente lavorativo della Cittadella della Carità rimanga, nonostante il personale in continuo aumento, a misura di persona, in cui le esigenze del singolo possano trovare spazio a beneficio di tutta l’organizzazione”.