Il 17 aprile 1988 il papa visitava la Cittadella della Carità durante il suo viaggio pastorale nella diocesi di Verona. Una ricca galleria fotografica ripercorre le tappe di quell’evento memorabile che ancora oggi è vivo nel ricordo di molti

Il 17 aprile 1988, esattamente 29 anni fa, papa Giovanni Paolo II visitava la Cittadella della Carità di Negrar (vedi l’ampia galleria fotografica).

 

Era una domenica pomeriggio e il papa arrivava in Valpolicella nel corso della sua visita pastorale alla diocesi di Verona. Al mattino, in uno stadio Bentegodi gremito in ogni ordine di posto, aveva presieduto alla celebrazione per la beatificazione di don Giovanni Calabria e mons. Giuseppe Nascimbeni. Subito dopo pranzo ecco un altro bagno di folla per l’incontro in Arena con 20mila giovani di tutto il Triveneto. E a metà pomeriggio l’arrivo a Negrar, tra due ali di folla che accompagnavano la “papa mobile” fino al viale Rizzardi che conduce all’ingresso del “Sacro Cuore”.

 

Ecco come “L’Amico”, periodico dell’Opera Don Calabria, descriveva l’ingresso di Giovanni Paolo II:

 

“Il Papa entra direttamente all’ospedale Sacro Cuore, compiendo adagio le ultime centinaia di metri in piedi sulla vettura, benedicendo. Lo spazio disponibile è zeppo. In prima fila circa 2000 ammalati e infermi qui trasportati a cura dell’UNITALSI. Il Papa ne è affascinato. Percorre e ripercorre, una fila dopo l’altra, il cammino della sofferenza. Baci, abbracci, segni di croce sulla fronte, paziente ascolto di qualche effusione soffocata dalle lacrime. Si vede che il Papa ha dimenticato orario e scadenze. Se li porterebbe via tutti quei nostri fratelli, i prediletti del Signore. Alle finestre molti degenti sono affacciati e applaudono. Molti altri non possono muoversi dal letto, ma bevono ogni parola o suono, partecipando. Dove non è possibile vedere il Papa, sono installati schermi giganti in modo che ognuno possa seguire […] Tutto il personale ospedaliero (centinaia di persone) oggi è a disposizione per il servizio d’ordine e offrirà al Papa una cospicua somma per la sua carità” (L’Amico, giugno 1988).

 

Dopo il saluto dell’allora presidente dell’ospedale, fratel Francesco Guidorizzi, e del direttore sanitario Gastone Orio, ecco il discorso del Papa che parla del valore cristiano della sofferenza e della carità verso i malati (vedi discorso). Nell’occasione il Papa benedice due targhe di marmo che rappresentano la “prima pietra” di due enti nati all’ospedale proprio in quell’occasione: il Centro di Formazione e Solidarietà e la Fondazione per le Malattie Tropicali.

 

La visita di Giovanni Paolo II prosegue all’interno dell’ospedale Don Calabria, dove incontra le Piccole Suore della Sacra Famiglia. E poi a Casa Perez, per portare il saluto ai malati e incontrare i religiosi e le religiose di don Calabria, guidati dal Casante don Pietro Cunegatti e dalla Madre Lisetta Canteri. Al termine il Papa si allontana sulla “papa mobile” per recarsi al campo sportivo di Negrar; qui lo attende l’elicottero per il santuario della Madonna della Corona, dove si sarebbe conclusa la sua visita pastorale.

matteo.cavejari@sacrocuore.it