I lipomi sono la forma più comune dei tumori benigni del tessuto adiposo, spesso danno solo fastidio o sono brutti da vedere. Il dottor Roberto Forcignanò, chirurgo plastico, ci spiega quando è bene aspotarli e quando, invece, è indicato tenerli sotto controllo. L’1% sono o si trasformano in cancro.
Il nome indica già la “materia” di cui sono fatti: si tratta dei lipomi, la forma più comune dei tumori benigni (si stima che l’1% della popolazione caucasica ne sia affetta) del tessuto adiposo (volgarmente conosciuto come grasso) ed è la condizione neoplastica non cancerosa maggiormente diffusa tra i tessuti molli.
Il lipoma si presenta alla vista come un nodulo di dimensioni medio-piccole (raramente il diametro supera i 7-8 cm) e, di solito, è circoscritto da una sottile capsula di tessuto fibroso. Quelli più comuni – lipomi superficiali sottocutanei – si manifestano appena sotto la superficie dell’epidermide e possono svilupparsi in qualunque parte del corpo che presenta tessuto adiposo, ma soprattutto nel tronco, nelle cosce e nelle braccia. Oltre ad essere ben visibili, al tatto sono mobili, morbidi e pastosi.
Altri tipi di lipomi si differenziano in base all’aspetto delle cellule che li compongono e al tipo di tessuto coinvolto oltre a quello adiposo (per esempio l’angiolipoma è costituito anche da vasi sanguigni). Esistono anche i lipomi viscerali che interessano la mammella, il rene, l’intestino e le articolazioni.
“Quando si individua sul proprio corpo una neoformazione, la prima regola è quella di andare dal proprio medico di medicina generale. Questo vale anche per i lipomi, sebbene nella stragrande maggioranza dei casi siano totalmente innocui”, afferma il dottor Roberto Forcignanò, specialista della Chirurgia Plastica, di cui è responsabile il dottor Cesare Cristofoli. “Il medico spesso fa eseguire un’ecografia con la quale rivolgersi al chirurgo plastico o anche a quello generale. Sarà poi lo specialista a decidere se è necessario togliere il lipoma o effettuare dei controlli periodici per monitorare la crescita del nodulo”.
Dottor Forcignanò, perché si formano i lipomi?
Le cause sono ancora sconosciute. Alcuni hanno origine traumatica: una volta riassorbito l’ematoma, lo spazio occupato dalla raccolta di sangue viene ‘riempito’ dal tessuto adiposo. Esiste invece un collegamento tra lipomatosi multipla, cioè la presenza di numerosi lipomi, con l’assunzione di alcol: si ipotizza che la comparsa di queste neoformazioni sia una sorta di allergia agli alcolici, anche se consumati in dosi minime. Ai pazienti che soffrono di lipomatosi multipla (patologia di origine familiare) consigliamo di astenersi dalle bevande alcoliche”.
E’ sempre necessario asportarli chirurgicamente?
No. Per i lipomi superficiali sottocutanei l’indicazione all’intervento dipende da vari fattori, in particolare la grandezza e la posizione. Infatti a volte possono disturbare dal punto di vista estetico se, seppur piccoli, sono sul viso o sul collo. Ma anche provocare sensazioni fastidiose: penso a quelli collocati all’altezza della vita che vengono sollecitati quotidianamente dagli indumenti. Per altri tipi di lipomi le valutazioni sono differenti. I lipomi viscerali, per esempio, vengono diagnosticati casualmente in occasione di risonanze magnetiche eseguite per altri motivi. Il più delle volte è sconsigliato l’intervento, sempre che non si verificano complicanze come nel caso del lipoma intestinale, benigno, che può però comportare sanguinamenti.
Una volta stabilito l’intervento, avviene in anestesia generale?
Anche il tipo di intervento, quindi di anestesia, è conforme alla condizione del lipoma. Si può andare dall’intervento ambulatoriale a quello in sala operatoria con anestesia generale: dipende dalla grandezza e dalla posizione. Dal punto di vista chirurgico poi si procede per escissione o lipoaspirazione.
Se il lipoma non viene asportato, può evolvendosi assumere caratteristiche di malignità?
Esiste una forma cancerosa di lipoma ed è il liposarcoma: la diagnosi di malignità emerge già dall’ecografia, approfondita poi dalla Risonanza Magnetica. Si tratta di un tumore raro (1% di tutti i lipomi) come è rara la trasformazione di un lipoma in liposarcoma, ma non può essere totalmente esclusa. Per questo è importante tenere sotto controllo il lipoma per individuare eventuali cambiamenti o alterazioni delle sue caratteristiche che potrebbero rappresentare un campanello d’allarme: la trasformazione in un massa dura e/ dolorosa; un aumento rapido di volume; la ricomparsa anche dopo l’asportazione chirurgica e altre alterazioni.
Il liposarcoma è un tumore aggressivo?
Grazie alla chirurgia e alla radioterapia oggi la sopravvivenza a 5 anni è del 90%. Fondamentale è che la massa tumorale sia asportata totalmente. Si tratta di un intervento demolitivo perché richiede anche l’asportazione del comparto, cioè il muscolo dove è ancorato il liposarcoma. La radicalità è dovuta per evitare che il residuo di cellule della neoplasia possano dare vita a metastasi.