“Promuovere la fratellanza universale, l’ecologia integrale, la cultura della pace e dell’incontro dei popoli”. In questa esortazione, contenuta nel documento finale del XII Capitolo dei Poveri Servi della Divina Provvidenza (2022) sta racchiuso il senso profondo della nuova lettera che il Casante don Massimiliano Parrella ha rivolto alla Famiglia Calabriana. Una lettera che vuole essere un invito per tutti ad essere operatori di pace nel lavoro e nella vita di ogni giorno.

Si intitola “Shalom, Germogli di pace” la lettera che il Casante, don Massimiliano Parrella, ha rivolto a tutta la Famiglia Calabriana, di cui fa parte anche la Cittadella della Carità di Negrar. La lettera è stata pubblicata lo scorso 26 novembre in occasione del 116° anniversario di fondazione dell’Opera Don Calabria.

Leggi la lettera
Il Casante, don Massimiliano Parrella

Nel testo il Casante invita tutti coloro che collaborano con l’Opera a lavorare concretamente per la pace in questo momento nel quale il mondo sembra andare nella direzione opposta. Una strada, quella indicata da don Parrella, che è stata tracciata nel XII Capitolo Generale dei Poveri Servi della Divina Provvidenza (2022). Infatti nel documento finale del Capitolo si legge che la Famiglia Calabriana è chiamata a: Promuovere la fratellanza universale, l’ecologia integrale, la cultura della pace e dell’incontro dei popoli, soprattutto in contesti ecumenici ed interreligiosi” (Strada 15 f. Dal Doc. Finale dei XII Capitoli Generali)”.

In questo particolare tempo di lotte e di guerre nel mondo – spiega il Casante – ancora di più siamo chiamati ad essere Segno visibile dell’Amore del Padre per noi e potremo essere segno solo se saremo capaci di essere Operatori di Pace!”.

La lettera è già stata divulgata in tutti i Paesi dove sono presenti comunità dell’Opera, tradotta nelle varie lingue, e sarà approfondita negli incontri natalizi e nei momenti di formazione “calabriana” del nuovo anno.

Auspico che questa lettera oltre che essere letta, sia anche meditata e vissuta nei propri contesti/territori – conclude il settimo successore di san Giovanni Calabria – e vi auguro lo Shalom! Solo se saremo Operatori di pace, mostreremo il volto di Dio Padre; solo se saremo Operatori di pace saremo chiamati figli di Dio; solo se saremo Operatori di Pace come Famiglia Calabriana, saremo un segno visibile per i più poveri e abbandonati. Shalom!“.

Per approfondire vedi anche l’articolo sul sito dell’Opera Don Calabria: vedi link.