In che misura l’inquinamento da polveri sottili favorisce l’insorgere di asma, tosse e bronchite? Ne abbiamo parlato con il dott. Carlo Pomari, responsabile dell’Unità di Pneumologia al Sacro Cuore
Il clima di queste settimane ha riportato alla ribalta il problema dell’inquinamento in molte città italiane oltre che padane, dove da molti giorni consecutivi si superano i limiti di polveri sottili nell’aria, le famigerate pm10. Ma cosa comporta esattamente questa situazione per il nostro fisico? E quali sono gli effettivi rischi per la salute? Ne abbiamo parlato con il dottor Carlo Pomari, responsabile dell’Unità semplice di Pneumologia del Sacro Cuore Don Calabria (5mila pazienti, per un totale di 14mila prestazioni all’anno).
Dott. Pomari, c’è un legame diretto tra l’inquinamento da polveri sottili e le patologie delle vie respiratorie?
Sicuramente un alto livello di inquinamento da pm10 favorisce l’insorgere di patologie quali asma, tosse, bronchiti e infezioni delle vie respiratorie in genere. Tuttavia, mentre questo fatto è evidente nell’aumento delle patologie acute, ci sono molti meno riscontri sulla natura di tale legame per quanto riguarda le patologie croniche.
Significa che l’inquinamento non incide sulle patologie respiratorie croniche?
No, significa che su questo tema ci sono pochi studi scientifici. Uno di questi studi, tra l’altro, si inserisce nel progetto “Scopri il tuo respiro” portato avanti da dieci anni ad opera del servizio di Fisiopatologia respiratoria del Sacro Cuore, in collaborazione con l’epidemiologo e biostatistico Massimo Guerriero, docente di statistica applicata all’Università di Verona.
Cosa avete scoperto?
Il progetto ha coinvolto 25mila veronesi in una serie di iniziative volte a prevenire lo sviluppo di malattie respiratorie croniche ostruttive. In particolare è emerso che il 9,1% della popolazione esaminata soffre di patologie ostruttive croniche – BPCO, ovvero broncopneumopatia cronico ostruttiva. Si tratta di un dato in linea con il resto d’Europa; vivere quindi in una zona dove in inverno si sforano spesso i limiti di pm10 potrebbe contribuire allo sviluppo di tali patologie. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Respiratory Medicine (vedi sommario dell’articolo).
Allora possiamo fare a meno della mascherina quando camminiamo per strada?
Diciamo che il superamento del limiti di inquinamento non fa bene, tuttavia ci sono tanti fattori che possono incidere di più sulla nostra salute: il fumo, lo stile di vita, l’alimentazione… Certamente molto dipende da quanta aria inquinata si respira e per quanto tempo. Direi che la mascherina non serve se uno va due ore in centro a far compere. Diverso il discorso se uno abita su una via molto trafficata o se per lavoro sta sulla strada tutto il giorno.
Però più del 9% della popolazione soffre di una patologia ostruttiva ai polmoni, non è un dato insignificante…
Pensi che molti manifestano i sintomi eppure non sanno nemmeno di avere questa patologia. Il fatto è che spesso si sottovalutano i problemi alle vie respiratorie, attribuendoli a malanni passeggeri. Invece a volte c’è dietro una patologia cronica.
Quali sono i campanelli d’allarme?
I campanelli d’allarme, spesso amplificati dall’inquinamento, sono: persistenza della tosse, catarro al risveglio, difficoltà respiratoria sotto sforzo. Il presentarsi ricorrente di uno di questi sintomi, specialmente in persone con più di 45 anni e con un passato o un presente da fumatori, deve suggerire un approfondimento.
Con quali esami?
Si deve fare una visita pneumologica e una spirometria, che è un esame non invasivo per valutare la corretta funzionalità del polmone.
E la prevenzione?
La prevenzione va fatta sensibilizzando la popolazione fin dall’adolescenza a seguire uno stile di vita sano, senza fumo, e a riconoscere eventuali sintomi di sofferenza alle vie respiratorie. Per questo siamo da poco partiti con un progetto che coinvolge 1400 studenti delle scuole superiori veronesi, che verranno sottoposti a spirometria e adeguatamente informati su tutto ciò che riguarda le patologie respiratorie croniche (vedi articolo di approfondimento).
matteo.cavejari@sacrocuore.it