Chirurgia generale, Radioterapia e Oncologia del Sacro Cuore partecipano ad un’importante ricerca che attraverso un approccio multidisciplinare vuole valutare l’opportunità e l’efficacia della chirurgia mininvasiva nel trattamento del tumore al retto, così da garantire un intervento il meno demolitivo possibile

La Chirurgia generale, la Radioterapia e l’Oncologia dell’IRCCS di Negrar, si confermano centri di eccellenza per il trattamento del tumore del retto con la partecipazione allo studio multicentrico TiMiSNAR, acronimo che sta per Timing to Minimally Invasive Surgery after Neoadjuvant chemioRadiotherapy for rectal cancer.
L’obiettivo dello studio è quello di capire quando è più efficace procedere con la chirurgia mininvasiva (laparascopica o robotica) dopo trattamenti di chemio e radioterapia neoadiuvante, effettuati al fine di garantire un approccio il meno demolitivo possibile dell’organo.
La gestione multidisciplinare rappresenta il gold standard per la cura di una neoplasia che registra in Italia 15 mila nuovi casi all’anno (dati 2019), con una sopravvivenza a 5 anni di circa il 69%.
Organizzato dall’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, lo studio – no profit, prospettico, randomizzato di Fase III – vede la partecipazione di altre 12 strutture tra IRCCS e centri di riferimento per il tumore del retto.
Attivato nel 2019, prevede l’arruolamento di 340 pazienti, divisi in due gruppi in base alla tempistica dell’intervento, che può essere effettuato dopo 8 o dopo 12 settimane dal termine della chemioterapia e della radioterapia. Di entrambi i gruppi verrà analizzata la risposta completa del tumore ai trattamenti. L’arruolamento proseguirà fino al 2024 e il follow up si concluderà dopo 5 anni dall’ultimo paziente arruolato.
TiMiSNAR si completa con lo studio satellitare traslazionale TiMiSNAR-mirna che ha lo scopo di analizzare la presenza di specifici marcatori biologici chiamati micro-RNA (miRNA), rilasciati dal tumore anche nelle fasi più precoci. I pazienti vengono sottoposti a biopsia liquida, in quattro tempi specifici del loro percorso terapeutico. La ricerca intende rilevare se la quantità di questi marcatori sia correlata con la risposta tumorale ai trattamenti, in una logica di medicina personalizzata.