Sabato 7 ottobre il Centro Diagnostico Terapeutico di Verona ospita un incontro dedicato alle persone con tumori neuroendocrini: si parlerà di terapie, ma anche di diritti dei malati, di sostegno psicologico e di alimentazione, con un pranzo speciale
Sono tumori rari (2,5 casi all’anno ogni 100mila abitanti) che hanno origine dalle cellule del sistema neuroendocrino. Colpiscono organi come il pancreas, l’intestino e il polmone, ma, a differenza delle altre forme neoplastiche che aggrediscono gli stessi distretti anatomici, quelli neuroendocrini hanno ampie opportunità terapeutiche e prognosi favorevoli. Tuttavia la convivenza con la malattia e il riproporsi ciclicamente la necessità di effettuare le cure, comportano pesanti ripercussioni sulla qualità di vita di chi è affetto da questi tumori, spesso persone giovani in piena attività lavorativa.
Per ribadire l’importanza di un’alleanza tra medico e paziente al fine di combattere la patologia, sabato 7 ottobre, a partire dalle 9, al Centro Diagnostico Terapeutico Ospedale Sacro Cuore di via San Marco 121 a Verona (area Centro Polifunzionale Don Calabria) si terrà l’incontro “Connettiamoci!” – un gioco di parole dove NET è l’acronimo di Neuroendocrine Tumours – a cui sono invitati in particolare i malati e i loro familiari.
Ad organizzarlo l’équipe multidisciplinare dell’Ambulatorio Net dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, coordinata dal chirurgo Letizia Boninsegna, che si occupa della presa in carico del paziente dalla diagnosi alla terapia, fino al follow up. “Si tratta di neoplasie complesse che richiedono un approccio multispecialistico e metodiche diagnostico-terapeutiche all’avanguardia, per esempio nel campo della Medicina Nucleare, tutte presenti nel nostro ospedale“, sottolineano gli organizzatori (per saperne di più: L’ambulatorio per i tumori neuroendocrini).
La mattinata prevede un ampio spazio riservato alle domande dei pazienti, a cui risponderanno non solo i medici di Negrar, ma anche il vicepresidente nazionale dell’associazione Net Italy, Giorgio Piffer, e la professoressa Paola Tomassetti, una delle massime esperte di tumori neuroendocrini nel nostro Paese (in allegato il programma).
Saranno affrontati anche temi come i diritti dei malati e le tutele, in ambito lavorativo, previste dalla legge e verrà sottolineata l’importanza di un supporto psicologico, in quanto la convivenza per molto tempo con la malattia e le terapie ha ripercussioni emotive non solo sul malato ma anche su tutta la famiglia. Si parlerà infine di alimentazione, non solo dal punto di vista teorico.
Infatti grazie alla disponibilità del preside Samuele Antonio Moretti, gli chef della scuola alberghiera del Centro Servizi Formativi Stimmatini, Luca Magagnotti e Sandro Moro, aiutati dal professor Luigi Poli e dagli studenti, prepareranno alcuni piatti accompagnati dal pane d’orzo dei maestri fornai Fabio Bodini, Paolo Deganello e Nicola Zambiasi.
“Un’attenta alimentazione è molto importante per chi è affetto da tumore neuroendocrino – conclude la dottoressa Boninsegna – . Per esempio il paziente che ha subito l’intervento per un tumore neuroendocrino del pancreas, può avere problemi di intolleranza glucidica o di diabete. Mentre coloro che sono stati operati all’intestino, hanno difficoltà di transito intestinale. Questo non significa dover rinunciare al piacere della tavola. Con l’allestimento di questo pranzo vogliamo dimostrare che nonostante la malattia, è possibile assumere una dieta varia, bilanciata e gustosa“.