La proposta dell’AIOM di tassare di un centesimo ogni sigaretta per coprire il costo dei nuovi farmaci antitumorali. Il presidente eletto Stefania Gori: “Solo così potremmo garantire a tutti i malati italiani le terapie adeguate”
Sono dati incoraggianti quelli che emergono dal “censimento” annuale sulla situazione dell’oncologia nel nostro Paese, raccolto nel volume “I numeri del cancro” in Italia 2016. Realizzato, ormai da sei anni, da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) in collaborazione con AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori), il documento è un’importante fotografia sull’andamento dei tumori in Italia e sull’efficienza del nostro Sistema sanitario nazionale.
Diminuiscono i decessi per tumore
Un Sistema che complessivamente è efficace, seppur con differenze tra regione e regione, nella diagnosi precoce e nel trattamento adeguato delle neoplasie. “Negli ultimi 15 anni si sta verificando una riduzione dei decessi causati dai tumori, ma quest’anno siamo in grado di dire che nel 2013 (ultimi dati Istat disponibili) sono morte mille persone in meno di cancro rispetto al 2012”, afferma la dottoressa Stefania Gori, presidente eletto dell’AIOM, la Società scientifica che riunisce circa 3mila oncologi, e direttore dell’Oncologia medica dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Cancer Care Center.
Un milione di persone sono guarite
Altro dato rilevante che emerge dal rapporto riguarda il crescente numero di persone che vivono con una diagnosi di tumore. “Si stima che siano 3 milioni e 100mila gli uomini e le donne che hanno avuto una diagnosi di cancro, hanno superato il trattamento antitumorale e sono ancora in vita – prosegue la dottoressa -. E grazie a modelli matematici possiamo stimare che un terzo di queste possano essere considerate guarite, cioè hanno la stessa aspettativa di vita dei loro coetanei dello stesso sesso che non si sono ammalati. E’ un dato estremamente incoraggiante per i pazienti e positivo per gli operatori sanitari che vedono una ricaduta importante del loro lavoro”.
Nuove armi ma onerose per la Sanità
Campagne di prevenzione primaria, la diffusione degli screening su base nazionale, trattamenti combinati di chemioterapia, ormonoterapia, radioterapia e chirurgia stanno sempre più trasformando questa patologia da “brutto male”, di cui non si pronunciava nemmeno il nome, a una malattia da cui si può guarire o con cui si può convivere. A contribuire ad affilare le armi contro il cancro è stato l’arrivo dei farmaci oncologici innovativi, come quelli immunologici e a bersaglio molecolare. Altri approderanno sul mercato in breve tempo, ma c’è il rischio che il loro alto costo (si parla di trattamenti in alcuni casi che sfiorano i 100mila euro per paziente) non siano sostenibili dalle casse della Sanità pubblica. Nel 2015 la spesa per gli antiblastici è stata di 4,2 miliardi di euro, il 7% in più rispetto all’anno prima. Non è difficile prevedere cosa succederà con l’ingresso delle nuove molecole in attesa di approvazione.
Un Fondo nazionale per i farmaci innovativi
Proprio per coprire il loro costo, AIOM, in attesa di misure strutturali, ha lanciato la campagna per la costituzione di un Fondo oncologico nazionale, da finanziare applicando sui pacchetti di sigarette una tassa di 20 centesimi. Un centesimo per ogni sigaretta fumata, che si traduce, sempre secondo l’Associazione scientifica, in un contributo da parte dei 10 milioni di fumatori italiani di circa 700 milioni di euro. In pratica lo stesso impatto economico che avrebbero all’anno sul Ssn i farmaci che entreranno in commercio.
… da finanziare con una tassa di scopo sulle sigarette
“La proposta di istituire un Fondo oncologico nazionale per i farmaci innovativi ha come obiettivo il migliore trattamento possibile per ogni paziente su tutto il territorio italiano, all’interno di linee guida nazionali che garantiscano l’appropriatezza delle cure”. Inoltre “la tassa sulle sigarette vorrebbe dissuadere chi fuma a rinunciare a una delle principali cause delle patologie oncologiche. Nonostante le campagne anti-fumo, che pur hanno dato dei risultati riguardo alla diminuzione dell’incidenza complessiva del tumore al polmone, il 28% della popolazione italiana tra i 18 e i 69 anni fuma. E la classe di età in cui si registra la più alta percentuale di fumatori (34%) è quella tra i 25 e i 34 anni, con conseguenze sull’aumento nei prossimi anni di casi di neoplasie legate al fumo”.
Mille diagnosi di tumore al giorno
La prevenzione rimane per gli oncologi l’obiettivo principale, sottolinea Gori, perché se da un lato diminuisce la mortalità e aumenta il numero delle persone che guariscono, dall’altro sono state 365mila le nuove diagnosi di cancro nel 2016. La neoplasia più frequente è quella del colon-retto (52mila casi), seguita da quella del seno (50mila), del polmone (42mila), della prostata (35mila) e della vescica (26.600). Per il cancro alla mammella e alla prostata la sopravvivenza a 5 anni arriva fino al 90%, con percentuali più alte se la diagnosi è stata precoce.
LA RIVOLUZIONE DELL’IMMUNO-ONCOLOGIA
Il meccanismo è completamente diverso da quello dei farmaci chemioterapici tradizionali o da quello dei più recenti a bersaglio molecolare. Se questi hanno come obiettivo la distruzione della cellula maligna, i farmaci immuterapici lasciano il “lavoro sporco” al sistema immunitario, dopo aver dato ad esso la sveglia. Infatti se un un batterio, un virus o un antigene tumorale invadono un organismo il sistema immunitario, riconoscendolo come estraneo, lo aggredisce immediatamente e lo distrugge. Nel caso del cancro, le cellule riescono ad evadere attraverso vari meccanismi il controllo immunitario e continuano a replicarsi. L’azione dei farmaci immunoterapici è proprio quella di rinforzare il sistema e bloccare i meccanismi che permettono al tumore di “salvarsi”. Ma non solo. Il loro beneficio clinico – seppur non immediato, tanto che si può assistere a un peggioramento della malattia – perdura anche dopo che il trattamento è stato sospeso, come se si instaurasse una memoria immunologica. Una vera e propria rivoluzione nella cura dei tumori. I farmaci immunoterapici disponibili in Italia sono impiegati per il trattamento del melanoma maligno e del tumore polmonare metastatico.
elena.zuppini@sacrocuore.it