Quello dell”innovativo corso di laurea è solo uno dei progetti che avvieranno l’IRCCS di Negrar verso il titolo di ospedale di Insegnamento. Il 1° gennaio 2024, infatti, sarà costituita, all’interno del Centro Odontostomatologico Ospedale Sacro Cuore di via San Marco 121 a Verona, la Struttura autonoma di ondontoiatria pediatrica ed igiene orale. Nelle stessa sede sarà trasferito il corso di laurea in igiene orale e quello delle professioni sanitarie tecniche già attivi da parte dell’Ateneo
A un anno esatto dalla firma della convenzione storica che ha portato alla nascita al Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia, la collaborazione tra l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria e l’Università di Verona prosegue realizzando nuovi progetti in ambito sanitario che consentiranno all’Ospedale di Negrar di diventare a pieno titolo “ospedale di insegnamento”.
Il progetto più ambizioso e innovativo porterà alla creazione del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ad indirizzo ingegneristico, come è stato annunciato questa mattina a Palazzo Giuliari dal Magnifico Rettore dell’Università di Verona, Pierfrancesco Nocini, e dall’amministratore delegato dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, Mario Piccinini. Presenti, insieme a numerosi rappresentanti dell’ateneo e dell’ospedale Sacro Cuore, anche il direttore generale dell’Università Federico Gallo, il direttore amministrativo dell’IRCCS di Negrar Claudio Cracco
Il corso, che ha già ricevuto il placet del Comitato regionale di coordinamento e che avrà sede all’interno dell’Ospedale della Valpolicella, potrebbe partire già dal 1 ottobre 2024, dopo le approvazioni di Ministero dell’Università e della Ricerca, del Consiglio universitario nazionale e dell’Anvur, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
Ma il primo passo dell’IRCCS di Negrar verso l’ospedale di insegnamento sarà la costituzione, a partire dall’1 gennaio 2024, nelle della nuova struttura autonoma di Odontoiatria pediatrica e igiene orale diretta da Nicoletta Zerman, docente di Malattie odontostomatologiche dell’Università di Verona con un’esperienza ultratrentennale in tale ambito. La struttura sarà inserita nel Centro Odontostomatologico dell’Ospedale Sacro Cuore con sede in via San Marco 121 a Verona. Nella stessa area nel corso dell’anno saranno trasferiti anche il Corso di laurea triennale in Igiene dentale e il Corso di laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche già attivi da parte dell’Ateneo.
“Verona avrà il suo nuovo Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia con indirizzo ingegneristico – ha spiegato il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini – studiato come soluzione concreta e immediata con cui ampliare l’organico dei futuri medici a beneficio in primis del territorio regionale veneto. Per di più un corso di laurea innovativo in cui saranno formati medici con competenze di matematica, fisica, ingegneria dell’informazione, medicina robotica e intelligenza artificiale necessarie per comprendere e utilizzare al meglio le nuove tecnologie di cui la medicina si sta arricchendo e contribuire al loro ulteriore sviluppo. Oltre alle tradizionali conoscenze in ambito medico, laureate e laureati acquisiranno nozioni e competenze utili per contribuire alla realizzazione dell’ospedale della medicina del futuro. L’intuizione è nata all’interno del nuovo dipartimento Dimi, Dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione, dove sono coniugate tali professionalità e competenze, in ambito di didattica e ricerca.Fondamentale in questo passaggio è il ruolo della Regione Veneto per sostenere e appoggiare un progetto così innovativo che avrà ricadute positive sul territorio regionale e nazionale”.
“Un anno fa, in occasione della firma dell’accordo quadro tra l’Università di Verona e l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, ho sottolineato che quella stretta di mano tra me e il Magnifico Rettore dava vita a un progetto condiviso, di cui il Corso di Laurea magistrale in Farmacia era solo l’inizio”, ha sottolineato l’ad Mario Piccinini. “Oggi quel progetto segna ulteriori tappe in ambito sanitario, sempre sulla strada dell’innovazione come lo è stato per Farmacia. Il Corso di Laurea in Medicina e chirurgia a indirizzo ingegneristico guarda molto lontano, alla presenza nelle corsie dei nostri ospedali veneti e italiani di medici in grado non solo di utilizzare le alte tecnologie, ma anche di saperle governare, mettendole sempre a servizio del bene del paziente. Si tratta di un progetto complesso per il quale abbiamo meno di un anno davanti per definirne tutti i contorni, ma che è necessario realizzare se vogliamo affrontare al meglio le sfide della sanità del futuro. Intanto – ha proseguito Piccinini – accogliamo con soddisfazione, e ringrazio per questa opportunità il Magnifico Rettore, l’insediamento, già a partire dall’inizio del prossimo anno nella struttura del Sacro Cuore Don Calabria di via San Marco, del corso di laurea in igiene dentale e del corso di laurea magistrale nelle professioni sanitarie tecniche. La presenza della professoressa Nicoletta Zerman, come direttrice della Struttura autonoma di odontoiatria pediatrica e di igiene orale, sarà di impulso allo sviluppo della ricerca nell’ambito delle patologie dentali infantili, ricerca che è parte della mission del Sacro Cuore Don Calabria, essendo l’Ospedale Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico”.
“L’avvio di questo progetto – ha spiegato la professoressa Nicoletta Zerman – che vede raccolte in un unico centro sanitario così importante per il nostro territorio competenze in ambito clinico, formativo e di ricerca, è il frutto di una visione strategica del Magnifico Rettore del nostro Ateneo e condivisa dalla governance dell’Ospedale di Negrar, in primi dall’Amministratore delegato dottor Piccinini, e resa formalmente possibile dagli interventi del Direttore generale dell’ateneo di Verona Federico Gallo e dal Direttore generale dell’Aoui Callisto Bravi che personalmente ringrazio. Poter contribuire all’avvio di un progetto così importante che mira a fare di Verona un riferimento a livello nazionale di buone pratiche sanitarie sia a livello di prevenzione che di cura, grazie alla sinergia tra l’Ateneo e l’Ospedale di Negrar, è sicuramente motivo di soddisfazione e va affrontato con grande senso di responsabilità