
Lunedì 7 aprile è scomparso all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria il dottor Gastone Orio, per 50 anni collaboratore dell’Ospedale, di cui 32 come Direttore Sanitario e primario di Anestesia e Rianimazione. Mezzo secolo di vita dedicato alla Cittadella della Carità, di cui è stato uno degli artefici del suo sviluppo. I funerali si tengono oggi 9 aprile alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Negrar.
Lunedì 7 aprile è scomparso all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria il dottor Gastone Orio, per 50 anni collaboratore dell’Ospedale, di cui 32 come Direttore Sanitario e primario di Anestesia e Rianimazione. Lascia la moglie Maria Luisa e i figli Alessandra e Stefano, direttore del Centro Odontostomatologico dell’Ospedale di Negrar.
“Abbiamo lavorato intensamente, mai per ambizione, ma sempre per passione e per senso del dovere”. Sono le parole pronunciate dal dottor Gastone Orio nel corso della cerimonia del 14 dicembre del 2022 per l’intitolazione a suo nome del blocco operatorio dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria. Primario di Anestesia e Direttore Sanitario dal 1970 al 2002, quelle sale erano sue creature, le aveva volute e progettate.
Tre anni fa la voce del dottor Orio tradiva l’emozione, ma non la memoria nel ricordare che quando era arrivato all’ospedale di Negrar, nel 1959, “esisteva una sola sala operatoria e si effettuavano 250 interventi all’anno. Oggi le sale sono 16 e gli interventi oltre 22mila. Cito alcuni numeri per sottolineare quanto la scelta di realizzare un blocco chirurgico nel 2001 sia stata lungimirante. Inutile nascondere che nel mettere le basi di questo grande ospedale ci siano state delle difficoltà che abbiamo tuttavia superato guardando avanti e avendo fiducia nei nostri operatori”.
Il dottor Orio l’ospedale di oggi lo ha visto nascere. Nativo di Caprino Veronese, ha varcato la soglia del “Sacro Cuore”, nel 1959, fresco di laurea e ancora prima di effettuare l’esame di Stato per l’esercizio della professione medica. A quel tempo il “Sacro Cuore Don Calabria” contava solo tre medici: il chirurgo e direttore sanitario Bortolo Zanuso, l’internista Augusto Cavalleri, il geriatra Luigi Vantini. Conseguita la specializzazione in Anestesia, rimane l’unico anestesista per 10 anni e fonda di fatto l’attuale Dipartimento di Anestesia, Terapia Intensiva e Terapia Antalgica che conduce fino al 1998, quando subentra il dottor Luigi Giacopuzzi. Nel 1970 viene nominato direttore sanitario, ruolo che copre fino al 2002 quando passa il testimone al dottor Fabrizio Nicolis (leggi il testo del suo discorso in occasione del suo pensionamento). Il dottor Orio rimane a Negrar fino al 2009 come consulente e responsabile delle sale operatorie. Mezzo secolo dedicato all’Ospedale e ai suoi pazienti.
“Autorevolezza, saggezza e concretezza. Sono i tre pregi che incarnava il dottor Orio con il quale ho avuto il privilegio di lavorare”, afferma l’Amministratore Delegato dell’IRCCS di Negrar, Claudio Cracco. “Era un profondo conoscitore della Sanità, in particolare nell’ambito chirurgico. A lui va tutta la nostra riconoscenza per i 50 anni a servizio del “Sacro Cuore Don Calabria” durante i quali ha contribuito significativamente allo sviluppo dell’Ospedale e di tutta la Cittadella della Carità”.
“Con la sua scomparsa abbiamo perso uno dei principali artefici della storia della Cittadella della Carità, un maestro, una guida sempre ricca di suggerimenti, sempre proiettato al futuro, fino all’ultimo giorno! Abbiamo perso molto, ma abbiamo imparato molto!”, sottolinea il successore del dottor Orio alla direzione sanitaria, dottor Fabrizio Nicolis. “Da primario anestesista ha sempre dato sicurezza ai chirurghi in sala operatoria. Da Direttore Sanitario ha sempre saputo guardare oltre, al futuro migliore per la crescita dell’ospedale e per la miglior cura dei pazienti.
“E’ stato una guida”, ricorda commosso Mario Piccinini, Direttore Generale per la Ricerca con delega ai rapporti con l’Università e già amministratore delegato. “Quando ho avuto l’incarico di direttore amministrativo, nel 1991, il dottor Orio è entrato nel mio ufficio e, pur avendo una ventina di anni più di me, mi ha detto: “Sono a sua disposizione per qualsiasi cosa…”. E così ha fatto con i suoi preziosi consigli che mi hanno supportato nell’amministrare la Cittadella della Carità e il suo sviluppo. Era un uomo di grande visione e di intelligenza cristallina. E come tutti gli uomini intelligenti si comportava con modestia”.
“Ho conosciuto Gastone negli anni Settanta”, è il ricordo di fratel Mario Bonora, Presidente della Cittadella della Carità per 26 anni, molti dei quali trascorsi collaborando con il dottor Orio. “In quell’epoca ebbe un ruolo molto importante, quando il Sacro Cuore passò da casa di cura privata a ospedale classificato ed equiparato al pubblico. In Congregazione c’era chi era contrario, perché si temeva che con questa riforma si sarebbe perso il controllo nella scelta del personale ospedaliero. Invece il dottor Orio, insieme ad altri, si impegnò molto per illustrare i vantaggi che l’equiparazione avrebbe portato per l’ospedale (in particolare per i collaboratori) ed anche per la Congregazione. Da Direttore Sanitario, ruolo che ha ricoperto per 32 anni, – prosegue – ha sempre mostrato una grande capacità e intuito nel valutare le persone. Penso che nei 50 anni che ha trascorso a Negrar, il dottor Orio possa essere considerato tra i promotori della Cittadella della Carità come la voleva san Giovanni Calabria. Infatti fu con il suo contributo che vennero realizzate anche le strutture socio-sanitarie come Casa Perez e Casa Nogarè”. (Per il ricordo integrale di fratel Bonora, clicca qui)
“Con il dottor Orio ho un doppio debito di riconoscenza”, dice il dottor Luigi Giacopuzzi, direttore per 20 anni del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione, fino al 2018. “Innanzitutto perché ha avuto fiducia in me, indicandomi come suo successore. Inoltre, oltre ad avermi assunto nel 1977, grazie a lui ho imparato ad essere un anestesista, avendo conseguito la specializzazione lavorando in reparto. Quando ti confrontavi con lui avevi sempre l’impressione che vedesse oltre, che parlasse al presente guardano al futuro”.
“Ho perso un padre”, afferma il dottor Claudio Zorzi, direttore di Ortopedia e Traumatologia, “Ho avuto il dottor Orio sempre accanto con la sua infinita saggezza nei passaggi più importanti della mia vita. E’ stato lui l’artefice della mia carriera professionale, scoprendomi in sala operatoria. Era infatti il 1995. Operavo presso la clinica Villa Lieta, dove il dottor Orio era consulente anestesista e spesso mi assisteva in sala. Dopo un intervento mi ha detto in veronese: ‘Sai che sei bravo! Ti piacerebbe lavorare a Negrar?”. Non mi sono fatto pregare e così è iniziata la mia avventura al Sacro Cuore Don Calabria e lo sviluppo dell’Ortopedia. La saggezza era ciò che lo contraddistingueva e quando non ascoltativi un suo consiglio il più delle volte sbagliavi”.