Dal 7 al 10 maggio l’evento promosso dagli Oncologi italiani: di fronte all’ingresso di Casa Perez stazionerà un motorhome punto di raccolta di molte iniziative e dove alcuni oncologi saranno a disposizione della popolazione

Arriva questa domenica a Negrar, in provincia di Verona, la tredicesima tappa del primo “Festival itinerante della prevenzione e dell’innovazione oncologica”, l’evento dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), che riunisce circa 3mila oncologi di tutta Italia e di cui è presidente eletto la dottoressa Stefania Gori(nella foto), direttore dell’Oncologia Medica dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Cancer Care Center.

Un’iniziativa itinerante partita da Reggio Emilia lo scorso dicembre e che interessa 16 città italiane (Negrar è la sola tappa in Veneto insieme a Vicenza) con l’obiettivo di presentare ai cittadini “il nuovo corso dell’oncologia”, fatto di prevenzione primaria (corretti stili di vita), screening (fondamentali per individuare i tumori in fase precoce) e armi innovative contro il cancro, come l’immuno-oncologia e le terapia a bersaglio mobile.

“La conoscenza delle caratteristiche immunobiologiche delle cellule tumorali consente di scegliere per ogni paziente la terapia medica più efficace per la sua malattia – sottolinea la dottoressa Gori -. Oggi abbiamo a disposizione oltre alla chemioterapia, anche l’ormonoterapia, i farmaci a bersaglio molecolare e l’immunoterapia”.

Una rivoluzione quest’ultima nel campo delle cure che ha aperto scenari impensabili fino a poco tempo fa. Forme tumorali metastatiche ora possono essere affrontate con successo, non solo per quanto riguarda il melanoma, ma anche per il cancro del polmone, del rene e ci sono buone prospettive per le neoplasie testa collo, vescica…

Grazie alla diagnosi precoce, all’evolversi della chirurgia oncologica, della Radioterapia e alle nuove armi farmacologiche il 60% dei pazienti sconfigge la malattia – sottolinea l’oncologa – percentuale che raggiunge il 70% nelle neoplasie più frequenti. Il messaggio che deve arrivare alla cittadinanza è che il tumore oggi è una patologia trattabile, non deve fare più paura“.

Dal pomeriggio di domenica 7 fino a mercoledì 10 maggio in via Ghedini, difronte all’entrata di Casa Perez, stazionerà un motorhome (un pullman) dove oltre ad essere disponibile materiale informativo, lunedì e martedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e mercoledì dalle 10 alle 12 alcuni oncologi forniranno informazioni a tutti coloro che sono interessati alla propria salute.

Perché tutte le evidenze scientifiche dimostrano come l’attività fisica, una corretta alimentazione basata sulla dieta mediterranea, un consumo moderato di alcol e l’astenersi dal fumo siano alcuni pilastri fondamentali della prevenzione oncologica. Scienziati e ricercatori lo ripetono da tempo: 4 casi di tumore su 10 possono essere evitati seguendo uno stile di vita sano.

L’evento prevede inoltre molte iniziative in collaborazione con il Comune di Negrar distribuite nell’arco delle giornate del Festival.

Si inizia domenica alle 17.30 alla presenza dell’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, con l’animazione a cura delle associazioni “InVita un Sorriso” e “Essere clown”, mentre alle 18 il Corpo Bandistico Comunale di Negrar offrirà alla cittadinanza un concerto.

Lunedì dalle 10 alle 17.30 presso il motorhome sarà allestito uno stand informativo della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Martedì 10 maggio passeggiata della salute in collaborazione con l’associazione Nordic Walking L’Officina ASD e descrizione del territorio a cura di Gerardo Richetti. La partenza è prevista al motorhome alle 18 in direzione di Villa Rizzardi e visita al giardino di Pojega.

In Italia nel 2016 sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore (189.600 negli uomini e 176.200 nelle donne), in Veneto 31.400 (16.300 uomini e 15.100 donne). I tumori più frequenti nella Regione sono quelli del seno (4.400 casi stimati nel 2016), colon retto (4.400), polmone (3.300) prostata (2.900) e vescica (2.100).

“Considerando i casi di tumore diagnosticati nel biennio 2008-2009, la sopravvivenza in Veneto è del 60% nei maschi e del 65% nelle femmine – sottolinea il primario dell’Oncologia di Negrar -. Per quanto riguarda gli uomini, la sopravvivenza è passata dal 41% nel 1992-1995 al 51% nel 2008-2009, aumentando di 10 punti percentuali. Anche nelle donne l’incremento, pari a 9 punti percentuali, è risultato statisticamente significativo e ha portato le guarigioni dal 54% al 63%”. Le sedi a miglior prognosi sono testicolo (96%), prostata (96%) e tiroide (91%) nei maschi; tiroide (95%), linfoma di Hodgkin (93%), melanoma della cute (90%) e mammella (90%) nelle femmine.