Monsignor Tomasin è morto lunedì 30 settembre a Quixadà, in Brasile, dove era vescovo emerito. Era religioso dell’Opera Don Calabria, di cui è stato Casante dal 1972 al 1984. Da giovane aveva conosciuto bene don Calabria ed era rimasto profondamente colpito dal suo carisma. Nel 1959 era stato tra i primi Poveri Servi a partire per le missioni in Uruguay.

Lunedì 30 settembre è morto in Brasile mons. Adelio Tomasin, vescovo emerito di Quixadà e religioso dell’Opera Don Calabria, di cui è stato Superiore Generale dal 1972 al 1984. Mons. Tomasin aveva 94 anni e già da qualche tempo si trovava in precarie condizioni di salute. Originario di Montegaldella (Vicenza), all’età di 12 anni è entrato come studente nella casa di don Giovanni Calabria. Ha conosciuto bene il fondatore dell’Opera, rimanendo profondamente colpito dal suo carisma basato sull’abbandono alla Provvidenza e sulla vicinanza ai più poveri. Ha fatto la prima professione religiosa nel 1951 a San Zeno in Monte (Verona) e nel 1955 è stato ordinato prete.

Mons. Tomasin è stato uno dei primi missionari dell’Opera a partire da Verona per l’Uruguay, nel 1959 (vedi foto nella gallery). Tre anni dopo ha aperto la prima missione in Brasile, a Porto Alegre, fondando una scuola professionale tuttora presente e radicata sul territorio. Dopo un’esperienza in Nigeria, è rientrato in Italia dove nel 1972 è stato eletto Casante dell’Opera, terzo successore di don Calabria. Ha mantenuto l’incarico per 12 anni, dando un forte slancio allo sviluppo missionario e al consolidamento della Congregazione.

Da Casante ha accompagnato anche alcune importanti tappe nello sviluppo della Cittadella della Carità di Negrar. Proprio nel 1972, infatti, il Ministero della Sanità aveva decretato l’equiparazione del “Sacro Cuore” e del “Don Calabria” agli ospedali pubblici. Inoltre fu lui a presiedere le celebrazioni per il 50° anniversario dell’ospedale e nell’occasione pose insieme a don Luigi Pedrollo la prima pietra della nuova ala sud nel 1983 (vedi foto qui sotto). Sempre in quegli anni venne costruita Casa Perez, poi inaugurata nel 1984.

Terminato il mandato da Casante, nel 1988 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo della diocesi di Quixadà, nello stato brasiliano del Cearà, in una zona particolarmente povera nel nord-est del Paese. Qui mons. Tomasin si è prodigato per i più fragili, coinvolgendo in questa opera di aiuto anche tante persone dall’Italia che lo hanno sempre sostenuto. Tra le sue iniziative, da citare in particolare l’impegno in ambito culturale ed educativo, con la fondazione di tre atenei che hanno trasformato Quixadà in una città universitaria, offrendo opportunità di formazione e occupazione per tanti giovani. Anche dopo aver dato le dimissioni per raggiunti limiti di età, nel 2007, è rimasto in Brasile e ha continuato nel suo impegno in campo pastorale, educativo e sociale.

Don Adelio era una persona davvero innamorata del carisma di san Giovanni Calabriadice don Massimiliano Parrella, attuale Casante dell’Opera – era una persona che guardava sempre avanti, proiettata nel futuro. Aveva una grande fiducia nella cultura come mezzo per promuovere i giovani e per far progredire la società. Anche prima di essere vescovo, quando era Casante e prima ancora missionario, ha sempre avuto questo slancio verso il futuro e verso i più poveri. Uno slancio che ha dato un grande impulso allo sviluppo dell’Opera di don Calabria fuori dai confini di Verona negli anni Settanta e Ottanta”.