Un segno concreto dell’amore di don Calabria per gli ammalati è l’Apostolato degli Infermi, movimento voluto dal santo per accompagnare i sofferenti con la preghiera e la vicinanza spirituale. In occasione della trentesima Giornata Mondiale del Malato, che si celebra domani 11 febbraio, parliamo di questa realtà che ancora oggi conta su 6000 iscritti e ha sede presso la Cittadella della Carità

«È una grande famiglia quella dell’Apostolato Infermi, non solo perché numerosa ma anche e soprattutto perché costituisce una forza potente nella Chiesa di Cristo. Infatti il sacrificio, quando è benedetto dal Signore ed è unito con la preghiera e con lo spirito di carità, è l’energia più preziosa che il cristiano possa mettere a disposizione di Dio e della Chiesa». (S.G. Calabria)

L’Apostolato degli Infermi è un movimento fondato in Olanda nel 1925, nella diocesi di Harleem. Don Giovanni Calabria lesse di tale iniziativa sull’Osservatore Romano e decise di aprire una filiale italiana, cosa che avvenne ufficialmente il 24 maggio 1930. In occasione della XXX Giornata Mondiale del Malato, che si celebra domani 11 febbraio in concomitanza con il ricordo della prima apparizione della Madonna a Lourdes, parliamo di questa realtà che era così cara per il santo sacerdote veronese e che tuttora ha la sua sede presso la Cittadella della Carità di Negrar.

Vedi Messaggio del Papa per la XXX Giornata Mondiale del Malato

Obiettivo dell’Apostolato degli Infermi è l’accompagnamento degli ammalati, degli anziani e dei loro cari attraverso la preghiera e la vicinanza spirituale. Ma nelle intenzioni del fondatore c’è anche un altro aspetto essenziale: sono gli infermi stessi ad essere considerati come “apostoli” perchè offrendo la loro sofferenza a Dio attraverso la preghiera possono salvare il mondo proprio come ha fatto Gesù sulla croce.

Ecco come il primo segretario del movimento, don Albano Bussinello, spiegava le tre regole stabilite per coloro che nei primi tempi volevano iscriversi al movimento: “1) Accettare dalla mano di Dio le sofferenze della malattia; 2) Sopportarle con spirito cristiano, in unione alle pene che nostro Signore Gesù Cristo soffrì sulla Croce; 3) Offrirle a Dio per la venuta del suo Regno… questa è un’opera veramente Cristiana perché il fratello malato sente di non essere inutile, comprende che puó fare più lui, immobile in un letto, che non altri nella loro vita attiva e febbrile, e che i suoi dolori, sofferti in unione ai dolori di Gesù Cristo sulla Croce, sono quelli che alla fine salvano il mondo” (Bussinello, 1935).

Tra le attività promosse dal movimento c’era proprio la giornata del malato, che veniva celebrata annualmente fin dagli inizi con una speciale S. Messa dedicata. Inoltre agli appartenenti al movimento veniva consegnato un certificato con una preghiera da recitare ogni giorno e un distintivo benedetto che li aiutava a ricordare l’impegno e l’invito a santificare la propria sofferenza. Infine i malati erano raggiunti con un messaggio mensile di riflessione e incoraggiamento.

Oggi gli iscritti al movimento dell’Apostolato degli Infermi sono circa 6.000 e provengono da varie parti d’Italia. Strumento concreto del loro accompagnamento spirituale è l’omonima rivista bimestrale fondata dallo stesso don Calabria e attualmente diretta da don Tiziano Tosi, cappellano dell’ospedale. “La rivista è un mezzo molto utile per mantenere il collegamento con tante persone sofferenti che in questo modo possono ricevere un messaggio di speranza e coltivare la loro vita spirituale che non deve essere trascurata a causa della malattia”, dice don Tosi.

La rivista viene inviata a chiunque ne faccia richiesta, in forma gratuita perchè l’Apostolato si sostiene confidando nella Provvidenza e nelle eventuali offerte dei benefattori. Alcune centinaia di copie sono distribuite all’interno della Cittadella della Carità, nelle cappelle degli ospedali e nelle sale d’attesa dove c’è maggior passaggio di persone. Inoltre viene portata a chi ne faccia richiesta dai ministri straordinari della comunione quando vanno nei vari reparti. “Nella rivista si trovano i messaggi del Papa, riflessioni sulla spiritualità di don Calabria, esperienze di vita missionaria e intenzioni di preghiera che ogni lettore può fare proprie”, continua don Tosi.

Per iscriversi o per maggiori informazioni si può contattare don Tosi al seguente indirizzo: tiziano.tosi@sacrocuore.it oppure la redazione della rivista all’indirizzo comunicazione@doncalabria.org.