Per la sua efficacia di prevenzione primaria e secondaria, l’esercizio fisico è un farmaco che deve essere “assunto” nella giusta quantità e intesità, per non incorrere in effetti collaterali. Per questo deve essere prescritto da un medico competente e somministrato da operatori laureati in scienze motorie. Sabato 30 settembre un convegno al Centro Polifunzionale Don Calabria, promosso dal dottor Roberto Filippini, direttore della Medicina e Traumatologia dello sport dell’IRCCS di Negrar.

L’attività fisica è un farmaco e come tale, perché abbia efficacia e non comporti rischi, deve essere prescritta da un medico e “somministrata” da operatori preparati. E’ questo il fil rouge del convegno “La prescrizione dell’attività fisica adattata e dell’esercizio fisico strutturato” che si terrà sabato 30 settembre nella sala del Centro polifunzionale Don Calabria in via San Marco 121 a Verona (clicca qui per il programma e le iscrizioni)

Dr. Roberto Filippini

Organizzato da dottor Roberto Filippini, direttore della Medicina e Traumatologia dello Sport dell’IRCCS di Negrar, l’incontro si propone “non solo di sensibilizzare e di promuovere l’attività fisica, ma anche di trasmettere le corrette competenze sulla prescrizione in pazienti con patologie croniche”, sottolinea il medico. Infatti durante la mattinata si alterneranno come relatori cardiologi, oncologi, reumatologi, geriatri, diabetologi e psichiatri

 “L’attività fisica ha un ruolo di prevenzione primaria contro l’insorgenza di patologie – spiega -. Una recente informativa l’OMS individua nell’inattività il quarto più importante fattore di rischio di mortalità nel mondo, in quanto è scientificamente provato che influenza in modo importante l’evento di malattie, per esempio, cardiovascolari, oncologiche o metaboliche come il diabete mellito. Ma nello stesso tempo l’esercizio fisico ha un ruolo di prevenzione secondaria perché previene le complicanze delle malattie croniche”.

Quali in particolare?

“Direi tutte. Gli studi hanno dimostrato che l’esercizio fisico aumenta l’azione delle statine, i farmaci contro il colesterolo. Ma anche aiuta a mantenere un livello ottimale di pressione arteriosa e riduce i danni cardiovascolari nel diabetico di tipo 2, non insulinico, meglio della metformina. Inoltre agisce favorevolmente sul paziente affetto da depressione trattato con psicofarmaci”.

Quale medico deve prescrivere l’esercizio fisico? 

La prescrizione dell’esercizio fisico è prerogativa dei medici di medicina della sport. Non a caso la dicitura esatta della specialità è “Medicina dello sport e dell’esercizio fisico”. Dopo di che per un soggetto sano che vuole fare attività fisica ai fini di prevenzione primaria, la prescrizione può essere fatta anche dal medico di medicina generale o da uno specialista. Se preparati, perché anche un adulto sano, ma sedentario o che proviene da un periodo di inattività, può incorrere in problemi se la somministrazione dell’attività fisica non è adeguata a quel momento. In caso contrario è opportuno rimandare al medico di medicina dello sport. Al quale invece spetta obbligatoriamente la prescrizione per il paziente affetto da patologia cronica.

Quali rischi comporta un esercizio fisico non adatto alla condizione del soggetto?

La prescrizione medica ha lo scopo di stabilire la giusta quantità e intensità dell’esercizio. Se la quantità e intensità sono inferiori ai bisogni della persona, l’esercizio fisico diventa inefficace. Al contrario, se le dosi sono eccessive possono essere causa di pericolose aritmie o di eventi cardiologici improvvisi. Nel diabetico, in particolare di tipo 1, l’esercizio deve essere bilanciato con i farmaci insulinici assunti per evitare crisi ipoglicemiche. Infine negli adulti è molto diffusa la patologia artrosica: l’esercizio ha lo scopo di prevenire la sarcopenia (cioè la perdita di massa muscolare scheletrica), ma se l’attività è eccessiva può comportare una riacutizzazione del dolore.

Non basta quindi andare in palestra…

La Regione Veneto nel Piano di Prevenzione 2015-2018 ha dedicato uno specifico programma alla diffusione sul territorio dell’esercizio fisico da parte dei medici curanti. In quell’occasione ha istituito anche la certificazione delle “Palestre della salute”, che l’IRCCS di Negrar ha ricevuto nel maggio di quest’anno per quanto riguarda la palestra del Servizio di Riabilitazione di via san Marco a Verona. Uno dei requisiti per ottenere la certificazione è l’esclusiva somministrazione dell’esercizio fisico da parte di laureati magistrali in Scienze motorie con corsi di formazione presso strutture previste dalla regione.

Dopo quanto tempo si vedono i primi risultati?

Sono necessari almeno tre mesi di sedute due o tre volte alla settimana, di circa un’ora tra riscaldamento, con esercizi posturali e di stretching, attività aerobica, potenziamento muscolare e defaticamento.

Ma poi è necessario continuare…

Il mio obiettivo, anzi il mio sogno, è far sì che la persona in questi tre mesi sia istruita a svolgere correttamente gli esercizi in modo poterli effettuare autonomamente senza recarsi in palestra. Solo così l’esercizio fisico da impegno diventa stile di vita e cura per la propria salute.