Ecco i principali fattori di rischio delle malattie tumorali, ma è bene ricordare che la malattia neoplastica è per definizione a “genesi multifattoriale”, esiste quindi un concorso di cause che la determinano.
Le cause note delle alterazioni del DNA nella genesi del cancro sono di vari ordini: si ipotizza cause di tipo ambientale, genetiche, infettive, legate agli stili di vita e fattori causali.
Negli Usa (fonte American Association For Cancer Reasearch) il fumo di tabacco da solo è responsabile del 33% delle neoplasie;
un altro 33% è legato ai cosiddetti stili di vita (dieta, sovrappeso, abuso di alcol e inattività fisica).
I fattori occupazionali sono causa del 5% delle neoplasie.
Le infezioni sono responsabili di circa l’8% dei tumori (Papilloma virus 16-18 per cervice uterina, Epstein-Barr per lesioni linfoproliferative e del cavo orale, Herpes-virus 8 per sarcoma di Kaposi e linfomi; Helicobacter pylori per carcinoma dello stomaco e linfoma MALT, virus dell’epatite B e C per carcinoma epatocellulare). Le infezioni parassitarie da Trematodi sono chiamate in causa per il colangiocarcinoma e quelle di Schistosoma per carcinoma alla vescica.
Le radiazioni ionizzanti e l’esposizione ai raggi UVA sono responsabili del 2% dei tumori e l’inquinamento ambientale contribuisce per un altro 2%.
L’ereditarietà ha un’incidenza molto bassa nella genesi tumorale: meno del 2% della popolazione è portatrice di mutazioni con sindromi ereditarie di rischio neoplastico. Noti sono i geni BRCA1 e 2 che aumentano il rischio di cancro alla mammella e all’ovaio; PALB 2 e MSH2 e MLH1 per tumori del colon-retto non poliposici (HNPCC).
La lista dei fattori di rischio chiamati in causa nell’eziologia dei tumori è molto ampia e in continua evoluzione: non è facile determinare un singola fattore di rischio associato a una sola sede tumorale perché la malattia neoplastica è per definizione a “genesi multifattoriale”. Esiste quindi un concorso di fattori di rischio che si sommano e si moltiplicano nel determinare la malattia. A questi va ad aggiungersi le capacità di reazione dell’organismo sia con meccanismi di difesa immunitaria sia come processi di riparazione del DNA.
(Fonte: I numeri del cancro in Italia 2019, versione per pazienti e cittadini a cura della Fondazione AIOM), presieduta dalla dottoressa Stefania Gori