L’Otorinolaringoiatria effettua all’anno oltre 300 asportazioni chirurgiche: una casistica per la quale ha ottenuto dalla Regione l’autorizzazione alla somministrazione di un anticorpo monoclonale Dupilumab che imprima una svolta nella cura della malattia, caratterizzata da incontrollate recidive di polipi nasali
L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar si riconferma uno dei centri di riferimento veneti per la cura della poliposi nasale ottenendo dalla Regione l’autorizzazione alla prescrizione del Dupilumab, un anticorpo monoclonale che contrasta il riformarsi incontrollato dei polipi anche dopo l’asportazione chirurgica.
La poliposi nasale, ovvero la sinusite cronica poliposa, è una delle malattie più comuni del sistema respiratorio, colpendo circa l’1% della popolazione.
Essa si presenta con delle sacche morbide di colorito grigio-rosa o giallastro (polipi) che originano nei seni paranasali (le grandi cavità sopra e sotto le orbite) e da lì sporgono dentro il naso, impendendo meccanicamente la respirazione e la percezione degli odori.
Se non in casi rari, i polipi non tendono a degenerare in forme tumorali. Tuttavia la sinusite cronica poliposa può essere considerata la più grave fra tutte le patologie benigne del naso, in quanto si caratterizza per la sua resistenza ai trattamenti e per le sue frequenti recidive che condizionano pesantemente la vita del paziente.
“Il paziente con sinusite cronica poliposa viene di solito trattato chirurgicamente con un intervento mini-invasivo in video-endoscopia. Purtroppo in molti casi le neoformazioni si ripresentano”, spiega il dottor Sergio Albanese, direttore dell’Otorinolaringoiatria. “Il Dupilumab va ad agire proprio sul meccanismo infiammatorio che genera i polipi, impendendo così la recidiva”.
L’Unità operativa del dottor Albanese esegue all’anno circa 330 interventi chirurgici per poliposi nasale, molti dei quali su pazienti provenienti da altre regioni, casistica grazie alla quale ha ottenuto l’autorizzazione a prescrivere il farmaco biotecnologico, che richiede innanzitutto un’ampia esperienza nella diagnosi e nel trattamento della patologia.
“Il Dupilumab segna una vera e propria svolta nella cura della malattia – prosegue il chirurgo ORL -. Per contrastare le recidive, fino ad oggi avevamo a disposizione solo il cortisone. Sebbene efficace, questo farmaco nei trattamenti a lungo termine ha delle controindicazioni perché potrebbe causare, per esempio, scompensi glicemici e pressori, anche a livello dell’occhio, aumentando così il rischio di glaucoma”. L’anticorpo monoclonale invece non presenta queste criticità nell’uso prolungato ed ha un ulteriore pregio: “Due pazienti su tre affetti da poliposi nasale soffrono anche di disturbi polmonari di tipo asmatico, che migliorano notevolmente dopo la terapia con il nuovo farmaco, consentendo spesso la riduzione o la sospensione della terapia specifica”, afferma di dottor Albanese.
Il Dupilumab si somministra tramite iniezione sottocutanea ogni 15 giorni: “E’ bene sottolineare che non tutti i pazienti sono candidati al trattamento – conclude il medico -. Esistono infatti rigidi criteri per la prescrizione, dovuti anche agli alti costi del farmaco”.
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