Comincia oggi la Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici. Un evento che tocca da vicino la salute pubblica a livello globale, perchè l’abuso di questi importantissimi farmaci ha portato ad un aumento dei batteri multiresistenti, causando un numero sempre maggiore di infezioni che non rispondono alle cure. Ecco cosa possono fare medici e pazienti.

Il problema dei batteri resistenti agli antibiotici è una sfida sempre più urgente da porre al centro delle politiche di salute pubblica. Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è infatti in crescita a livello globale ed è strettamente legato all’uso scorretto che spesso viene fatto di questi importantissimi farmaci. L’occasione per rilanciare l’appello ad adottare comportamenti responsabili è la Giornata europea sull’uso consapevole degli antibiotici, che si celebra oggi e coincide con l’inizio della Settimana mondiale dedicata alla sensibilizzazione su questo tema (18-24 novembre).

I DATI

A livello europeo l’EDCD (European Centre for Desease Prevention and Control) calcola che in un anno siano state 670mila le infezioni dovute a batteri resistenti, con 33mila decessi. Numeri che sono ancor più impressionanti a livello mondiale, con 5 milioni di decessi associati alla resistenza agli antibiotici nel solo 2019. E l’Italia? Secondo il rapporto 2021 dell’Istituto Superiore di Sanità nel nostro Paese il problema dell’antibiotico resistenza è superiore alla media europea sia per numero di infezioni che per numero di decessi. Numeri che si riflettono in un aumento dei ricoveri per questo tipo di infezioni che risultano di difficile gestione e talvolta incurabili.

LE CAUSE DEL FENOMENO

Alla scoperta degli antibiotici l’umanità deve la sconfitta di molte infezioni batteriche altrimenti letali. Tuttavia negli anni alcuni batteri, per un processo fisiologico di selezione naturale, hanno sviluppato meccanismi di resistenza contro questi farmaci; in particolare nella loro composizione cellulare sono comparsi degli enzimi in grado di digerire gli antibiotici stessi. E di renderli inefficaci. Tale fenomeno assume proporzioni tanto più rilevanti quanto più gli antibiotici sono somministrati in modo inappropriato, oppure se ne abusa per curare patologie per le quali non sono necessari né efficaci.

Altri aspetti del fenomeno sono legati alluso esteso di antibiotici sugli animali da allevamento e allo smaltimento non corretto dei farmaci antimicrobici inutilizzati. Per questo la sensibilizzazione sul tema dell’antibiotico-resistenza promossa dagli organismi internazionali privilegia sempre più un approccio “One health” che affronta il problema a 360 gradi considerando uomo, animali e ambiente.

COSA POSSIAMO FARE

Il titolo della Giornata europea e della Settimana mondiale di sensibilizzazione è “Insieme preveniamo l’antibiotico-resistenza”. Dove “insieme” indica che per evitare lo sviluppo di queste infezioni da batteri multiresistenti ci vogliono comportamenti responsabili sia da parte del personale sanitario sia da parte dei pazienti.
Nel video riportato qui sotto, diffuso dall’ECDC, si fanno alcune raccomandazioni ai medici, sottolineando che fino a metà dei farmaci antimicrobici dati negli ospedali potrebbero essere superflui. Che fare dunque? Gli esperti del centro di controllo europeo chiedono ai professionisti di ottimizzare l’uso degli antibiotici all’interno degli ospedali e delle strutture residenziali stilando linee guida apposite e monitorando l’efficacia dei farmaci. Bisogna inoltre formare adeguatamente il personale e attuare tutte le precauzioni per abbattere le infezioni, riducendo così la probabilità che si sviluppino quelle multiresistenti. Gli antibiotici non vanno prescritti più del necessario e compito del medico è anche quello di spiegare ai pazienti e ai loro familiari il loro corretto utilizzo. Per tutti questi motivi negli ospedali da alcuni anni è prevista l’istituzione della “stewardship antimicrobica”, presente anche al “Sacro Cuore” (vedi pagina di presentazione).
Anche i pazienti possono fare molto per preservare l’efficacia degli antibiotici. Nel decalogo suggerito dall’ECDC si dice ad esempio che questi farmaci vanno presi solo su prescrizione del medico e attenendosi scrupolosamente alle sue indicazioni; quelli avanzati non vanno utilizzati e non vanno condivisi con altri; è molto importante prevenire le infezioni lavandosi bene le mani (vedi slide con le indicazioni).

Per approfondire vedi su questo sito:

Antibiotico-resistenza: un nemico per la nostra salute

Gli antibiotici non curano il Covid perchè è un virus e non un batterio