L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria ha ricevuto dalla Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB) la certificazione di centro di eccellenza, il massimo riconoscimento della qualità raggiunta per quanto riguarda la chirurgia bariatrica.  Il prestigiooso riconoscimento arriva solo dopo quattro anni dai primi interventi. 

L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria ha ricevuto dalla Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB) la certificazione di centro di eccellenza, il massimo riconoscimento della qualità raggiunta per quanto riguarda la chirurgia bariatrica.

Un prestigioso traguardo che la Chirurgia generale, diretta dal dottor Giacomo Ruffo, ha ottenuto in pochi anni. I primi interventi su pazienti fortemente a rischio di gravi patologie a causa del forte sovrappeso sono stati eseguiti dall’équipe bariatrica guidata dal dottor Roberto Rossini nel 2017. Nel 2021 è arrivato il primo riconoscimento SICOB, quello di centro accreditato, e ora, solo dopo 4 anni, la certificazione di centro di eccellenza.

 “I riconoscimenti SICOB si basano su criteri condivisi dalla comunità scientifica internazionale e quindi sono prima di tutto un certificato di garanzia per i pazienti che si recano nel nostro centro”, spiega il dottor Rossini. “Il primo criterio per la certificazione di eccellenza riguarda la presa in carico del paziente in base a un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) formalizzato”, spiega il dottor Rossini. “Noi aderiamo al PDTA della Regione Veneto che prevede la presenza di un’équipe multidisciplinare formata, oltre che da chirurgi, anche da gastroenterologi, psicologi e dietisti, figure fondamentali sia per la preparazione ottimale all’intervento sia per il post intervento, quando è necessario che il paziente rispetti nel tempo uno stile di vita che porti al calo ponderale”.

Fondamentale è il criterio del volume degli interventi che negli ultimi due anni sono stati 228, un numero superiore ai 100 all’anno stabilito dalla Società scientifica. Il 20% proviene da fuori regione e rilevante è anche la percentuale dei cosiddetti Re-Do Surgery (10%), cioè pazienti, giunti da altri ospedali, che si sono rivolti a Negrar per un secondo intervento, a causa di complicazioni dovute alla prima procedura chirurgica o per fallimento nella perdita di peso.  In generale la gran parte di coloro che si rivolgono al Centro bariatrico di Negrar sono donne con un’età media di 39 anni. L’intervento è indicato solo in presenza di un indice di massa corporea (BMI) superiore a 40 o superiore a 35 se ci sono patologie.

“I re-interventi sono compresi nelle quattro procedure chirurgiche che un centro deve effettuare per essere di eccellenza – prosegue il chirurgo -. Pratichiamo inoltre la sleeve gastrectomy, una metodica ampiamente utilizzata a livello mondiale. Si tratta dell’asportazione laparoscopica di buona parte dello stomaco, che assume la forma di un tubo collegato al duodeno. Il risultato è un maggior senso di sazietà, non solo per la riduzione dello spazio di contenimento del cibo, ma anche perché viene recisa quella parte dello stomaco che produce la grelina, il cosiddetto ormone della fame. Le altre due metodiche da noi praticate – il bypass ed il mini bypass gastrico – vengono utilizzate in casi selezionati ed hanno un ruolo importante nel trattamento di alcune complicanze. Sempre eseguite mediante tecnica laparoscopica, entrambe vanno a creare, in maniera differente, una piccola sacca gastrica collegata direttamente al piccolo intestino”.

La SICOB prevede poi che l’Ospedale disponga di terapia intensiva e che la casistica operata dal Centro sia interamente registrata nel date base nazionale della Società come il follow up dei pazienti. “Il 70% dei nostri pazienti effettuano nel primo anno tutti i controlli periodici contro il 50% stabilito dalla Società. Poi nel tempo la percentuale si abbassa fisiologicamente sebbene rimanga soddisfacente”, precisa il chirurgo.

Nella foto l’équipe della Chirurgia bariatrica: da sinistra la dottoressa Maria Paola Brunori (gastroenterologa), dottoressa Eleonora Geccherle (psicologa), dottor Roberto Rossini (chirurgo), dottoressa Alessandra Misso (dietista) e dottoressa Irene Gentile (chirurgo)