Come si preprano le monodosi del vaccino Pfizer-BioNtech ricavandole dal flaconcino che ne contiene sei? Lo scopriamo con un articolo pubblicato dal quotidiano L’Arena in cui viene illustrato il lavoro della Farmacia Ospedaliera
Con un aricolo pubblicato sul quotidiano (5 gennaio 2021) L’Arena a firma di Camilla Madinelli, scopriamo come vengono preparate le monodosi del vaccinico anti-Covid 19 Pfizer-BioNtech dalla Famarmacia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria. Le foto sono di Luigi Pecora
“…. Ma come vengono preparate le dosi monouso da 0,3 millilitri e come viene garantita la sicurezza dei vari passaggi, dall’arrivo dei piccoli contenitori da 1,8 millilitri da cui se ne devono ricavare sei? Il lavoro è tutto manuale, delicato e certosino. Ci sono boccette, fiale, aghi e altre attrezzature molto piccole da maneggiare con cura. All’ospedale di Negrar, a garanzia del risultato finale, di questi passaggi preparatori si occupa lo staff della Farmacia ospedaliera guidata dal direttore Teresa Zuppini. Il servizio dispone di frigoriferi che raggiungono la temperatura di meno 80 gradi, necessari per la conservazione a lungo del vaccino congelato e solitamente adoperati per il banco tessuti degli interventi ortopedici o per farmaci oncologici.
I flaconcini da sei dosi arrivano dalla Regione all’Azienda ospedaliera universitaria integrata, la quale trattiene le sue dosi e consegna tutte le altre all’Ulss 9. Questa, a sua volta, stabilisce e distribuisce le quote riservate nella sua rete agli ospedali pubblici e ai privati convenzionati come il Sacro Cuore. A questo punto la Farmacia ospedaliera di Negrar riceve dalla Scaligera la sua scorta e la conserva congelata. Ogni giorno preleva dai frighi il quantitativo stabilito e prepara ogni dose monouso da consegnare al Centro prelievi.
«Scongeliamo le boccette da 1,8 millilitri che ci servono e portiamo il vaccino a temperatura ambiente, quindi lo diluiamo con acqua fisiologica e ricaviamo le sei dosi», spiega Teresa Zuppini. Il tutto viene eseguito sotto cappa sterile, cioè in un’area dove il flusso d’aria è filtrato. «Così riduciamo il rischio, seppur minimo, di contaminazioni», sottolinea il direttore della Farmacia. C’è un solo ma, in tutto questo: «Purtroppo le siringhe specifiche per eseguire questi passaggi non sono arrivate in quantità sufficienti, così dobbiamo fare con le nostre e risulta tutto un po’ più complicato».
Dal primo gennaio la procedura giornaliera per l’allestimento delle singole dosi di vaccini anti Covid tiene impegnate sei persone, tre farmacisti e tre tecnici di galenica, divisi in tre turni da due persone. Dopo Capodanno, con le prime 120 dosi, non si sono mai fermati. E hanno raggiunto il picco il 3 gennaio, con uno stock di trecento. Ieri ne hanno preparate altre 180. Nel frattempo, la Farmacia ospedaliera continua la consueta attività, dall’approvvigionamento farmaceutico alle preparazioni galeniche in ambito oncologico o pediatrico, fino alla stampa in 3D dei modellini in scala reale per i medici ortopedici. «L’impegno è tanto», conclude Teresa Zuppini, «facciamo del nostro meglio per offrire il massimo delle garanzie»