Tre illustri ortopedici statunitensi a Negrar per apprendere una tecnica innovativa di chirurgia rigenerativa della cartilagine del ginocchio riguardo alla quale il Sacro Cuore annovera la più ampia casistica
L’ospedale Sacro Cuore Don Calabria fa scuola anche negli Stati Uniti nell’ambito della chirurgia rigenerativa ortopedica, in particolare per il trattamento dei difetti della cartilagine.
Nelle scorse settimane tre tra i più illustri chirurghi ortopedici statunitensi hanno assistito ad un intervento chirurgico nel corso del quale il dottor Claudio Zorzi, direttore dell’Ortopedia e Traumatologia di Negrar, ha utilizzato un’innovativa tecnica di chirurgia rigenerativa che sfrutta il tessuto adiposo per la cura della condropatia degenerativa della cartilagine del ginocchio, una sofferenza del rivestimento dell’articolazione dovuta ad usura da sovraccarico. Colpisce con sintomi dolorosi in particolare gli sportivi, ma non solo, e se non curata porta all’artrosi del ginocchio e all’intervento di protesi.
Gli ospiti americani in sala operatoria erano i dottori Champ Baker della Hughston Clinic di Columbus (Georgia), Claude T. Moorman della Duke University di Raleigh (North Carolina) e Robert Stanton di Fairfield del Connecticut. Ad affiancare il dottor Zorzi erano presenti i colleghi Vincenzo Condello, Vincenzo Madonna e Arcangelo Russo.
Il dottor Zorzi è stato uno dei primi ortopedici ad applicare questa tecnica e dispone della più ampia casistica, avendo trattato e seguito nel successivo follow up circa 200 pazienti in due anni.
Si tratta di una tecnica che utilizza il tessuto adiposo come naturale e fisiologico contenitore di cellule mesenchimali adulte (MSC). Essendo cellule staminali adulte, quindi capaci di differenziarsi in cellule connettivali, esse sono un accelerante rigenerativo nei processi di riparazione del tessuto danneggiato della cartilagine.
Al paziente viene prelevata per liposuzione una piccola quantità di grasso dall’addome o dalla coscia, che viene successivamente microfratturata attraverso un dispositivo medico ideato e brevettato dalla Lipogems, un’azienda italiana che opera nel campo delle biotecnologie, da cui la tecnica prende il nome.
Una volta ridotto in piccole dimensioni e privato dei frammenti oleosi ed ematici, il tessuto adiposo viene iniettato nell’articolazione colpita da degenerazione della cartilagine. Di fatto si tratta di un autotrapianto del grasso del paziente. Le cellule mesenchimali contenute in esso, attraverso complessi biochimici del tutto naturali, “guideranno”una volta iniettate le cellule del tessuto articolare sostenendo il naturale processo di rigenerazione tessutale.
E’ un intervento mininvasivo che si risolve in una sola seduta operatoria. Per qualche giorno il paziente deve usare le stampelle per muoversi, ma dopo una settimana può camminare senza supporto.