Sabato 29 ottobre il “Sacro Cuore Don Calabria” ospiterà l’incontro autunnale promosso dal Centro per le malattie retto-intestinali e l’associazione AMICI. Tra i temi affrontati la sostenibilità economica per il Ssn dei farmaci biologici

Si tiene questo sabato 29 ottobre l’appuntamento autunnale che vede insieme il Centro multispecialistico per le malattie retto-intestinali dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, il cui responsabile è il dottor Andrea Geccherle, e l‘Associazione Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (AMICI).

Nella sala convegni Fr. Perez, a partire dalle 9.30, medici e farmacisti faranno il punto sul trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcerosa e morbo di Crohnche colpiscono in Italia circa 200mila persone, duemila solo nel Veronese con un’incidenza annua di 80 nuovi casi ogni milione di abitanti.

Si tratta soprattutto di pazienti molto giovani (dai 15 ai 45 anni) che a causa della patologia intestinale vedono compromessa pesantemente la loro vita personale e professionale con risvolti sul piano sociale e sul Sistema sanitario nazionale.

Sia la colite ulcerosa che il morbo di Crohn si manifestano con diarrea, forti dolori addominali, febbre, anemia, malassorbimento e quindi dimagrimento. Tutti sintomi di un’abnorme reazione immunologica da parte dell’intestino nei confronti di antigeni, come per esempio i batteri normalmente presenti nell’intestino stesso. Tuttavia la causa di questa reazione è ancora sconosciuta.

A migliorare la vita dei pazienti sono intervenuti negli ultimi anni i farmaci biologici, ottenuti dall’ingegneria genetica, che saranno al centro dell’incontro di sabato. “Stiamo vivendo un paradosso – commenta Nadia Lippa, delegata provinciale di AMICI, che aprirà il convegno in sala Perez -. Da una parte aumentano i pazienti che necessitano di un trattamento biologico. Ma dall’altra a causa dell’alto costo dei farmaci, i Centri veneti autorizzati al trattamento si trovano a fronteggiare con fatica un tetto di spesa fissato dalla Regione che rischia di non garantire le cure adeguate ad ogni paziente“. Tutto questo, mentre sul mercato stanno arrivando nuovi farmaci che potrebbero migliorare ulteriormente la vita di coloro che sono affetti dalle patologie croniche intestinali, come spiegheranno durante l’incontro le specialiste in Gastroenterologia Angela Variola e Arianna Massella.

Un’alternativa meno costosa sono i biosimilari, cioè farmaci che hanno la stessa sicurezza e la stessa efficacia del farmaco biologico originatore precedentemente brevettato e messo in commercio. Il brevetto ha una durata di 20 anni, dopo di che tutte le conoscenze sono a disposizione di altri produttori per realizzare, appunto, i biosimilari. Di questi farmaci parlerà la dottoressa Teresa Zuppini, direttore della Farmacia dell’ospedale di Negrar.

Seguirà l’intervento del dottor Antonio Marchetta, responsabile del Servizio di Reumatologia, che tratterà del tema delle malattie reumatiche come una delle conseguenze delle patologie infiammatorie croniche dell’intestino che spesso oltre a colpire l’apparato gastrointestinale interessano altri distretti.

Infatti quello multidisciplinare resta l’approccio vincente per la diagnosi e la cura di queste malattie. Il Centro di Negrar, che segue circa 1.300 pazienti, vede la collaborazione di un gastroenterologo, di un chirurgo, di un reumatologo, di un oculista e di un dermatologo.