Il dott. Roberto Filippini, direttore di Medicina e Traumatologia dello Sport al Sacro Cuore, dà alcuni consigli a chi intraprende un’attività sportiva dopo l’estate

A settembre molte persone riprendono a praticare attività sportiva in modo continuativo, dopo la pausa estiva. Tempo di allenamenti, dunque, ma anche tempo di controlli e visite mediche. “La visita è un momento fondamentale per chi comincia o ricomincia a praticare uno sport, sia per valutare eventuali problemi di salute sia per programmare un’attività fisica adeguata alle proprie caratteristiche”, dice il dott. Roberto Filippini, direttore del Centro di Medicina e Traumatologia dello Sport del Sacro Cuore. Il centro, che fa parte integrante dell’ospedale di Negrar, è attivo dal 2005 con sede in via San Marco a Verona, presso il Centro Polifunzionale Don Calabria, e da poche settimane si è trasferito nella nuova e moderna palazzina che ospita anche il Centro Diagnostico Terapeutico Sacro Cuore, sempre in via San Marco. Abbiamo chiesto al dott. Filippini alcuni consigli e accorgimenti utili per aiutare tutti gli sportivi, di tutte le età, a ricominciare l’attività motoria in modo sicuro e funzionale alla propria salute…

Dott. Filippini, quanto è importante fare sport?

L’attività sportiva è importante per tanti motivi. Uno di questi è che il movimento permette di prevenire tutta una serie di patologie, tra cui quelle cronico-degenerative. Mi riferisco ad esempio al diabete e all’ipertensione. Inoltre lo sport permette di tenere sotto controllo fattori di rischio cardiovascolare, quali il colesterolo in eccesso o l’obesità. Un recente studio inglese attesta che se tutti facessero 3,4 km di bici al giorno o 1,6 km a piedi il servizio sanitario nazionale di quel Paese risparmierebbe 17 miliardi di sterline nella cura delle suddette patologie.

Quale consiglio può dare a chi ricomincia l’attività sportiva dopo l’estate?

Per chiunque inizia a praticare uno sport è consigliabile eseguire una visita medica, per valutare eventuali problemi ma anche per farsi consigliare sulle attività più adeguate e per programmare le cose in modo graduale. In tal senso si parla di attività fisica controllata.

Per alcuni sport è richiesta la visita di idoneità…

Dal 1982 la visita medica è obbligatoria per l’attività agonistica, così definita in base ai parametri decisi da ogni federazione per il proprio sport. La visita comprende l’elettrocardiogramma a riposo e dopo sforzo e la spirometria per la valutazione della capacità polmonare. Oltre a questo naturalmente vengono fatte una visita generale e un controllo sulla pressione arteriosa.

E per coloro che non praticano sport agonistico?

Recentemente la normativa ha introdotto l’obbligatorietà della visita medica anche per attività non agonistica. In questo caso i controlli da fare sono: visita medica generale, controllo della pressione arteriosa, elettrocardiogramma. Tale controllo viene fatto ad esempio per i bambini che iniziano a fare sport in qualche società oppure per chi partecipa ad eventi organizzati dal CONI e dalle società ad esso affiliate.

Il Centro da lei diretto svolge entrambi i tipi di visita?

Certamente. Il nostro centro è aperto sia a chi fa attività agonistica, anche a livello professionistico, sia agli sportivi che fanno attività a livello amatoriale, singolarmente o all’interno di società. Basti pensare che lo scorso anno abbiamo effettuato circa 12mila visite di idoneità.

Cosa succede se la visita evidenzia qualche problema?

In questo caso si procede con accertamenti suppletivi. Da questo punto di vista la nostra struttura è particolarmente qualificata, in quanto siamo attrezzati per svolgere autonomamente tutti gli esami di approfondimento necessari. Questo garantisce che i controlli vengano fatti in tempi brevi e in modo efficiente, permettendo agli atleti di chiarire quanto prima la propria situazione e, se possibile, tornare al più presto a svolgere gli allenamenti.

Di quali accertamenti si tratta?

Alcuni esami vengono fatti direttamente qui presso la nostra sede. Mi riferisco a: test da sforzo al cicloergometro, ecodoppler cardiaco, holter cardiaco, holter pressorio, eco-stress fisico. Altri vengono fatti a Negrar, quali ad esempio la risonanza magnetica cardiaca, la scintigrafia miocardica e molti altri. In tal senso il fatto di essere parte dell’ospedale Sacro Cuore rappresenta indubbiamente un valore aggiunto.

Quali altri servizi vengono proposti qui al centro?

Al di là delle visite di idoneità, forniamo a molti atleti le cosiddette valutazioni funzionali. Si tratta di particolari esami, quali ad esempio test cardio-polmonari e valutazione della soglia aerobica, con i quali si analizzano le caratteristiche specifiche di un atleta, in modo da impostare in modo personalizzato l’allenamento e l’alimentazione da seguire per ottenere miglioramenti. Un altro servizio integrato nel centro è quello di riabilitazione ortopedica, per cui spesso ci occupiamo del recupero di atleti infortunati. Abbiamo fisioterapisti specializzati anche nel recupero degli atleti e degli sportivi. Anche in questo caso è fondamentale la collaborazione con altri reparti dell’ospedale, quali la radiologia, l’ortopedia, la neurologia, la cardiologia…

Cosa succede se a voler praticare sport è una persona su con l’età, magari con fattori di rischio legati a patologie croniche?

Anche gli anziani e chi ha patologie croniche o altri fattori di rischio può praticare sport. L’importante è che ci sia un maggior controllo e una maggior programmazione. In tal senso qui facciamo anche le valutazioni per l’attività fisica assistita (AFA). Tali valutazioni si rivolgono a soggetti che vogliono iniziare a fare un’attività motoria, anche con patologie croniche o fattori di rischio cardiovascolari. Per loro impostiamo un programma di lavoro che sia allenante, ma nello stesso tempo che tenga conto dei fattori di rischio specifici della malattia. Una volta impostato il lavoro, il soggetto può fare il programma di esercizi assistito dal nostro personale, oppure autonomamente.

Il centro di Medicina dello sport è attivo da oltre 10 anni. Ha notato cambiamenti nella sensibilità della gente verso il tema della salute nello sport?

Sono stati fatti molti passi avanti in questo senso. Ad esempio c’è un interessante studio del prof. Domenico Corrado dell’Università di Padova, in cui si dimostra che da quando è stata introdotta l’obbligatorietà della visita medica agonistica sono calate le morti improvvise durante attività sportiva. Allo stesso tempo mi pare che non ci sia ancora ben chiara, nemmeno negli utenti, la percezione di quanto possa essere utile la visita medica per prevenire problemi fisici. Spesso la visita è vista solo come un obbligo e non come un’opportunità. E quando sorge qualche problema per cui dobbiamo bloccare qualche atleta, vediamo che la cosa non sempre viene presa nel modo giusto.