"Il Signore risorto doni speranza e pace all'intera umanità"

Nel video qui sotto il Casante dell’Opera Don Calabria, padre Miguel Tofful, manda il suo augurio di Buona Pasqua a tutta la Famiglia calabriana nel mondo. “Il Cristo risorto ci doni la speranza e la pace nel momento attuale così travagliato per l’umanità”, proclama padre Tofful in questo che è il suo ultimo messaggio pasquale da Casante, dopo 14 anni trascorsi alla guida dell’Opera. Il suo mandato scadrà infatti tra due settimane, quando inizierà il Capitolo Generale dei Poveri Servi della Divina Provvidenza.

Ci uniamo alle parole del Casante e auguriamo di cuore una santa Pasqua di Risurrezione a tutti i collaboratori, agli ammalati e alle loro famiglie, con un particolare ricordo per coloro che sono sofferenti e soli.


Giornata della salute della donna: visite ed esami gratuiti al Centro Diagnostico Terapeutico "Sacro Cuore"

Due giornate dedicate alla prevenzione “in rosa”. Venerdì 22 e sabato 23 aprile dalle ore 8 alle ore 13 al Centro diagnostico terapeutico di via San Marco 121 (Verona) sarà possibile sottoporsi gratuitamente ad esami e visite. Obbligatoria la prenostazione al numero verde 800 143 143

In occasione della settima edizione della Giornata nazionale della Salute della Donna, istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria offre alla popolazione femminile due mattinate dedicate alla “prevenzione in rosa”.

Venerdì 22 e sabato 23 aprile dalle ore 8 alle ore 13 al Centro diagnostico terapeutico di via San Marco 121 (Verona) sarà possibile sottoporsi gratuitamente una o più delle seguenti prestazioni, effettuate dai medici e dai sanitari dell’ospedale di Negrar:

  • esame senologico completo (mammografia, visita ed ecografia mammaria)
  • visita chirurgica senologica
  • visita genetica (indicata per le donne che hanno casi in famiglia di tumore alla mammella e/o all’ovaio)
  • pap-test con refertazione da parte dell’Anatomia Patologica dell’IRCCS di Negrar.

E’ obbligatoria la prenotazione telefonando al numero verde 800 143 143 venerdì 15 aprile e poi da martedì 19 a giovedì 21 aprile dalle ore 9 alle ore 13.  All’arrivo al Centro è necessario presentarsi all’accettazione.

“Promuovere la prevenzione oggi diventa ancora più importante dopo due anni durante i quali la pandemia ha diminuito drasticamente l’accesso agli screening e ha tenuto lontano dagli ospedali le persone” afferma il dottor Alberto Massocco, direttore della Chirurgia senologica dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, presente alla due giorni di via San Marco. “Promuovere in particolare la salute della donna non ha solo una ricaduta diretta sulla popolazione femminile, ma anche sulla popolazione generale. Le donne sono molto più attente al loro benessere anche in chiave preventiva, attenzione che poi riversano in famiglia e nella comunità in cui vivono con conseguenti benefici in termini di vite umane. Perché sappiamo tutti che prevenzione e diagnosi precoce sono le armi più potenti per molte malattie in particolare quelle oncologiche”.


Dona il tuo 5Xmille per la Ricerca Sanitaria dell'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria

“La tua firma è vita che scorre”. Un viaggio virtuale che parte da una firma posta sulla Dichiarazione dei Redditi, nell’apposito riquadro del 5xmille, e attraversa i vari ambiti del nostro Ospedale dove la ricerca applicata alla clinica salva le vite. E’ quanto è contenuto nel video qui sopra ed è quanto avviene nelle realtà, perché donando il 5xmille all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria si contribuisce (senza nessun costo) a salvare le vite, grazie al sostegno alla ricerca.

Visitando il portale 5xmille.sacrocuore.it si trovano tutte le informazioni sulla campagna e su come devolvere il 5xmille a favore dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria nella prossima Dichiarazione dei redditi. Ecco come:

  1. Firma nel riquadro “Finanziamento della Ricerca Sanitaria”
  2. specificando il codice fiscale 00280090234 – IRCCS Sacro Cuore Don Calabria
COS’E’ IL 5XMILLE
  • il 5xmille è una misura fiscale che consente ai contribuenti di destinare una quota dell’IRPEF (pari, appunto, al 5xmille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche) a Enti che si occupano di attività di interesse sociale, come associazioni di volontariato e di promozione sociale, onlus, enti di ricerca scientifica e sanitaria
  • il 5xmille non comporta oneri aggiuntivi (non costa nulla) se non devoluto viene trattenuto dallo Stato.
  • il 5xmille non è una donazione in quanto non beneficia delle connesse agevolazioni fiscali (non si può detrarre dalle tasse).
  • il 5xmille non è l’8xmille. Il contribuente in sede di Dichiarazione dei redditi è invitato a esprimere anche la propria preferenza sul cosiddetto 8xmille dell’IRPEF che viene destinata a una confessione religiosa di sua scelta.
Credits del video
Regia: Cristian Biondani
Direttore fotografia: D.O.P. Costanzi Massimo
Produzione: Federica Filippini – Orto Visivo
Operatore di ripresa: Guglielmo Magagna
Effetti grafici: Mauro Pittarello
Agenzia ADV & coordinamento: Media Event srl 
Hanno collaborato: Elena Zuppini/Matteo Cavejari (Ufficio stampa IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria)


Continua l'impegno dell'Opera Don Calabria nelle zone di guerra

La Fondazione San Giovanni Calabria Ucraina ci aggiorna sugli aiuti che sta fornendo agli abitanti di Kharkiv e zone limitrofe, dove prima della guerra veniva portata avanti un’attività sociale con bambini e ragazzi provenienti dalle zone contese del Donbass. Attualmente la Fondazione sta raccogliendo e consegnando cibo e prodotti di igiene per gli abitanti che vivono nei rifugi sotterranei. Oltre a questo gli operatori hanno organizzato alcuni laboratori online per i più piccoli.

Continua l’attività di aiuto umanitario condotta dalla Fondazione San Giovanni Calabria Ucraina grazie agli aiuti provenienti dall’Italia. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto alcuni aggiornamenti da parte di Ruslan Lavlinskyi, responsabile del progetto, che fino allo scoppio della guerra viveva nella città di Kharkiv ed ora si sta adoperando insieme agli altri collaboratori dell’Opera Don Calabria per aiutare le persone rimaste in città, in particolare i bambini che frequentavano i laboratori della Fondazione e le loro famiglie.

Le informazioni sono per ovvie ragioni incomplete e frammentarie. Da oltre un mese, da quando cioè è scoppiato il conflitto, la maggior parte degli abitanti di Kharkiv ha iniziato una nuova vita nella metropolitana e nei rifugi sotterranei per sfuggire agli incessanti bombardamenti. Nell’emergenza gli operatori della fondazione hanno rivolto la loro attenzione prima di tutto sui bambini cercando di proporre qualche attività ricreativa che potesse in qualche modo allentare la tensione almeno per qualche ora. Così la scorsa settimana sono riusciti a consegnare 20 scatoloni con materiale artistico in 12 stazioni della metropolitana; hanno organizzato un gruppo di arteterapia online per 35 bambini, grazie all’aiuto di uno psicologo finlandese. In questo modo i piccoli possono sfogare la loro ansia e liberare la loro fantasia, disegnando e colorando.

Durante questo mese, l’equipe si è allargata e ha portato sostegno umanitario e psicologico ai bambini e alle famiglie nei rifugi antiaerei: attualmente 5 volontari psicologi accompagnano oltre 100 bambini che si trovano nei rifugi antiaerei degli ospedali pediatrici di Kharkiv.

C’è poi il capitolo degli aiuti. La fondazione, assieme alla municipalità della città di Stryi, è riuscita a raccogliere e spedire 50 tonnellate di aiuti umanitari (cibo, igiene) per i residenti di Kharkiv. Sono quasi 5.000 le persone raggiunte direttamente, di cui 87 famiglie nella zona di Lisa Gora (raggiunte con kit alimentari), alcune centinaia di abitanti di vari edifici residenziali semidistrutti alla periferia della città, e ancora quasi 700 tra adulti e bambini in altre frazioni vicini al capoluogo.

Prosegue inoltre l’attività dell’Opera Don Calabria in Romania, nella città di Bacau, con l’accoglienza dei profughi che continuano ad arrivare dal vicino confine ucraino. Nella maggior parte dei casi la comunità dei religiosi calabriani offre ospitalità a famiglie di passaggio che hanno bisogno di riposarsi e riprendersi prima di proseguire il viaggio verso occidente.
Per maggiori informazioni sulla situazione e su come eventualmente aiutare si può vedere sul sito di Don Calabria Missioni (www.missionidoncalabria.it).


Sulle orme di Bebe Vio: la scherma paralimpica in ospedale

Sei pazienti della Riabilitazione del “Sacro Cuore” hanno partecipato al corso di fioretto organizzato in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico. Un’iniziativa che proseguirà nei prossimi mesi con altre discipline perchè anche in ospedale lo sport può essere un formidabile strumento di socializzazione e di miglioramento delle proprie condizioni psico-fisiche

Un assalto di fioretto in piena regola con i due contendenti che si sfidano a suon di stoccate finchè il tabellone luminoso non certifica che uno dei due ha raggiunto i 5 punti. Gli atleti impegnati nella sfida sono pazienti del Dipartimento di Riabilitazione del “Sacro Cuore” e l’occasione è il corso di scherma paralimpica promosso nei giorni scorsi all’interno del reparto diretto dalla dottoressa Elena Rossato.

L’iniziativa fa parte della convenzione con il Comitato Italiano Paralimpico (Cip) stipulata nel 2018 che prevede supportare la riabilitazione dei pazienti con lesioni midollari avviandoli alla pratica di sport che se vorranno potranno continuare anche dopo la conclusionde della degenza ospedaliera. Con lo scoppio della pandemia i corsi si erano interrotti, ma ora già da alcuni mesi sono ripresi, dapprima con il tiro con l’arco (vedi articolo) ed ora con la scherma, giunta già alla seconda lezione.

Il corso è tenuto da Maddalena Previdi del Bottagisio Sport Center, istruttrice nazionale con specializzazione in scherma paralimpica. Vi partecipano sei pazienti con turni di mezz’ora. La prima parte della lezione è dedicata ad esercizi propedeutici in cui l’istruttrice insegna a tenere il fioretto e a muoverlo in modo appropriato, colpendo un bersaglio oppure parando i colpi dell’avversario.

Nell’ultima parte della lezione i partecipanti si sfidano nell’assalto che viene condotto utilizzando rigorosamente il materiale ufficiale necessario per la pratica di questo sport: corpetto elettrificato, fioretto, maschera e tabellone luminoso sul quale vengono segnati i punti come alle olimpiadi.

“Sicuramente la scherma ha una valenza riabilitativa importante – dice l’istruttrice – infatti si può praticare sulla sedia a rotelle e comporta un esercizio costante per il braccio, per il polso e per la schiena, favorendo il miglioramento della postura e l’affinamento della capacità di coordinazione. Inoltre va considerata la valenza di socializzazione sia perchè ci si confronta con gli altri sia perchè c’è un preciso codice di comportamente da rispettare”.


L'App I Colon: l'allenatore digitale che aiuta ad arrivare in forma all'intervento chirurgico

Il servizio di Medicina 33 (rubrica di salute del Tg2 Rai) in cui il dottor Giacomo Ruffo e la dottoressa Elisa Bertocchi (nella foto), con l’aiuto di una paziente, spiegano il funzionamento dell’APP I Colon, sviluppata dalla Chirurgia Generale. Si tratta della prima ed al momento unica esperienza italiana di utilizzo di un’applicazione digitale che accompagna il paziente nelle fasi del protocollo ERAS  mantenendolo sempre in contatto diretto con l’équipe chirurgica.

Per conoscere di più: clicca qui


La generosità dei clienti Despar in favore della ricerca del "Sacro Cuore" per la cura dell'endometriosi

Grazie all’iniziativa  di raccolta fondi nei supermercati Despar sono stati devoluti  a ISSA School (International School of Surgical Anatomy), l’associazione no profit creata dai medici del Reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, diretto dal dottor Marcello Ceccaroni, quasi 60mila euro a fini di ricerca e per campagne di sensibilizzazione sulla cura dell’endometriosi.

Poco meno di 60mila euro. E’ la somma ragguardevole raccolta dall’iniziativa “Il mondo ha bisogno delle donne” e devoluta a ISSA School (International School of Surgical Anatomy), associazione no profit creata dai medici del Reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, diretto dal dottor Marcello Ceccaroni, a fini di ricerca e per campagne di sensibilizzazione sulla cura dell’endometriosi.

L’importo è frutto della generosità di tante persone che hanno aderito alla raccolta fondi nei supermercati Despar, svoltasi dal 21 febbraio all’8 marzo scorso e promossa da Aspiag Service, concessionaria del notao marchio della grande distribuzione per il Triveneto, l’Emilia Romagna e la Lombardia.

Il progetto, giunto ormai all’ottava edizione, rappresenta un’occasione per lanciare un forte messaggio di solidarietà, permettendo di sostenere progetti e associazioni che si occupano di diritti e benessere delle donne. Infatti oltre al reparto di Negrar, sono stati scelti come destinatari dei fondi raccolti: l’associazione Voce Donna Onlus di Pordenone per il Friuli Venezia Giulia, l’associazione “Casa delle Donne per non subire violenza Onlus” per l’Emilia Romagna, l’associazione “Frauen helfen Frauen” per l’Alto Adige e l’associazione “Centro di aiuto alla vita” per il Trentino.

“Attraverso questa partnership con Aspiag Service abbiamo ottenuto un risultato straordinario e siamo molto riconoscenti alla società e a tutti i clienti Despar per questa grande dimostrazione di sensibilità verso le donne affette da questa patologia – ha detto il dottor Ceccaroni al momento della consegna simbolica dell’assegno –  La ISSA School (International School of Surgical Anatomy) sostiene da oltre 12 anni progetti benefici, formativi ed educativi per pazienti e giovani medici. I fondi raccolti con questa iniziativa ci permetteranno di supportare ulteriori studi e progetti di ricerca che si aggiungeranno a quelli già in atto. Adesso siamo ben felici di adoperarci per questa seconda parte del progetto che ci vedrà anche impegnati a fare informazione e prevenzione presso gli istituti scolastici superiori del Veneto, cercando così di diffondere maggiore conoscenza e consapevolezza sui sintomi e le cure di questa articolata patologia”.

Patologia che colpisce oltre 3 milioni di donne in età fertile in Italia e circa 176 milioni nel mondo e che non coinvolge solo il corpo delle donne, ma influisce anche sulla loro vita personale e professionale: le donne adulte affette da endometriosi, a causa del dolore ricorrente e invalidante, hanno infatti una capacità lavorativa ridotta e spesso si trovano costrette ad assentarsi dal posto di lavoro. Nelle adolescenti tale impatto si traduce in una perdita di giorni di scuola, che riguarda circa il 23% delle ragazze colpite

Non a caso  la consegna di quanto raccolto – frutto delle oltre 59mila donazioni effettuate dai clienti Despar negli 85 punti vendita veneti a gestione diretta e nei punti vendita affiliati aderenti all’iniziativa – è stata volutamente effettuata a introduzione di un incontro con le studentesse dell’Istituto superiore Fogazzaro di Vicenza, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, Elena Donazzan. Il Dott. Marcello Ceccaroni ha così avuto modo di illustrare i dettagli della campagna di sensibilizzazione “Endometriosi, puoi riconoscerla, puoi curarla” voluta da Aspiag Service e già attivata in tutti i punti vendita regionali del noto marchio della Gdo e che ora, grazie all’intervento diretto dell’assessore Donazzan, sarà indirizzata anche alle scuole secondarie di secondo grado del Veneto, attraverso un progetto di informazione e di coinvolgimento degli istituti superiori nelle sette province regionali.

“Spesso i più giovani si sentono imbattibili, al riparo da ogni malattia: invece la prevenzione, come fatto culturale innanzitutto, deve essere assimilata fin dalla giovane età, perché così si determinano comportamenti sani e corretti” ha affermato l’Assessore.

“Il mondo ha bisogno delle donne è una delle iniziative sociali più sentite e partecipate da tutto il mondo Despar, dai clienti e dai nostri collaboratori. Ogni anno questa attività ci permette di tessere una rete di aiuti concreti per le realtà impegnate in favore delle donne in diversi ambiti, dalla salute ai diritti, fino al contrasto alla violenza di genere”, ha concluso Giovanni Taliana, Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto


Gavezzoli Diego

Il dottor Diego Gavezzoli, nuovo direttore della Chirurgia Toracica

Gavezzoli Diego

Il dottor Diego Gavezzoli è il nuovo direttore della Chirurgia Toracica. Formato anche nell’ambito della Cardiochirurgia, è esperto di tecniche chirurgiche mini-invasive per il tumore del polmone, ma anche di chirurgia delle malformazioni della parete toracica e funzionale. “Oggi la gran parte degli interventi vengono eseguiti in toracoscopia, ma il futuro della chirurgia toracica è la robotica perché permette l’accuratezza del gesto anche quando gli accessi sono particolarmente ristretti”.

Il suo amore per le due ruote avrebbe potuto indurlo a fare il ciclista o il pilota su pista (oggi fa parte del Motoclub Brixia Special di Brescia). Quello per il calcio a calpestare per professione i campi italiani (è stato arbitro per 10 anni: “Sono arrivato fino alla categoria interregionale… Avevo i calzoni corti in tutti i sensi, ho smesso l’ultimo anno di università…). Ma a prevalere su tutto, per il dottor Diego Gavezzoli, è stata la passione per la chirurgia. In particolare per la Chirurgia Toracica, specialità dell’Unità Operativa che guida da gennaio al “Sacro Cuore Don Calabria” prendendo il testimone dal dottor Alberto Terzi.

Nato a Brescia 50 anni fa, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Pavia nel 1996, con specializzazione in Chirurgia Toracica nel 2002 all’Università Statale di Milano. Prima di approdare in Valpolicella prestava la sua opera agli Spedali Civili di Brescia; dal 2003 al 2006 nell’Unità Operativa di Cardiochirurgia e dal 2008 al 2021 in quella di Chirurgia Toracica, con una breve parentesi, dal 2007 al 2008, presso la Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate, dove gestiva l’Ambulatorio specialistico di Chirurgia Toracica ed Endoscopia respiratoria.

La mia formazione è cardiochirurgica, anche se ho acquisito la specialità in chirurgia toracica – spiega il dottor Gavezzoli -. In Europa la specialità è unica e contempla la formazione cardiochirurgica e toracica”. Non a caso durante le due esperienze all’estero, il dottor Gavezzoli ha lavorato presso l’Ospedale Cardio-Toracico “L. Pradel” di Lione, dove ha svolto attività di sala operatoria e di ricerca (sviluppo di modelli sperimentali per lo studio della conservazione d’organo nel trapianto cardiaco), e all’Istitute Mutualiste de Montsouris Parigi dove si è occupato di cardiochirurgia, ma anche di chirurgia toracica e vascolare.

Se è vero che la chirurgia toracica ha molte affinità con quella del cuore, è altrettanto vero che la prima racchiude un mondo che, contrariamente a quanto si è soliti pensare, va oltre la chirurgia oncologica del polmone. “Il trattamento chirurgico della neoplasia maligna polmonare e degli altri organi toracici è solo una parte della specialità di cui mi occupo – conferma il neo primario –. L’altra comprende, per esempio, la chirurgia delle patologie malformative della parete toracica (petto escavato e carenato) con tecniche classiche e mini-invasive. Oppure la chirurgia funzionale per la terapia della iperidrosi severa degli arti superiori o del fenomeno di Raynaud”. Per quanto riguarda l’eccessiva sudorazione di ascelle o mani, il dottor Gavezzoli ha accumulato una vasta esperienza presso il centro da cui proviene; la tecnica chirurgica innovativa e i risultati ottenuti sono stati presentati nel 2018 al Congresso internazionale ISSS (International Society Simpatetic Surgery) società di cui è membro. “La tecnica della simpaticectomia toracica bilaterale sincrona con mini-accessi ascellari, intubazione monolume e senza esclusione polmonare né utilizzo di Co2 è il frutto del lavoro e del lungo percorso dell’equipe di Brescia da quando all’inizio degli anni 2000 il dott. Pietro Bovolato, il primario che mi riportò nella mia città natale, decise di intervenire su questa patologia ”, spiega il chirurgo.

La tecniche chirurgiche mini-invasive prevalgono ormai anche per la chirurgia del tumore al polmone. “Il gesto chirurgico negli anni si è notevolmente raffinato nella cosiddetta chirurgia open. A parte alcuni interventi, come quello per mesotelioma pleurico, che sono particolarmente demolitivi, quando è necessaria un’apertura toracica, gli accessi consistono sempre in pochi centimetri di incisione. Detto questo la gran parte degli interventi vengono eseguiti in toracoscopia, con l’introduzione della videocamera e degli strumenti accessori attraverso gli spazi intercostali, e con il robot. La robotica è il futuro della chirurgia toracica: permette l’accuratezza del gesto anche quando gli accessi sono particolarmente ristretti”.

Purtroppo la percentuale dei casi di tumore che trovano nella chirurgia la soluzione curativa è ancora molto bassa (20%). “La gran parte delle diagnosi avviene quando la neoplasia è allo stadio avanzato, per cui non sempre la chirurgia è possibile o se possibile prevede l’intervento delle cure farmacologiche e della radioterapia. Lo screening che permetterebbe, come nel caso del cancro al seno o del colon, una diagnosi precoce, e quindi la migliore prognosi, per il tumore al polmone, non è stato ancora introdotto. Solo recentemente si inizia a parlarne grazie all’avvento di TAC a basse radiazioni, per cui l’esecuzione frequente dell’esame non comporta eccessivi rischi. Tuttavia è necessario sottolineare che nella cura del tumore al polmone negli ultimi anni si sono fatti notevoli progressi con un conseguente aumento della sopravvivenza, impensabile fino a pochi decenni fa. Questo grazie all’approccio multidisciplinare alla patologia e all’introduzione di nuovi farmaci”, conclude il dottor Gavezzoli.


I tumori neuroendocrini: un webinar con gli specialisti del "Sacro Cuore"

Venerdì 18 marzo NET-Italy (Associazione Italiana Pazienti con Tumori Neuroendocrini) organizza con gli specialisti dell’ambulatorio NET dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria un webinar rivolto ai pazienti sul percorso diagnostico-terapeutico della nostra struttura dedicato a queste neoplasie. Nell’articolo la modalità di collegamento, che è gratuita.

Fa tappa (anche se in modo virtuale) all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria il ciclo di incontri organizzati dall’Associazione Italiana Pazienti con tumori neuroendocrini (NET-Italy) per informare le persone colpite da queste neoplasie sulla realtà dei Centri specializzati nella diagnosi e nella cura di queste forme tumorali. Il webinar si tiene questo venerdì 18 marzo a partire dalle 9 e vede come relatori gli specialisti del gruppo multidisciplinare sui tumori neuroendocrini dell’Ospedale di Negrar (clicca per per vedere il programma.)

La partecipazione è gratuita. Per collegarsi: https://us06web.zoom.us/j/88209678922?pwd=eUtLbU1Nc1RGbnBsMW9CL2dHc3FyUT09; ID riunione:  882 0967 8922; Passcode: 395988.
La registrazione poi sarà pubblicata sul canale Youtube dell’associazione.

I Tumori Neuroendocrini (NET-Neuroendocrine Tumours) del pancreas, del tratto gastroenterico e del polmone sono un gruppo eterogeneo di patologie sia per localizzazione sia per aggressività (benigni o maligni), che hanno origine dalle cellule del sistema neuroendocrino. L’incidenza di 2-5 casi all’anno ogni 100mila abitanti, fa dei NET una forma oncologica relativamente rara, quindi poco conosciuta, la cui diagnosi viene effettuata spesso tardivamente in quanto queste neoplasie richiedono un approccio multidisciplinare e metodiche diagnostico-terapeutiche all’avanguardia

All’IRCCS di Negrar opera dal 2003 un ambulatorio, coordinato dal chirurgo del pancreas, Letizia Boninsegna (clicca qui per vedere una sua intervista) che segue il paziente in ogni fase della diagnosi e della cura, avvalendosi di un gruppo di specialisti: anatomopatologi, chirurghi generali e toracici, endocrinologi, diabetologi, gastroenterologi, medici nucleari, oncologi, pneumologi, radiologi e radiologi interventisti e psicologi (per ulteriori informazioni: dip.onc@sacrocuore.it oppure 045.6013548)

“NET-Italy è un’associazione di pazienti per i pazienti – sottolinea la presidente Maria Luisa Draghetti -. Pertanto i nostri incontri hanno carattere divulgativo pur avvalendosi di medici specialisti. Il nostro obiettivo è quello di informare chi soffre di questa patologia tumorale delle opportunità terapeutiche offerte dai centri italiani e delle novità scientifiche in questo campo. Molti infatti ci contattano per sapere dove curarsi e se già in cura dove rivolgersi per ricevere terapie avanzate come quella radio-recettoriale. Una prima informazione si può ricevere dal nostro sito (www.netitaly.net) dove abbiamo completato l’elenco dei centri specializzati”. Tra le richieste non mancano quelle relative alla gestione quotidiana, come l’alimentazione. Non a caso una sezione del webinar s’intitola “Una dieta corretta… cuciniamo insieme” e vedrà la collaborazione di alcuni cuochi.

All’incontro parteciperà anche Andrea Pamparana, noto giornalista televisivo e già vicedirettore del Tg5, ma anche paziente di NET-Italy. La sua è una delle 28 testimonianze di vita con la malattia raccolte nel libro A dorso di Zebra. In viaggio con il Net (tab edizioni, 2021). Il libro è in vendita in libreria e sul web e una parte del ricavato sarà devoluto all’associazione e alla ricerca sui tumori neuroendocrini.

PROGRAMMA WEBINAR DEL 18 MARZO

Prevenzione tumore al seno: un ambulatorio per le forme ereditarie

La Chirurgia senologica, diretta dal dottor Alberto Massocco, apre un ambulatorio dedicato alle donne sane portatrici di mutazioni di geni associati ad ad un aumentato rischio di tumore alla mammella. L’obiettivo è la presa in carico preventiva di queste donne, e dei loro familiari più stretti, per una diagnosi precoce di un’eventuale neoplasia mammaria. Prenotazione con impegnativa.

Le forme tumorali ereditarie o genetiche del carcinoma del seno rappresentano, in termini di percentuale, una piccola fetta (5-10%) delle diagnosi totali di tumore che in Italia nel 2020 sono state 55mila. Percentuale che tuttavia in numeri assoluti significa dalle 3mila alle 6mila donne che, se individuate, possono abbattere il rischio di neoplasia mammaria, non solo per loro ma anche per i familiari più stretti.

Tali forme tumorali sono associate infatti alla mutazione di una coppia di geni, che viene trasmessa alle generazioni successive. La più conosciuta è quella a carico dei geni BRCA1 e BRCA2, noti al grande pubblico come i “geni Jolie”, dal nome dell’attrice americana Angelina, che si è sottoposta a chirurgia profilattica in quanto portatrice sana della mutazione come la mamma, la nonna e la zia scomparse precocemente a causa del tumore al seno.

Dr. Alberto Massocco

Proprio alle donne sane portatrici di mutazioni di geni associati ad un aumentato rischio di tumore alla mammella è dedicato il nuovo ambulatorio divisionale della Chirurgia senologica dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, diretto dal dottor Alberto Massocco. Vi si può accedere con impegnativa del proprio medico curante o del medico genetista, telefonando al numero 045.6013257. “L’obiettivo è la presa in carico preventiva di queste donne, e dei loro familiari più stretti, che possono essere indirizzati alla sorveglianza per un’eventuale diagnosi precoce di tumore al seno o all’intervento chirurgico profilattico. E’ bene sottolineare che anche in presenza di mutazioni genetiche, si parla di rischio e non di certezza di sviluppare la malattia”, spiega il dottor Massocco.

L’accesso all’ambulatorio è riservato solo alle donne sane, mai trattate chirurgicamente per carcinoma mammario con tuttavia una storia familiare che presenta una o più diagnosi di cancro al seno, soprattutto in età precoce, cioè prima dei 50 anni, e indipendentemente dal sesso del familiare. “Infatti i casi di cancro mammario nei maschi sono molto rari (0,5-1% di tutte le diagnosi della stessa patologia) – riprende il chirurgo – ma in una percentuale del 10% la persona presenta una mutazione dei geni BRCA1 o BRCA2 che può aver trasmesso alla figlia o al figlio”.

L’aumentato rischio di sviluppare la neoplasia non è tuttavia determinato solo dalla genetica. “Sono predisposte anche le donne che hanno effettuato, soprattutto in passato, trattamenti di radioterapia localizzati sul torace, non per tumore alla mammella – continua –. E anche le donne che hanno una pregressa diagnosi di carcinoma lobulare in situ, di atipia epiteliale piatta e iperplasia duttale atipica. Queste sono tutte condizioni non cancerose o precancerose, che di solito non vengono trattate chirurgicamente, ma rappresentano fattori predisponenti all’insorgenza di tumore maligno”.

Una volta determinato il livello di rischio da parte del medico genetista ed effettuato l’eventuale esame genetico (sempre all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria), la paziente può essere avviata a un programma di sorveglianza che prevede l’esecuzione dell’esame senologico completo (esame clinico, mammografia e ecografia mammaria) e della risonanza magnetica delle mammelle, alternati ogni sei mesi. Dal punto di vista preventivo, la chirurgia profilattica mammaria (mastectomia bilaterale) viene discussa come opzione per le donne ad alto rischio, in base alle linee guida internazionali.

La Chirurgia senologica di Negrar ha effettuato nel 2021, 337 interventi di cui 240 per patologia tumorale. L’Unità Operativa Complessa fa parte del gruppo multidisciplinare sul tumore mammario che vede la presenza oltre che del chirurgo, anche del radiologo, dell’anatomo-patologo, dell’oncologo, del medico genetista, del medico nucleare, del radioterapista oncologo, dello psicologo clinico, del fisioterapista e del chirurgo plastico.