La Chirurgia funzionale alleata della riabilitazione
All’Irccs Sacro Cuore Don Calabria opera un’équipe di Chirurgia funzionale, nata dalla stretta collaborazione tra il fisiatra e il chirurgo ortopedico e dedicata ai pazienti con patologie neurologiche le cui articolazioni deformate non permettono di ottenere ulteriori miglioramenti riabilitativi
Il Dipartimento di Riabilitazione e l’Ortopedia, storiche eccellenze dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, hanno dato vita ad un’équipe di Chirurgia funzionale dedicato ai pazienti con lesioni neurologiche (da patologia o da traumi), per i quali la riabilitazione non è sufficiente per riprendere, ad esempio, la deambulazione.
Infatti l’immobilità forzata derivante dalla paralisi, associata alla insorgenza di rigidità muscolare (ipertono), possono far sì che le articolazioni si deformino o si posizionino in modo innaturale rendendo impossibile la loro funzione. “E’ qui che interviene la chirurgia ortopedica funzionale, agendo su strutture tendinee e mioarticolari con l’obiettivo di migliorarne la conformazione. In questo modo potrà essere facilitata la riabilitazione ma ne potranno trarre vantaggio anche i pazienti più gravi, allettati e totalmente dipendenti”. A spiegarlo è il dottor Venanzio Iacono, dell’Ortopedia, diretta dal dottor Claudio Zorzi, la cui stretta collaborazione con il dottor Renato Avesani e la dottoressa Elena Rossato, rispettivamente direttore e fisiatra del Dipartimento di Riabilitazione, hanno dato vita alla strutturazione del Servizio di Chirurgia funzionale.
“Il caso per eccellenza per cui si ricorre a questo tipo di chirurgia è quello del piede equino – spiega il dottor Avesani -. Si tratta di una deformità che sopraggiunge nell’emiplegia spastica, ma anche nelle paralisi periferiche o solo per prolungata immobilità a letto. I muscoli si accorciano, l’articolazione diviene rigida ed il paziente, potenzialmente in grado di mettersi in piedi, non appoggerà più il tallone e sarà costretto a rimanere sulla punta o sulle punte dei piedi. Il fenomeno si associa spesso ad uno squilibrio muscolare, per cui il piede non sta diritto ma devia verso l’interno rendendo ulteriormente instabile l’appoggio”. In questi casi si ricorre abitualmente alle inoculazioni di tossina botulinica, a farmaci per bocca, all’uso di tutori e naturalmente alla riabilitazione. Ma non sempre questo è sufficiente e si deve ricorrere alla chirurgia funzionale.
“L’ultimo intervento ha riguardato una signora di 85 anni con un grave piede equino bilaterale – spiega il dottor Iacono -. Per aiutarla a camminare, le sono state confezionate calzature ortopediche su misura che rendevano possibile con molta fatica la deambulazione in punta dei piedi. In sede operatoria abbiamo invece allungato il tendine da entrambi i lati, consentendo alla paziente di riprendere a camminare con le sue calzature e di effettuare con buoni risultati la riabilitazione”.
Il Dipartimento di Riabilitazione è un centro di riferimento nazionale per il recupero dei gravi cerebrolesi e lesionati midollari. All’anno vengono ricoverati 140 pazienti, alcuni dei quali – 2-3 al mese – necessitano di un intervento di chirurgia funzionale. “Sono interventi complessi che devono essere condotti da ortopedici esperti – sottolinea il dottor Iacono – perché l’immobilità porta le articolazioni interessate ad essere fragili e la cute soprastante ad avere difficoltà nella rimarginazione”.
“La chirurgia funzionale non si limita a migliorare l’uso degli arti, ma può correggere deformità che impediscono la buona gestione del paziente complesso – spiega la dottoressa Rossato -. Pensiamo per esempio ai gravi cerebrolesi o ai pazienti in stato vegetativo la cui mal posizione degli arti rende molto difficile l’assistenza e l’igiene personale. Un’altra indicazione chirurgica è la presenza di calcificazioni eterotopiche (formazioni ossee che si sviluppano in sedi non naturali) che si osservano in alcune lesioni neurologiche dopo un periodo di coma. Tali interventi, poi, possono aiutare a rendere più utilizzabile una mano o un braccio di un soggetto tetraplegico con lesione al midollo”.
“Questo tipo di interventi non sono nuovi e già da molti anni vengono praticati ma l’attenzione a questo settore è sempre stata piuttosto scarsa – riprende il dottor Avesani – E’ importante per i pazienti, i fisioterapisti e i medici conoscere che ci sono altre opportunità che possono accelerare non la guarigione ma il miglioramento. Le frontiere della chirurgia funzionale non sono tutte esplorate e la possibilità di una buona collaborazione tra medico fisiatra ed ortopedico può offrire interessanti ambiti terapeutici accorciando anche i tempi di riabilitazione e riducendo la richiesta di ausili”.
Nella foto da sinistra:
Dottor Renato Avesani, direttore del Dipartimento di Riabilitazione
Dottoressa Elena Rossato, fisiatra del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa
Dottor Venanzio Iacono, chirurgo dell’Ortopedia e Traumatologia
Donato un nuovo macchinario per l'analisi molecolare
La donazione all’IRCCS di Negrar è stata effettuata da “Progetti Italian Company” grazie alla collaborazione con il professor Filippo Alongi, direttore della Radioterapia Oncologica Avanzata, per la realizzazione di un centro per la cura dei tumori a Bassora, in Iraq
Il dono è stato consegnato virtualmente dove si combattono i tumori, ma contribuirà di fatto alla lotta contro la pandemia da Covid 19 che l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria sta conducendo dalla prima comparsa del virus.
L’Azienda “Progetti Italian Company” ha infatti regalato al professor Filippo Alongi, direttore della Radioterapia Oncologica Avanzata, un termociclatore (Rotor-Gene, Qiagen) che sarà utilizzato dal Laboratorio di Microbiologia del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, diretto dal professor Zeno Bisoffi.
“Si tratta di un apparecchio che consente di effettuare la Real Time PCR, una metodica di analisi molecolare che il grande pubblico ha imparato a conoscere in quanto viene utilizzata per la diagnosi dell’infezione di SARS COV2 sul prelievo da tampone”, spiega la dottoressa Francesca Perandin, direttore del Laboratorio. “Il suo utilizzo, tuttavia, spazia nel vasto campo della diagnostica molecolare, ogni qualvolta sia necessario amplificare il genoma – umano, di un virus, di un parassita – per indagare su un determinato gene o frammento di gene”.
La donazione è frutto della collaborazione tra la “Progetti Italian Company” e il professor Alongi che si è adoperato per un progetto di realizzazione di un Centro oncologico, a Bassora, in Iraq. “Sono molto orgoglioso che il nostro Dipartimento di Radioterapia Oncologica sia considerato come esempio di efficienza nell’organizzazione e nella cura dei pazienti tale da essere un modello di riferimento per la realizzazione di un centro per la cura dei tumori in Medio Oriente”, afferma il professor Alongi. “La collaborazione in futuro potrà prevedere anche la formazione a distanza dei medici radioterapisti iracheni”. E conclude: “Ringrazio anche a nome della Direzione del “Sacro Cuore Don Calabria” la “Progetti Italian Company”, nella persona della dottoressa Emanuela Manera e dell’ingegner Paolo Lucchini, per la generosa donazione che l’ospedale di Negrar metterà a servizio della comunità”.
Nella foto da sinistra vicino al Rotor-Gene
Dottoressa Francesca Perandin-responsabile del Laboratorio di Microbiologia del Dipartimento Malattie Infettive e Tropicali
Dottoressa Emanuela Manera – amministratore delegato “Progetti Italian Company”
Ingegner Paolo Luchini – direttore generale “Progetti Italian Company”
Professor Filippo Alongi – direttore della Radioterapia Oncologica Avanzata e professore associato all’Università di Brescia
Ingegner Marco Lora – legale rappresentante “Progetti Italian Company”
Aperte le candidature per un contratto di medico di malattie infettive
L’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-IRCCS per le Malattie Infettive e Tropicali sta vagliando le candidature di medici specialisti in Malattie infettive per un contratto a tempo determinato presso il Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali. Ecco come presentare la propria candidatura
L’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-IRCCS per le Malattie Infettive e Tropicali sta vagliando le candidature di medici specialisti in Malattie infettive per contratto a tempo determinato presso il Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali. Chi volesse proporre la propria candidatura lo può fare sul sito www.sacrocuore.it bottone “Lavora con noi” dove è possibile allegare anche il proprio curriculum. Sono valutabili anche candidature di medici specializzandi del III o IV anno, nel quadro del cosiddetto “decreto Calabria”
Il "Sacro Cuore Don Calabria" centro vaccinale per la popolazione
Su richiesta dell’Ulss 9, da lunedì 8 marzo la struttura ospedaliera della Valpolicella inizierà la somministrazione della profilassi vaccinale anti SARS COV2 alla popolazione, cominciando dagli insegnanti e dai pazienti oncologici in carico all’ospedale stesso
Anche l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar tra i centri vaccinali della provincia di Verona. Su richiesta dell’Ulss 9, da lunedì 8 marzo la struttura ospedaliera della Valpolicella inizierà la somministrazione della profilassi vaccinale anti SARS COV2 alla popolazione, cominciando dagli insegnanti e dai pazienti oncologici in carico all’ospedale stesso.
Gli interessati dovranno recarsi al Centro prelievi collocato al primo piano del nuovo ingresso (entrata pedonale da viale Rizzardi) con il seguente calendario
- Gli insegnanti, 200 al giorno in base a una lista di accesso fornita dall’Ulss 9, dal lunedì al giovedì dalle ore 15 alle ore 18.
- I pazienti oncologici, su chiamata dell’ospedale, dal lunedì al giovedì dalle ore 18 alle ore 19 e il venerdì dalle ore 15 alle ore 19.
Si ricorda che Negrar, nei pressi dell’ospedale, offre un’ampia possibilità di parcheggio: parcheggio San Giovanni Calabria con rampa di accesso in via Ghedini (quarta uscita della grande rotonda con Meridiana), i piani interrati sono collegati con gli ascensori direttamente agli ambulatori dove viene somministrato il vaccino; parcheggi comunali in via Ghedini, viale Rizzardi e via Salgari.
“Come presidio della rete ospedaliera regionale siamo in prima linea fin dall’inizio nella lotta alla pandemia e quindi non potevamo non esserlo in questo momento in cui vaccinare, e in fretta, è l’unica arma che possiede il mondo per ricominciare”, afferma l’amministratore delegato, Mario Piccinini. “Mettiamo a disposizione della medicina di prevenzione non solo la struttura, ma anche il nostro personale e la nostra organizzazione, che ci ha permesso in un solo mese di somministrare il vaccino, compreso il richiamo, a circa 2000 dipendenti e agli ospiti delle nostre case di riposo”
Alleanza Sacro Cuore e Itelpharma per la ricerca e la produzione di radiofarmaci
L’accordo ha come obiettivo l’ottenimento da parte della Radiofarmacia di Negrar della certificazione GMP per radiofarmaci, di cui ad oggi nessun ospedale italiano è provvisto. Questo consentirà al “Sacro Cuore Don Calabria” di produrre traccianti non solo a consumo della propria Medicina Nucleare, come ad oggi avviene, ma anche per tutto il territorio del Nord Italia, per conto di Itelpharma che si occuperà della commercializzazione.
L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria ha siglato un accordo con l’azienda radiofarmaceutica pugliese Itelpharma, ramo d’azienda del gruppo ITEL Telecomunicazioni con headquarter a Ruvo di Puglia. La partnership ha l’obiettivo di supportare la Radiofarmacia dell’Ospedale, il cui responsabile è il dottor Giancarlo Gorgoni, ai fini dell’ottenimento da parte di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) della certificazione GMP (Good Manufacturing Practices) in tutte le fasi: allestimento del sistema di qualità, qualifica e convalida, trasferimento tecnologico, formazione del personale interno, avvio del processo di produzione di radiofarmaci curandone sintesi, formulazione, ripartizione, confezionamento e controllo del prodotto finito.
La certificazione GMP per radiofarmaci – di cui ad oggi nessun ospedale italiano è provvisto – consentirà all’IRCCS di Negrar di produrre traccianti non solo a consumo della propria Medicina Nucleare, come ad oggi avviene, ma anche per tutto il territorio del Nord Italia, per conto di Itelpharma che si occuperà della commercializzazione.
Un asse strategico interregionale e nazionale, nel segno dell’eccellenza ed in ottemperanza ai più elevati standard qualitativi. L’intesa programmatica metterà in campo un piano di attività nell’ambito della ricerca e dello sviluppo radiofarmaceutico, cui lavoreranno congiuntamente i team di Itelpharma e del “Don Calabria”. Una volta ottenuta la certificazione, la collaborazione prevede, tra le progettualità cardine, l’avvio della produzione del tracciante [18F]-JK-PSMA 7, un radiofarmaco per il quale Itelpharma detiene l’esclusiva nei Paesi di Italia, Spagna e Portogallo.
Il radiotracciante è dedicato all’imaging diagnostico di patologie tumorali correlate alla prostata. Gli studi preclinici ed i successivi studi pilota a verifica dell’utilità clinica dell’imaging tramite PET / TC, in pazienti con cancro alla prostata, hanno dimostrato che i traccianti a base di PSMA recentemente sviluppati hanno proprietà favorevoli per quanto riguarda prestazioni cliniche e radiochimiche, evidenziando e confermando l’efficacia del nuovo [18F]-JK-PSMA 7 nella localizzazione specifica dei tumori.
“Il nostro ospedale ed in particolare la nostra Radiofarmacia con Ciclotrone, grazie all’accordo con Itelpharma, ha l’opportunità di una svolta epocale”, afferma Mario Piccinini, CEO del Sacro Cuore Don Calabria –. “Procedendo all’ottenimento della certificazione GMP vogliamo dare un’ulteriore attestazione alla qualità della nostra produzione di radiofarmaci, che da uso interno potrà avere come bacino di utenza l’intero nord Italia. L’accordo è anche una tappa importante per un ospedale come il nostro che coniuga assistenza e ricerca e ha una forte vocazione oncologica. La competenza farmaceutica di Itelpharma coniugata al nostro know how medico-scientifico ci consentirà di accedere a farmaci sperimentali per la diagnosi di patologie tumorali e non solo. Lo stesso [18F]-JK-PSMA 7 sarà oggetto di uno studio clinico da parte della nostra Medicina Nucleare e della nostra Urologia. Cura e ricerca sono un binomio imprescindibile perché solo con la ricerca possiamo offrire terapie efficaci ai nostri pazienti”.
“Siamo lieti di aver incontrato la realtà ospedaliera del Don Calabria, centro d’eccellenza, la cui lungimiranza nell’implementare la produzione di radiofamaci ci consentirà di costruire un percorso condiviso, che ci vedrà lavorare sull’obiettivo della certificazione GMP del sito ma anche sullo sviluppo di nuove molecole e traccianti per l’attività di imaging diagnostico”, dichiara Michele Diaferia, CEO del gruppo ITEL Telecomunicazioni e della divisione corporate Itelpharma. “Le condizioni vantaggiose dal punto di vista logistico-infrastrutturale, dettate dalla compresenza dell’attività farmaceutica ed ospedaliera nello stesso complesso, aprono per altro alla possibilità di immaginare, in una futura programmazione, l’avvio di sperimentazioni cliniche con i medesimi traccianti prodotti in loco, a beneficio dell’attività medico-diagnostica e della ricerca scientifica. La cooperazione fra le aziende e le realtà radiofarmaceutiche rappresenta il futuro di questo comparto specialistico. La condivisione di esperienze multidisciplinari e lo scambio di conoscenze, riteniamo sia l’unica chiave possibile per il progresso e per conseguire risultati d’avanguardia. Crediamo, per questo, nell’opportunità del fare sistema, con l’obiettivo di costruire una rete di radiofarmacie e di medicine nucleari che consenta di superare il limite di decadimento intrinseco nella natura del radiofarmaco, mediante sedi produttive collegate e dislocate in punti strategici, che permettano di raggiungere agevolmente qualsiasi centro di medicina nucleare, nella logica ‘dal laboratorio al paziente”.
Aperte le iscrizioni per i corsi on line di accompagnamento alla nascita
Un modo diverso, ma non meno coinvolgente per prepararsi all’evento straordinario della nascita di un figlio. Sono i corsi pre parto on line organizzati dalle ostetriche del “Sacro Cuore Don Calabria”. Ecco come iscriversi
La pandemia ha condizionato anche un momento unico come la preparazione alla nascita di un figlio, costringendo gli ospedali a sospendere i corsi pre-parto. Ma dopo circa un anno, le ostetriche del “Sacro Cuore Don Calabria” vogliono ricominciare, se non in presenza almeno on line, per soddisfare il bisogno delle mamme di ricevere informazioni e rassicurazioni al fine di vivere con più serenità e consapevolezza l’evento nascita.
Il corso on line di preparazione alla nascita è strutturato in otto incontri a cadenza settimanale della durata di due ore ciascuno, a cui è possibile partecipare tramite la piattaforma Meet dell’ospedale, avvalendosi di uno smartphone, di un tablet o di un computer con videocamera e microfono. Verranno trattati argomenti inerenti alla gravidanza, al travaglio e al parto, all’allattamento (Linee Guida Unicef), al post parto e al ritorno a casa. Per garantire maggiore interazione e coinvolgimento, il numero delle partecipanti sarà limitato a un massimo di 10.
La data del primo incontro sarà comunicata via email alle mamme che avranno provveduto all’iscrizione, compilando il modulo allegato a questa pagina (si può trovarlo anche su https://www.sacrocuore.it/unita-operative/area-materno-infantile/ostetricia/ambulatori/) e inviandolo all’indirizzo email: ostetriche@sacrocuore.it. L’invio deve comprendere anche l’impegnativa del medico di medicina generale o del ginecologo con la dicitura “Corso di accompagnamento alla nascita” e il codice di esenzione. Il corso è gratuito ed è preferibile iscriversi entro la ventiquattresima settimana di gravidanza.
In attesa degli incontri on line, è sempre possibile usufruire dei video-corsi in preparazione alla nascita realizzati dall’Ostetricia (clicca qui) e dalla Pediatria (clicca qui) del “Sacro Cuore Don Calabria”.
Post vaccino o post infezione: ecco il test che cerca gli anticorpi anti SARS COV2
Con un semplice prelievo di sangue si può valutare l’efficacia della vaccinazione indagando la presenza e la quantità di anticorpi neutralizzanti, ma anche verificare la presenza di tali anticorpi nei soggetti che hanno contratto l’infezione naturale e sono guariti.
Da alcune settimane l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria ha introdotto tra le prestazioni di Laboratorio rivolte alla popolazione il test per la ricerca degli anticorpi immunizzanti contro il virus SARS COV2, responsabile del Covid 19. L’esame, che si effettua con un semplice prelievo di sangue, è indicato per valutare l’efficacia della vaccinazione indagando la presenza e la quantità di anticorpi neutralizzanti, ma anche per verificare la presenza di tali anticorpi nei soggetti che hanno contratto l’infezione naturale e sono guariti.
“Il test identifica e quantifica gli anticorpi neutralizzanti indotti dal vaccino contro il Receptor Binding Dominion, una porzione della proteina Spike che consente al virus del Covid-19 di entrare nella cellula umana e riprodursi”, spiega il dottor Antonio Conti, direttore del Laboratorio Analisi Cliniche. “Gli studi che hanno autorizzato l’immissione in commercio attestano che i vaccini con RNA “messaggero” hanno un’efficacia intorno al 95% – spiega il dottor Conti – percentuale che potrà trovare conferma dai grandi numeri della vaccinazione di massa. Capire, tramite questo test, se si è responsivi al vaccino incide sulla propria serenità, in quanto la presenza degli anticorpi determina un rischio minore di contrarre il virus anche se siamo venuti in contatto con un soggetto positivo. Tuttavia – precisa il medico – anche se il nostro sistema immunitario ha risposto adeguatamente alla profilassi, non possiamo smettere di osservare le misure ed i comportamenti per il contenimento del contagio, in primis indossare la mascherina”.
Avere gli anticorpi neutralizzanti fa la differenza anche per coloro che hanno contratto l’infezione e sono guariti e sono in attesa della vaccinazione.
E’ consigliabile sottoporsi al test sierologico tramite il prelievo di sangue, che non richiede il digiuno, almeno due settimane dopo la seconda dose di vaccino. Il test ha il costo di 25 euro e non è necessaria l’impegnativa del medico di medicina generale. Per prenotare: home page del sito www.sacrocuore.it bottone “prelievo senza coda” oppure 045.6013081.
Pazienti no-Covid: disagio psicologico dietro la cancellazione di visite ed esami
Lo studio coordinato dalla Psicologia clinica del “Sacro Cuore Don Calabria” rileva la presenza di sintomi da stress post traumatico anche severo, nei pazienti no Covid che disdicono autonomamente visite ed esami. La necessità di un presa in carico psicologica
Dopo gli specialisti a lanciare l’allarme sono gli psicologi: i pazienti che cancellano autonomamente visite e terapie ospedaliere per paura di contrarre il Covid, sono ad alto rischio di aggravamento non solo della loro patologia, ma anche della loro salute psicologica. La fragilità emotiva di molti di questi pazienti, dovuta alla malattia, rende necessaria una presa in carico psicologica, perché la probabilità di un peggioramento in scenari come quelli dell’epidemia da SARS COV2 è rilevante, con conseguenze non trascurabili anche dal punto di vista della sostenibilità economica.
A dirlo è uno studio multicentrico ImpACT-COVID 19, pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health e coordinato dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) con la partecipazione di altri 11 ospedali distribuiti sul territorio italiano, tra cui il Besta e il Sacco di Milano e il San Martino di Genova.
La ricerca è stata condotta in due fasi diverse, tuttavia non sono emerse sostanziali differenze tra i 758 questionari somministrati durante il lockdown e i 698 distribuiti a maggio, in contemporanea con le prime aperture. Come non esiste difformità di comportamento tra le tante tipologie di pazienti: oncologici, reumatologici, cardiologici…. Il dato complessivo ha infatti rilevato che il 33% dei pazienti con patologie preesistenti ha manifestato una sintomatologia da stress post traumatico nelle forme più gravi. Percentuale che tocca il 66% includendo soggetti con sintomi lievi o medi.
Un condizione psicologica fatta di ansia, insonnia, depressione, calo di attenzione, disorientamento, tipica dei grandi traumi, che ha avuto una diretta ricaduta sulla storia clinica del paziente: il 35% di questi soggetti ha dichiarato di aver annullato autonomamente visite, esami e terapie già programmati.
“Lo studio non individua la pandemia come causa della sintomatologia psicologica più o meno grave emersa dalle risposte date nei questionari – spiega il dottor Giuseppe Deledda, direttore della Psicologia Clinica di Negrar e coordinatore dello studio -. Bensì che in situazioni di emergenza come un’epidemia può essere utile investire maggiormente nella gestione psicologica di pazienti già provati da patologie preesistenti al fine di evitare aggravamenti clinici e psicologici che hanno una diretta conseguenza sulla loro qualità di vita e sulla sostenibilità economica del sistema sanitario. Di fronte alla chiamata di un paziente che annulla un appuntamento, il semplice prendere nota della sua decisione senza capire le reali motivazioni potrebbe restituirci in un futuro prossimo una persona con un quadro clinico aggravato, nei casi più complessi con problematiche psichiatriche e bisognoso di cure più costose”.
Il telefono e i collegamenti video possono essere i mezzi per un supporto psicologico a distanza per un paziente “che rifiuta di venire in ospedale non perché individua in esso la fonte di un possibile contagio, come ci ha abituato la narrazione di questi mesi. Ma perché, come emerge dalle risposte dei questionari, teme di non essere assistito adeguatamente a causa dell’impegno dei sanitari sul fronte Covid, convinzione probabilmente nata da informazioni distorte” prosegue il dottor Deledda. L’analisi dei dati fornisce agli operatori anche un indicatore attraverso il quale individuare i pazienti più ansiosi ed emotivamente più in difficoltà. “Paradossalmente sono coloro che cercano più volte il medico per essere rassicurati. Un grido di aiuto che dobbiamo cogliere”.
Le varianti del Covid: cosa sono e come possiamo difenderci
Le varianti del SarsCov2, il virus che causa il Covid-19, sono da tempo al centro dell’attenzione per due motivi. Anzitutto alcune di esse hanno un maggior tasso di trasmissione, cioè rendono il virus più contagioso. In secondo luogo c’è il rischio che le mutazioni del virus, che sono alla base delle varianti, rendano meno efficaci o inefficaci i vaccini.
Ma come si fa a individuare le varianti? Come si fa a capire il loro impatto sull’epidemia e sui vaccini? Perchè è importante limitare la loro diffusione e quali armi abbiamo per difenderci? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Chiara Piubelli, biologa molecolare in forza al Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali. Con la dottoressa Piubelli abbiamo parlato delle tre varianti oggi più temibili (inglese, brasiliana e sudafricana), ma anche della cosiddetta variante europea che nel marzo 2020 ha soppiantato il virus originario cinese causando la prima ondata dell’epidemia in Italia e in Europa.
Il messaggio del Papa: "L'empatia con il malato è già parte della terapia"
In occasione della Giornata mondiale del malato, che si celebra domani 11 febbraio, Papa Francesco ci ricorda che una società è tanto più umana quanto più sa accompagnare chi soffre e chi è fragile. Due gli appuntamenti di preghiera previsti per celebrare la Giornata alla Cittadella della Carità
«Davanti alla condizione di bisogno del fratello e della sorella, Gesù offre un modello di comportamento del tutto opposto all’ipocrisia. Propone di fermarsi, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale con l’altro, sentire empatia e commozione per lui o per lei, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza fino a farsene carico nel servizio».
Nel suo messaggio per la XXVIX Giornata mondiale del malato, che si celebra giovedì 11 febbraio nella ricorrenza dell’apparizione della Madonna a Lourdes, Papa Francesco ci ricorda che una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura degli ammalati e dei più fragili, senza lasciare indietro nessuno. Un’esortazione tanto più significativa in questo momento di pandemia nel quale in tutto il mondo l’emergenza ha ingigantito le ingiustizie e le sofferenze.
Alla luce di tutto questo, Francesco esorta ciascuno a farsi carico di coloro che soffrono, creando una relazione sincera e preoccupandosi dei loro bisogni in un’ottica di solidarietà fraterna. Un modello di cura, questo, che è perfettamente in sintonia con il pensiero e l’operato di San Giovanni Calabria, fondatore della Cittadella della Carità di Negrar (nella foto di copertina: don Calabria anziano e malato viene confortato da uno dei suoi religiosi).
Per celebrare questa importante giornata, operatori e pazienti della Cittadella sono invitati a partecipare a due momenti di preghiera:
– Mercoledì 10 febbraio, dalle 16 alle 17, sarà trasmessa sul Canale 8 dei televisori l’Adorazione Eucaristica per ringraziare Dio Padre del dono dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori che quotidianamente si dedicano con dedizione e professionalità alla cura dei malati. Si può seguire il momento di preghiera anche su YouTube (vedi video)
– Giovedì 11 febbraio, alle 16, sempre sul Canale 8, sarà trasmessa in diretta la Santa Messa dalla Cappella dell’ospedale Don Calabria. Conclusa la celebrazione verrà distribuita l’Eucarestia agli ospiti della Cittadella della Carità.