I Capitoli Generali dell'Opera Don Calabria si terranno a maggio 2022
Dopo i rinvii dovuti alla pandemia, il Casante padre Miguel Tofful e la Madre Generale delle Sorelle Lucia Bressan comunicano che i Capitoli dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza, rispettivamente ramo maschile e ramo femminile dell’Opera Don Calabria, si svolgeranno in forma presenziale e cominceranno con gli esercizi spirituali l’1 maggio 2022
I XII Capitoli Generali dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza inizieranno l’1 maggio 2022 e si svolgeranno in Italia in forma presenziale. La decisione è stata presa dopo un percorso sinodale che ha coinvolto i Fratelli e le Sorelle che parteciperanno ai Capitoli, con incontri e confronti sulle varie soluzioni possibili, tra cui anche lo svolgimento in forma telematica. Alla fine ha prevalso l’idea di fare un ulteriore tentativo di svolgimento in presenza, nonostante le difficoltà dovute al fatto che i Capitolari provengono da 11 Paesi e 4 diversi continenti, il che rappresenta una grande incognita in tempo di pandemia.
Ulteriori notizie e il messaggio ufficiale inviato dal Casante padre Miguel Tofful e dalla Madre Generale Lucia Bressan a tutta la Famiglia Calabriana, di cui fa parte anche l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, sono reperibili sul sito dell’Opera a questo indirizzo: https://www.doncalabria.it/news/nuova-e-definitiva-data-dei-capitoli-generali-300/
IL TEMA DEI CAPITOLI
Il tema dei XII Capitoli Generali è “La profezia della comunione”, con il seguente sottotitolo: “Prima di tutto riguardarsi come fratelli e come tali amarsi scambievolmente l’un l’altro e aiutarsi specialmente nella vita spirituale” (San Giovanni Calabria, Sante Norme, 1908).
UN PERCORSO RESO DIFFICILE DALLA PANDEMIA
Originariamente il XII Capitolo Generale dei Poveri Servi doveva svolgersi nel maggio 2020, mentre quello delle Sorelle a febbraio 2021. Lo scoppio della pandemia nel febbraio 2020 ha costretto i Fratelli ad un primo rinvio, riprogrammando inizialmente il Capitolo per febbraio 2021 in concomitanza con le Sorelle. Tuttavia, visto il peggioramento della situazione sanitaria, si è reso necessario un nuovo rinvio all’estate-autunno 2021. Perdurando la pandemia, anche nella nuova data prescelta sarebbe stato molto problematico far venire in presenza i capitolari in Italia dalle varie parti del mondo, per cui si è scelto di rinviare nuovamente.
Alla fine di maggio 2021 il Dicastero per la Vita Consacrata ha aperto una nuova possibilità per le Congregazioni che devono svolgere il Capitolo Generale, permettendo per la prima volta la celebrazione online a chi eventualmente lo desiderasse. A quel punto i Consigli Generali dei Poveri Servi e delle Povere Serve hanno iniziato un cammino di discernimento per valutare se provare nuovamente a svolgere i XII Capitoli in presenza oppure se scegliere la modalità telematica (quindi attraverso riunioni davanti al computer, ognuno restando nel proprio Paese).
In questo cammino di discernimento sono stati coinvolti i Delegati, le Delegate e tutti i Capitolari attraverso alcuni incontri virtuali. Dopo circa un mese di riflessione sinodale, i Fratelli e le Sorelle hanno scelto di fare un ultimo tentativo per realizzare i Capitoli in forma in presenziale, definendo così la nuova data dell’1 maggio 2022.
Il Green Pass non viene rilasciato dalla sede di vaccinazione
L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria non rilascia la “Certificazione Verde”, ma solo il certificato di avvenuta vaccinazione (anche dopo la prima dose). Il Green Pass europeo viene rilasciato solo dal Governo tramite determinate procedure. Vediamo quali
Nelle ultime settimane riceviamo numerose telefonate da cittadini che si sono sottoposti alla vaccinazione anti Covid 19 presso la nostra struttura, i quali chiedono il rilascio del cosiddetto “Green Pass” ovvero il Certificato Covid Digitale UE.
E’ bene precisare che l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria all’effettuazione della vaccinazione (anche solo della prima dose) consegna il certificato di avvenuta vaccinazione e NON il Green Pass europeo, il quale viene rilasciato dal Governo tramite determinate procedure.
Il Pass può essere ottenuto da cittadini dell’Unione Europea che abbiano i seguenti requisiti: essere stati vaccinati con due dosi contro il Covid19, essere guariti dall’infezione del virus negli ultimi 6 mesi o presentare il risultato negativo di un test molecolare o antigenico rapido effettuato rispettivamente nelle 72 o 48 ore precedenti.
Ma andiamo per ordine. Il Certificato Verde è stato introdotto dall’Unione Europea il 1° luglio 2021 per consentire ai viaggiatori che ne sono in possesso di non sottoporsi a test e/o quarantene per circolare all’interno della UE, ripristinando così la libera circolazione.
La Certificazione verde COVID-19 in Italia viene richiesta anche per partecipare a feste in occasione di cerimonie civili e religiose, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”.
Dal 6 agosto servirà, inoltre, per accedere a qualsiasi tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso, spettacoli, eventi e competizioni sportive, musei, istituti e luoghi di cultura, piscine, palestre, centri benessere, fiere, sagre, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali e ricreativi, sale da gioco e casinò, concorsi pubblici.
COME VIENE RILASCIATO IL GREEN PASS?
La certificazione può essere ottenuta in formato digitale (con un QR Code e un sigillo elettronico qualificato), scaricabile su pc, tablet e smartphone, o cartacea con le seguenti modalità:
- Quando il Green pass è disponibile, si riceve un messaggio via sms o via email (NON WHATSAPP O SOCIAL) ai contatti comunicati al momento del vaccino, del test o del rilascio del certificato di guarigione.
L’SMS o la email contiene un codice di autenticazione con sigle diverse a seconda della prestazione (CUN per il tampone molecolare; NRFE per il tampone antigenico rapido; NUCG per il certificato di guarigione e AUTHCODE per la vaccinazione) e brevi istruzioni.
- La certificazione viene emessa automaticamente in formato digitale e stampabile:
- dal sito web dedicato della Piattaforma nazionale del Ministero della Salute https://www.dgc.gov.it/web/ , al quale è possibile accedere tramite identità digitale (Spid/Cie) oppure con la tessera sanitaria (o con il documento di identità se non iscritti al SSN), in combinazione con il codice ricevuto via email o sms.
- attraverso il sito web del Fascicolo Sanitario Elettronico della propria regione – per la Regione Veneto https://salute.regione.veneto.it/web/fser/cittadino/portale-sanita-km-zero-fascicolo –
- l’App Immuni https://www.immuni.italia.it/
- l’App “Io” https://io.italia.it/.
- presso i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le farmacie, presentando semplicemente la tessera sanitaria.
SE NON HO RICEVUTO L’SMS O L’EMAIL, COSA DEVO FARE?
Per l’assistenza tecnica è possibile contattare il Call center nazionale 800912491 attivo tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00 o scrivere all’indirizzo di posta elettronica cittadini@dgc.gov.it , mentre per informazioni su aspetti sanitari è possibile contattare il numero di pubblica utilità 1500, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.
QUALI INFORMAZIONI CONTIENE IL GREEN PASS?
Il Green Pass contiene solo le informazioni necessarie quali il nome, la data di nascita, il soggetto che ha rilasciato il certificato e l’identificativo univoco del certificato, altrimenti detto QR-CODE.
- per un certificato di vaccinazione: tipo di vaccino e fabbricante, numero di dosi ricevute, data di vaccinazione
- per un certificato di test: tipo di test, data e ora del test, luogo e risultato
- per un certificato di guarigione: data del primo tampone negativo, periodo di validità.
IL CERTIFICATO PUO’ ESSERE RILASCIATO DOPO LA PRIMA DOSE?
Sì. Ogni Paese è libero di riconoscere e rilasciare il Pass anche dopo la prima dose. Il numero di dosi viene chiaramente riportato nel certificato Covid digitale UE per indicare se il ciclo vaccinale è stato completato. Ogni Stato può decidere di comportarsi come crede, in questo caso: quindi, per esempio, l’Italia può rilasciare il Pass dopo la prima dose (come ha deciso di fare), ma la Francia è libera di non riconoscerlo e di richiedere un ciclo vaccinale completo o un tampone. Il Regolamento europeo sul Green Pass impone agli Stati membri di accettare certificati di vaccinazione alle stesse condizioni, cioè se uno Stato membro decide di abolire le restrizioni di viaggio per i propri cittadini che dispongono di un certificato per la prima dose di un vaccino a due dosi, deve estendere lo stesso trattamento ad altri cittadini dell’Ue.
PER QUANTO TEMPO E’ VALIDO IL GREEN PASS?
Il Green Pass è valido 15 giorni dopo la prima dose di vaccinazione e fino alla dose successiva. Dopo la seconda dose ha validità di 270 giorni (9 mesi). La validità per i test molecolari è di 72 ore, mentre per i test antigenici rapidi 48 ore. La validità del certificato di guarigione è fissato a 180 giorni (6 mesi). Se però nel frattempo ci si ammala, il Green Pass può essere revocato.
RIENTRO TRA I GUARITI A CUI VIENE SOMMINISTRATA UNA SOLA DOSE. PER QUANTO E’ VALIDO IL MIO GREEN PASS?
Al momento il Green Pass è valido solo per 6 mesi per le persone che hanno contratto il virus e si sono negativizzate, nonostante la comunità scientifica sia del parere che l’immunità naturale dopo l’infezione possa durare anche alcuni anni. Significa dunque che chi ha contratto il coronavirus, pur avendo a disposizione fino a un anno per sottoporsi al vaccino anti Covid, dovrà comunque ricevere il preparato al più presto dopo 6 mesi dal contagio, per fare fronte all’incongruenza tra le due date fornite dal Ministero della Salute.
I BAMBINI POSSONO OTTENERE IL GREEN PASS?
Sì, i bambini possono ottenerlo grazie vaccinazione (non prima dei 12 anni), con tampone negativo o con certificato di guarigione. Dai 6 anni ai 12 è obbligatorio il tampone, mentre sono esentati i bimbi più piccoli.
QUALI TAMPONI SONO ACCETTATI PER IL RILASCIO DEL GREEN PASS?
Per garantire l’attendibilità del risultato del test, soltanto i cosiddetti tamponi molecolari Naat (i test di amplificazione dell’acido nucleico) e i tamponi antigenici rapidi sono ammissibili per un certificato di test rilasciato sulla base del regolamento sul certificato Covid digitale Ue. Spetta tuttavia ad ogni Stato membro decidere se accettare i test antigenici rapidi o solo i test Naat.
I TEST AUTODIAGNOSTICI SONO ACCETTATI?
I test autodiagnostici NON sono effettuati in condizioni controllate e, per il momento, sono considerati meno affidabili. I certificati dovrebbero essere rilasciati dalle autorità sanitarie, che tuttavia non possono controllare i test effettuati, ad esempio, a casa, e quindi non possono rilasciare certificati affidabili per tali test.
Enrico Andreoli
Esami di laboratorio senza impegnativa: prenotazioni dal 2 agosto
Dal prossimo 2 agosto è possibile prenotare, per i giorni successivi, esami di laboratorio senza l’impegnativa del medico. Con questa modalità il costo dell’esame è a totale carico del paziente. Come prenotare
Dal prossimo 2 agosto è possibile prenotare, per i giorni successivi, esami di laboratorio senza l’impegnativa del medico. Con questa modalità il costo dell’esame è a totale carico del paziente. Per beneficiare dell’esenzione si deve sempre presentare l’impegnativa del medico
Come prenotare
→ www.sacrocuore.it bottone “Prelievo senza coda”
oppure
→ 045.6013081 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13.
Cliccando qui si può conoscere il costo degli esami più ricorrenti
Senza impegnativa il costo degli esami è quello del tariffario regionale, quindi SPESSO la spesa totale con impegnativa del medico curante o senza impegnativa è la stessa.
Il Centro prelievi si trova al primo piano dell’ingresso unico dell’Ospedale, con entrata pedonale da Viale Rizzardi. La rampa di accesso ai parcheggi, direttamente collegati con l’ingresso, è alla quarta uscita della grande rotonda di Negrar, venendo da Verona. L’accettazione, dove è necessario recarsi prima di effettuare l’esame, è ubicata al piano terra della stessa struttura.
Reazioni avverse al vaccino: lo studio della Farmacia Ospedaliera di Negrar
Lo studio pubblicato sul Giornale Italiano di Farmacia Clinica è stato effettuato sui 2030 dipendenti dell’IRCCS di Negrar sottoposti a vaccino Pfizer-Biontech. Il 99,95% degli eventi avversi segnalati hanno riguardato reazioni non gravi che si sono risolte nelle 48 ore successive alla comparsa. Il ruolo fondamentale del farmacista ospedaliero nella gestione e nell’allestimento del vaccino a mRNA
“Il ruolo del farmacista ospedaliero dall’allestimento del vaccino a mRNA Bnt162b2 (Comirnaty®/Pfizer-Biontech) alla vaccinovigilanza” è il tema dello studio effettuato dalla Farmacia Ospedaliera dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, diretta dalla dottoressa Teresa Zuppini, e pubblicato recentemente sul Giornale Italiano di Farmacia Clinica. (a questo link il testo dello studio)
La pubblicazione riporta i principali eventi avversi riscontrati – dopo la prima e la seconda dose di vaccino Pfizer-Biontech – in tutto il personale dipendente dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar sottoposto a vaccinazione dal 1 gennaio al 28 febbraio 2021. I dati sono stati raccolti attraverso la compilazione da parte del personale dipendente di un questionario di rilevazione degli eventi.
Dall’analisi dei 2030 soggetti inclusi nello studio, è stato segnalato 1 solo evento avverso grave (pari allo 0,05% di incidenza). Il 99,95 % delle segnalazioni invece, sono riferite ad eventi avversi non gravi, principalmente: dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, cefalea dolori muscolari, dolori articolari, brividi ed eruzioni cutanee. Il numero di soggetti sintomatici è stato statisticamente maggiore dopo la seconda somministrazione di vaccino e gli eventi segnalati sono insorti prevalentemente nei giorni immediatamente successivi alla vaccinazione, risolvendosi entro le 48 ore successive alla comparsa.
Nell’articolo trova spazio anche il ruolo della Farmacia Ospedaliera nella gestione e nell’allestimento di questo delicato vaccino. La gestione, la conservazione a -80°C, l’allestimento e la somministrazione del vaccino Pfizer presentano numerosi punti critici che possono compromettere la qualità, l’efficacia e la sicurezza del vaccino stesso. Nell’attuale fase di immunizzazione di massa, la supervisione professionale del farmacista e l’allestimento da parte dei tecnici di laboratorio dell’Unità di Galenica Clinica, garantiscono il mantenimento della qualità, dell’efficacia e della sicurezza del vaccino grazie all’utilizzo di tecniche asettiche in ambienti idonei (cappe sterili), al confezionamento in monodose, al rispetto della catena del freddo (fondamentale per il vaccino Pfizer-Biontech) e alla vaccinovigilanza attiva.
Ecco come funziona il Tilt Test, l'esame per indagare le cause della sincope
L’Head up Tilt Test è un esame che completa l’iter diagnostico per individuare le cause di un episodio di sincope, ovvero la perdita di coscienza dovuta ad un temporaneo calo della portata di sangue al cervello. Durante il test vengono riprodotte, in un ambiente protetto e sotto monitoraggio continuo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, le condizioni di un eventuale episodio sincopale permettendo così di valutarne l’origine.
Nel video qui sotto il cardiologo Alessandro Costa, in forza alla Cardiologia diretta dal dottor Giulio Molon, mostra come funziona questo esame che viene eseguito in modalità ambulatoriale posizionando Il paziente su un lettino e mettendolo in sicurezza tramite delle apposite imbragature. Il lettino viene poi alzato in verticale fino a raggiungere i 60°.
Per saperne di più sulla sincope vedi: “Può anche non essere un banale svenimento”
Cambio al vertice per tre Unità Operative del "Sacro Cuore"
Il dottor Luca Garriboli assume la direzione della Chirurgia Vascolare, la dottoressa Maria Pina Iagulli diventa la responsabile del Servizio di Endocrinologia e il dottor Giovanni Foti è il nuovo direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini.
Cambio al vertice per alcuni Reparti e Servizi dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria: il dottor Luca Garriboli assume la direzione della Chirurgia Vascolare, la dottoressa Maria Pina Iagulli diventa la responsabile del Servizio di Endocrinologia e il dottor Giovanni Foti è il nuovo direttore del Dipartimento di Diagnostica per Immagini.
Il dottor Garriboli, nato a Carate Brianza (provincia di Monza e Brianza) nel 1975, riceve il testimone dal dottor Antonio Maria Jannello, che ha lasciato la guida dell’Unità Operativa Complessa dopo 15 anni, per raggiunti limiti di età. Il dottor Jannello infatti è arrivato all’Ospedale di Negrar il 1 gennaio 2002 proveniente dalla direzione della Chirurgia Vascolare dell’IRCCS San Raffaele di Milano. Nella struttura sanitaria milanese ha lavorato anche il dottor Garriboli, dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano e la specializzazione in Chirurgia Vascolare nell’ateneo di Siena. Nel 2003 ha iniziato il percorso lavorativo al Sacro Cuore Don Calabria dove nel 2016 è diventato responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia Endovascolare Aortica. Ha all’attivo quasi 5mila interventi come primo operatore sia con tecnica mininvasiva endovascolare sia con metodica open.
E’ invece un volto femminile quello che sostituisce alla guida del Servizio di Endocrinologia il dottor Lino Furlani, che dopo 25 anni lascia per pensionamento l’ospedale di Negrar. La dottoressa Iagulli – nata a Montaguto (Avellino) le 1967 – ha iniziato la sua collaborazione con il “Sacro Cuore Don Calabria” nell’aprile del 2007 occupandosi di patologia tiroidea, in particolare in ambito oncologico. Inoltre, ha sviluppato un particolare interesse verso le problematiche endocrinologiche della donna, quali le tireopatie in gravidanza, e l’endocrinologia ginecologica, anche collaborando ai percorsi di Procreazione medicalmente assistita. Ha infine completato l’organizzazione dell’Ambulatorio endocrinologico – chirurgico (per la gestione della patologia tiroidea, sia oncologica che benigna) dove poter gestire tutte le problematiche correlate alla fase pre e post-chirurgica con la collaborazione di altri specialisti anche per la gestione delle eventuali complicanze.
Il dottor Foti, nato a Messina nel 1981, assume il ruolo che è stato del dottor Giovanni Carbognin, dal giugno del 2014. Dopo la laurea all’Università di Messina nel 2006, il dottor Foti si è specializzato in Radiologia all’Università di Verona nell’agosto del 2011. Nello stesso anno ha iniziato la collaborazione con il “Sacro Cuore Don Calabria” nel Dipartimento di Diagnostica per Immagini, dove oggi è direttore facente funzione.
Il "Sacro Cuore" è Centro accreditato per la chirurgia bariatrica
Il riconoscimento porta la firma della SICOB, la società scientifica che riunisce gli specialisti italiani di chirurgia bariatrica, e certifica il livello qualitativo raggiunto dai chirurghi di Negrar nella presa in carico di pazienti fortemente a rischio a causa del loro grave sovrappeso. Nel 2020 sono 60 i pazienti trattati
L’ospedale Sacro Cuore Don Calabria è Centro accreditato per il trattamento chirurgico dell’obesità.
Il riconoscimento porta la firma della SICOB, la società scientifica che riunisce gli specialisti italiani di chirurgia bariatrica, e certifica il livello qualitativo raggiunto dai chirurghi di Negrar nella presa in carico di pazienti fortemente a rischio a causa del loro grave sovrappeso.
Un traguardo concretizzato in soli cinque anni, tanto è il tempo trascorso dal primo intervento effettuato dalla Chirurgia bariatrica del “Sacro Cuore Don Calabria”, diretta dal dottor Giacomo Ruffo e di cui è responsabile il dottor Roberto Rossini.
Un centro che risponde a tutti i requisiti SICOB
“Il nostro Centro è stato accreditato in quanto possiede tutte le caratteristiche imposte dalla SICOB”, spiega il dottor Rossini. “Innanzitutto la presenza in loco di una terapia intensiva e l’applicazione di un percorso formalizzato (PDTA) per la selezione dei pazienti, effettuata da un’équipe che comprende oltre ai chirurghi bariatrici, medici gastroenterologi, dietisti e psicologi. La buona riuscita dell’intervento, cioè il calo ponderale e il mantenimento nel tempo, dipende infatti tanto dall’abilità chirurgica quanto dalla selezione del candidato, che deve essere in grado di sostenere psicologicamente un radicale cambiamento di stili di vita e anche di immagine corporea”.
Nel 2020 trattati 60 pazienti, il 10% Re-Do Surgery
Sono stati 60 i pazienti trattati a Negrar nel 2020, un volume di attività superiore ai 50 casi fissati dalla SICOB. Tra questi il 20% proviene da fuori regione e una percentuale non irrilevante (il 10%) riguarda i cosiddetti Re-Do Surgery, cioè pazienti, giunti da altri ospedali, che si sono rivolti a Negrar per un secondo intervento, a causa di complicazioni dovute alla prima procedura chirurgica o per fallimento nella perdita di peso. La maggior parte sono donne e l’età media è di 39 anni. Nel primo anno la quasi totalità della pazienti ha ottenuto il calo ponderale
Sono tre le procedure chirurgiche laparoscopiche eseguite
“La SICOB richiede come requisito l’esecuzione di almeno tre procedure bariatriche – spiega Rossini – Il nostro Centro effettua la sleeve gastrectomy, una metodica ampiamente utilizzata a livello mondiale. SI tratta dell’asportazione laparoscopica di buona parte dello stomaco, che assume la forma di un tubo collegato al duodeno. Il risultato è un maggior senso di sazietà, non solo per la riduzione dello spazio di contenimento del cibo, ma anche perché viene esportata quella parte dello stomaco che produce la grelina, il cosiddetto ormone della fame. Le altre due metodiche da noi praticate – il bypass ed il mini bypass gastrico – vengono utilizzati in casi selezionati ed hanno un ruolo importante nel trattamento di alcune complicanze o nella Re-Do surgery. Sempre eseguite mediante tecnica laparoscopica, entrambe vanno a creare in maniera differente, una piccola sacca gastrica collegata direttamente al piccolo intestino”. Tutti i pazienti nel post operatorio vengono seguiti con il protocollo ERAS, che consente una rapida ripresa e abbatte il rischio di complicanze.
Il 70% dei pazienti nel primo anno rispetta il follow up
Altro elemento qualificante riguarda il follow up. “Il 70% dei nostri pazienti effettua almeno fino al primo anno post intervento tutti i controlli periodici (contro il 50% richiesto per essere centro accreditato). La percentuale diminuisce inevitabilmente negli anni seguenti”.
La collaborazione con la Chirurgia Plastica
Un valore aggiunto del Centro di Negrar (non richiesto per la certificazione) è la presenza al “Sacro Cuore Don Calabria” della Chirurgia plastica, per l’eventuale rimozione della pelle in accesso dopo la perdita di peso. “Il paziente vi accede dopo circa 18 mesi dall’intervento bariatrico quando il calo ponderale ottenuto si è mantenuto stabile nel tempo – conclude Rossini – . La procedura è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale solo se indicata per l’insorgenza di patologie, come le infezioni cutanee. Contrariamente è considerato un intervento di chirurgia estetica”.
Abbronzatissimi... ma volendo bene alla nostra pelle
Stare al sole fa bene al nostro organismo e anche al nostro umore. A patto che proteggiamo la nostra pelle. Un’abbronzatura ‘senza regole’ oltre ad accelerare l’invecchiamento cutaneo può essere causa di patologie, anche gravi come il melanoma, il tumore della pelle per eccellenza. Nell‘intervista alla trasmissione “Dica 33” di Telearena e Telemantova la dottoressa Federica Tomelleri, responsabile del Servizio di Dermatologia, ci spiega come ottenere un piacevole colore della pelle senza correre dei rischi.
TiMiSNAR, lo studio multicentrico sul trattamento del tumore al retto
Chirurgia generale, Radioterapia e Oncologia del Sacro Cuore partecipano ad un’importante ricerca che attraverso un approccio multidisciplinare vuole valutare l’opportunità e l’efficacia della chirurgia mininvasiva nel trattamento del tumore al retto, così da garantire un intervento il meno demolitivo possibile
La Chirurgia generale, la Radioterapia e l’Oncologia dell’IRCCS di Negrar, si confermano centri di eccellenza per il trattamento del tumore del retto con la partecipazione allo studio multicentrico TiMiSNAR, acronimo che sta per Timing to Minimally Invasive Surgery after Neoadjuvant chemioRadiotherapy for rectal cancer.
L’obiettivo dello studio è quello di capire quando è più efficace procedere con la chirurgia mininvasiva (laparascopica o robotica) dopo trattamenti di chemio e radioterapia neoadiuvante, effettuati al fine di garantire un approccio il meno demolitivo possibile dell’organo.
La gestione multidisciplinare rappresenta il gold standard per la cura di una neoplasia che registra in Italia 15 mila nuovi casi all’anno (dati 2019), con una sopravvivenza a 5 anni di circa il 69%.
Organizzato dall’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, lo studio – no profit, prospettico, randomizzato di Fase III – vede la partecipazione di altre 12 strutture tra IRCCS e centri di riferimento per il tumore del retto.
Attivato nel 2019, prevede l’arruolamento di 340 pazienti, divisi in due gruppi in base alla tempistica dell’intervento, che può essere effettuato dopo 8 o dopo 12 settimane dal termine della chemioterapia e della radioterapia. Di entrambi i gruppi verrà analizzata la risposta completa del tumore ai trattamenti. L’arruolamento proseguirà fino al 2024 e il follow up si concluderà dopo 5 anni dall’ultimo paziente arruolato.
TiMiSNAR si completa con lo studio satellitare traslazionale TiMiSNAR-mirna che ha lo scopo di analizzare la presenza di specifici marcatori biologici chiamati micro-RNA (miRNA), rilasciati dal tumore anche nelle fasi più precoci. I pazienti vengono sottoposti a biopsia liquida, in quattro tempi specifici del loro percorso terapeutico. La ricerca intende rilevare se la quantità di questi marcatori sia correlata con la risposta tumorale ai trattamenti, in una logica di medicina personalizzata.
Dopo l'intervento al seno: la risposta alle domande più frequenti
Dalla medicazione al drenaggio della ferita, dall’esame istologico alla scelta delle terapie. E poi la gestione della vita quotidiana, le calze elastiche, le ricette mediche, i documenti per il lavoro, la protesi mammaria… sono davvero tanti dubbi e le domande che riguardano da vicino ogni donna subito dopo che ha affrontato un intervento di chirurgia oncologica al seno.
Per rispondere alle domande più frequenti, l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Senologica del Sacro Cuore, con la collaborazione dell’Ufficio Stampa, ha realizzato un video animato nel quale il dottor Alberto Massocco, direttore del reparto, spiega quali sono i comportamenti da tenere nei giorni successivi all’intervento.
Ulteriori chiarimenti vengono forniti alle donne operate attraverso un opuscolo informativo curato sempre dal personale del reparto. Inoltre sul canale video dell’ospedale è disponibile una playlist che contiene, oltre al presente filmato, un video sulla riabilitazione e un altro sulla gestione del drenaggio dopo intervento al seno. Questo il link: