Il "Sacro Cuore Don Calabria" centro vaccinale per la popolazione

Su richiesta dell’Ulss 9, da lunedì 8 marzo la struttura ospedaliera della Valpolicella inizierà la somministrazione della profilassi vaccinale anti SARS COV2 alla popolazione, cominciando dagli insegnanti e dai pazienti oncologici in carico all’ospedale stesso

Anche l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar tra i centri vaccinali della provincia di Verona. Su richiesta dell’Ulss 9, da lunedì 8 marzo la struttura ospedaliera della Valpolicella inizierà la somministrazione della profilassi vaccinale anti SARS COV2 alla popolazione, cominciando dagli insegnanti e dai pazienti oncologici in carico all’ospedale stesso.

Gli interessati dovranno recarsi al Centro prelievi collocato al primo piano del nuovo ingresso (entrata pedonale da viale Rizzardi) con il seguente calendario

  • Gli insegnanti, 200 al giorno in base a una lista di accesso fornita dall’Ulss 9, dal lunedì al giovedì dalle ore 15 alle ore 18.
  • I pazienti oncologici, su chiamata dell’ospedale, dal lunedì al giovedì dalle ore 18 alle ore 19 e il venerdì dalle ore 15 alle ore 19.

Si ricorda che Negrar, nei pressi dell’ospedale, offre un’ampia possibilità di parcheggio: parcheggio San Giovanni Calabria con rampa di accesso in via Ghedini (quarta uscita della grande rotonda con Meridiana), i piani interrati sono collegati con gli ascensori direttamente agli ambulatori dove viene somministrato il vaccino; parcheggi comunali in via Ghedini, viale Rizzardi e via Salgari.

“Come presidio della rete ospedaliera regionale siamo in prima linea fin dall’inizio nella lotta alla pandemia e quindi non potevamo non esserlo in questo momento in cui vaccinare, e in fretta, è l’unica arma che possiede il mondo per ricominciare”, afferma l’amministratore delegato, Mario Piccinini. “Mettiamo a disposizione della medicina di prevenzione non solo la struttura, ma anche il nostro personale e la nostra organizzazione, che ci ha permesso in un solo mese di somministrare il vaccino, compreso il richiamo, a circa 2000 dipendenti e agli ospiti delle nostre case di riposo”


Alleanza Sacro Cuore e Itelpharma per la ricerca e la produzione di radiofarmaci

L’accordo ha come obiettivo l’ottenimento da parte della Radiofarmacia di Negrar della certificazione GMP per radiofarmaci, di cui ad oggi nessun ospedale italiano è provvisto. Questo consentirà al “Sacro Cuore Don Calabria” di produrre traccianti non solo a consumo della propria Medicina Nucleare, come ad oggi avviene, ma anche per tutto il territorio del Nord Italia, per conto di Itelpharma che si occuperà della commercializzazione.

L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria ha siglato un accordo con  l’azienda radiofarmaceutica pugliese Itelpharma, ramo d’azienda del gruppo ITEL Telecomunicazioni con headquarter a Ruvo di Puglia. La partnership ha l’obiettivo di supportare la Radiofarmacia dell’Ospedale, il cui responsabile è il dottor Giancarlo Gorgoni,  ai fini dell’ottenimento da parte di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) della certificazione GMP (Good Manufacturing Practices) in tutte le fasi: allestimento del sistema di qualità, qualifica e convalida, trasferimento tecnologico, formazione del personale interno, avvio del processo di produzione di radiofarmaci curandone sintesi, formulazione, ripartizione, confezionamento e controllo del prodotto finito.

La certificazione GMP per radiofarmaci – di cui ad oggi nessun ospedale italiano è provvisto – consentirà all’IRCCS di Negrar di produrre traccianti non solo a consumo della propria Medicina Nucleare, come ad oggi avviene, ma anche per tutto il territorio del Nord Italia, per conto di Itelpharma che si occuperà della commercializzazione.

Un asse strategico interregionale e nazionale, nel segno dell’eccellenza ed in ottemperanza ai più elevati standard qualitativi. L’intesa programmatica metterà in campo un piano di attività nell’ambito della ricerca e dello sviluppo radiofarmaceutico, cui lavoreranno congiuntamente i team di Itelpharma e del “Don Calabria”. Una volta ottenuta la certificazione, la collaborazione prevede, tra le progettualità cardine, l’avvio della produzione del tracciante [18F]-JK-PSMA 7, un radiofarmaco per il quale Itelpharma detiene l’esclusiva nei Paesi di Italia, Spagna e Portogallo.

Il radiotracciante è dedicato all’imaging diagnostico di patologie tumorali correlate alla prostata. Gli studi preclinici ed i successivi studi pilota a verifica dell’utilità clinica dell’imaging tramite PET / TC, in pazienti con cancro alla prostata, hanno dimostrato che i traccianti a base di PSMA recentemente sviluppati hanno proprietà favorevoli per quanto riguarda prestazioni cliniche e radiochimiche, evidenziando e confermando l’efficacia del nuovo [18F]-JK-PSMA 7 nella localizzazione specifica dei tumori.

“Il nostro ospedale ed in particolare la nostra Radiofarmacia con Ciclotrone, grazie all’accordo con Itelpharma, ha l’opportunità di una svolta epocale”, afferma Mario Piccinini, CEO del Sacro Cuore Don Calabria –. “Procedendo all’ottenimento della certificazione GMP vogliamo dare un’ulteriore attestazione alla qualità della nostra produzione di radiofarmaci, che da uso interno potrà avere come bacino di utenza l’intero nord Italia. L’accordo è anche una tappa importante per un ospedale come il nostro che coniuga assistenza e ricerca e ha una forte vocazione oncologica. La competenza farmaceutica di Itelpharma coniugata al nostro know how medico-scientifico ci consentirà di accedere a farmaci sperimentali per la diagnosi di patologie tumorali e non solo. Lo stesso [18F]-JK-PSMA 7 sarà oggetto di uno studio clinico da parte della nostra Medicina Nucleare e della nostra Urologia. Cura e ricerca sono un binomio imprescindibile perché solo con la ricerca possiamo offrire terapie efficaci ai nostri pazienti”.

“Siamo lieti di aver incontrato la realtà ospedaliera del Don Calabria, centro d’eccellenza, la cui lungimiranza nell’implementare la produzione di radiofamaci ci consentirà di costruire un percorso condiviso, che ci vedrà lavorare sull’obiettivo della certificazione GMP del sito ma anche sullo sviluppo di nuove molecole e traccianti per l’attività di imaging diagnostico”, dichiara Michele Diaferia, CEO del gruppo ITEL Telecomunicazioni e della divisione corporate Itelpharma. “Le condizioni vantaggiose dal punto di vista logistico-infrastrutturale, dettate dalla compresenza dell’attività farmaceutica ed ospedaliera nello stesso complesso, aprono per altro alla possibilità di immaginare, in una futura programmazione, l’avvio di sperimentazioni cliniche con i medesimi traccianti prodotti in loco, a beneficio dell’attività medico-diagnostica e della ricerca scientifica. La cooperazione fra le aziende e le realtà radiofarmaceutiche rappresenta il futuro di questo comparto specialistico. La condivisione di esperienze multidisciplinari e lo scambio di conoscenze, riteniamo sia l’unica chiave possibile per il progresso e per conseguire risultati d’avanguardia. Crediamo, per questo, nell’opportunità del fare sistema, con l’obiettivo di costruire una rete di radiofarmacie e di medicine nucleari che consenta di superare il limite di decadimento intrinseco nella natura del radiofarmaco, mediante sedi produttive collegate e dislocate in punti strategici, che permettano di raggiungere agevolmente qualsiasi centro di medicina nucleare, nella logica ‘dal laboratorio al paziente”.


Aperte le iscrizioni per i corsi on line di accompagnamento alla nascita

Un modo diverso, ma non meno coinvolgente per prepararsi all’evento straordinario della nascita di un figlio. Sono i corsi pre parto on line organizzati dalle ostetriche del “Sacro Cuore Don Calabria”. Ecco come iscriversi

La pandemia ha condizionato anche un momento unico come la preparazione alla nascita di un figlio, costringendo gli ospedali a sospendere i corsi pre-parto. Ma dopo circa un anno, le ostetriche del “Sacro Cuore Don Calabria” vogliono ricominciare, se non in presenza almeno on line, per soddisfare il bisogno delle mamme di ricevere informazioni e rassicurazioni al fine di vivere con più serenità e consapevolezza l’evento nascita.

Il corso on line di preparazione alla nascita è strutturato in otto incontri a cadenza settimanale della durata di due ore ciascuno, a cui è possibile partecipare tramite la piattaforma Meet dell’ospedale, avvalendosi di uno smartphone, di un tablet o di un computer con videocamera e microfono. Verranno trattati argomenti inerenti alla gravidanza, al travaglio e al parto, all’allattamento (Linee Guida Unicef), al post parto e al ritorno a casa. Per garantire maggiore interazione e coinvolgimento, il numero delle partecipanti sarà limitato a un massimo di 10.

La data del primo incontro sarà comunicata via email alle mamme che avranno provveduto all’iscrizione, compilando il modulo allegato a questa pagina (si può trovarlo anche su https://www.sacrocuore.it/unita-operative/area-materno-infantile/ostetricia/ambulatori/) e inviandolo all’indirizzo email: ostetriche@sacrocuore.it. L’invio deve comprendere anche l’impegnativa del medico di medicina generale o del ginecologo con la dicitura “Corso di accompagnamento alla nascita” e il codice di esenzione. Il corso è gratuito ed è preferibile iscriversi entro la ventiquattresima settimana di gravidanza.

In attesa degli incontri on line, è sempre possibile usufruire dei video-corsi in preparazione alla nascita realizzati dall’Ostetricia (clicca qui) e dalla Pediatria (clicca qui) del “Sacro Cuore Don Calabria”.


Post vaccino o post infezione: ecco il test che cerca gli anticorpi anti SARS COV2

Con un semplice prelievo di sangue si può  valutare l’efficacia della vaccinazione indagando la presenza e la quantità di anticorpi neutralizzanti, ma anche verificare la presenza di tali anticorpi nei soggetti che hanno contratto l’infezione naturale e sono guariti.

Da alcune settimane l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria ha introdotto tra le prestazioni di Laboratorio rivolte alla popolazione il test per la ricerca degli anticorpi immunizzanti contro il virus SARS COV2, responsabile del Covid 19. L’esame, che si effettua con un semplice prelievo di sangue, è indicato per valutare l’efficacia della vaccinazione indagando la presenza e la quantità di anticorpi neutralizzanti, ma anche per verificare la  presenza di tali anticorpi nei soggetti che hanno contratto l’infezione naturale e sono guariti.

Il test identifica e quantifica gli anticorpi neutralizzanti indotti dal vaccino contro il Receptor Binding Dominion, una porzione della proteina Spike che consente al virus del Covid-19 di entrare nella cellula umana e riprodursi”, spiega il dottor Antonio Conti, direttore del Laboratorio Analisi Cliniche. “Gli studi che hanno autorizzato l’immissione in commercio attestano che i vaccini con RNA “messaggero” hanno un’efficacia intorno al 95% – spiega il dottor Conti – percentuale che potrà trovare conferma dai grandi numeri della vaccinazione di massa. Capire, tramite questo test, se si è responsivi al vaccino incide sulla propria serenità, in quanto la presenza degli anticorpi determina un rischio minore di contrarre il virus anche se siamo venuti in contatto con un soggetto positivo. Tuttavia – precisa il medico – anche se il nostro sistema immunitario ha risposto adeguatamente alla profilassi, non possiamo smettere di osservare le misure ed i comportamenti per il contenimento del contagio, in primis indossare la mascherina”.

Avere gli anticorpi neutralizzanti fa la differenza anche per coloro che hanno contratto l’infezione e sono guariti e sono in attesa della vaccinazione.

E’ consigliabile sottoporsi al test sierologico tramite il prelievo di sangue, che non richiede il digiuno, almeno due settimane dopo la seconda dose di vaccino. Il test ha il costo di 25 euro e non è necessaria l’impegnativa del medico di medicina generale. Per prenotare: home page del sito www.sacrocuore.it bottone “prelievo senza coda” oppure 045.6013081.


Pazienti no-Covid: disagio psicologico dietro la cancellazione di visite ed esami

Lo studio coordinato dalla Psicologia clinica del “Sacro Cuore Don Calabria” rileva la presenza di sintomi da stress post traumatico anche severo, nei pazienti no Covid che disdicono autonomamente visite ed esami. La necessità di un presa in carico psicologica

Dopo gli specialisti a lanciare l’allarme sono gli psicologi: i pazienti che cancellano autonomamente visite e terapie ospedaliere per paura di contrarre il Covid, sono ad alto rischio di aggravamento non solo della loro patologia, ma anche della loro salute psicologica. La fragilità emotiva di molti di questi pazienti, dovuta alla malattia, rende necessaria una presa in carico psicologica, perché la probabilità di un peggioramento in scenari come quelli dell’epidemia da SARS COV2 è rilevante, con conseguenze non trascurabili anche dal punto di vista della sostenibilità economica.

A dirlo è uno studio multicentrico ImpACT-COVID 19, pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health e coordinato dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) con la partecipazione di altri 11 ospedali distribuiti sul territorio italiano, tra cui il Besta e il Sacco di Milano e il San Martino di Genova.

La ricerca è stata condotta in due fasi diverse, tuttavia non sono emerse sostanziali differenze tra i 758 questionari somministrati durante il lockdown e i 698 distribuiti a maggio, in contemporanea con le prime aperture. Come non esiste difformità di comportamento tra le tante tipologie di pazienti: oncologici, reumatologici, cardiologici…. Il dato complessivo ha infatti rilevato che il 33% dei pazienti con patologie preesistenti ha manifestato una sintomatologia da stress post traumatico nelle forme più gravi. Percentuale che tocca il 66% includendo soggetti con sintomi lievi o medi.

Un condizione psicologica fatta di ansia, insonnia, depressione, calo di attenzione, disorientamento, tipica dei grandi traumi, che ha avuto una diretta ricaduta sulla storia clinica del paziente: il 35% di questi soggetti ha dichiarato di aver annullato autonomamente visite, esami e terapie già programmati.

“Lo studio non individua la pandemia come causa della sintomatologia psicologica più o meno grave emersa dalle risposte date nei questionari – spiega il dottor Giuseppe Deledda, direttore della Psicologia Clinica di Negrar e coordinatore dello studio -. Bensì che in situazioni di emergenza come un’epidemia può essere utile investire maggiormente nella gestione psicologica di pazienti già provati da patologie preesistenti al fine di evitare aggravamenti clinici e psicologici che hanno una diretta conseguenza sulla loro qualità di vita e sulla sostenibilità economica del sistema sanitario. Di fronte alla chiamata di un paziente che annulla un appuntamento, il semplice prendere nota della sua decisione senza capire le reali motivazioni potrebbe restituirci in un futuro prossimo una persona con un quadro clinico aggravato, nei casi più complessi con problematiche psichiatriche e bisognoso di cure più costose”.

Il telefono e i collegamenti video possono essere i mezzi per un supporto psicologico a distanza per un paziente “che rifiuta di venire in ospedale non perché individua in esso la fonte di un possibile contagio, come ci ha abituato la narrazione di questi mesi. Ma perché, come emerge dalle risposte dei questionari, teme di non essere assistito adeguatamente a causa dell’impegno dei sanitari sul fronte Covid, convinzione probabilmente nata da informazioni distorte” prosegue il dottor Deledda. L’analisi dei dati fornisce agli operatori anche un indicatore attraverso il quale individuare i pazienti più ansiosi ed emotivamente più in difficoltà. “Paradossalmente sono coloro che cercano più volte il medico per essere rassicurati. Un grido di aiuto che dobbiamo cogliere”.

STUDIO ImpACT-COVID 19

Le varianti del Covid: cosa sono e come possiamo difenderci

Le varianti del SarsCov2, il virus che causa il Covid-19, sono da tempo al centro dell’attenzione per due motivi. Anzitutto alcune di esse hanno un maggior tasso di trasmissione, cioè rendono il virus più contagioso. In secondo luogo c’è il rischio che le mutazioni del virus, che sono alla base delle varianti, rendano meno efficaci o inefficaci i vaccini.

Ma come si fa a individuare le varianti? Come si fa a capire il loro impatto sull’epidemia e sui vaccini? Perchè è importante limitare la loro diffusione e quali armi abbiamo per difenderci? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Chiara Piubelli, biologa molecolare in forza al Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali. Con la dottoressa Piubelli abbiamo parlato delle tre varianti oggi più temibili (inglese, brasiliana e sudafricana), ma anche della cosiddetta variante europea che nel marzo 2020 ha soppiantato il virus originario cinese causando la prima ondata dell’epidemia in Italia e in Europa.


Il messaggio del Papa: "L'empatia con il malato è già parte della terapia"

In occasione della Giornata mondiale del malato, che si celebra domani 11 febbraio, Papa Francesco ci ricorda che una società è tanto più umana quanto più sa accompagnare chi soffre e chi è fragile. Due gli appuntamenti di preghiera previsti per celebrare la Giornata alla Cittadella della Carità

«Davanti alla condizione di bisogno del fratello e della sorella, Gesù offre un modello di comportamento del tutto opposto all’ipocrisia. Propone di fermarsi, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale con l’altro, sentire empatia e commozione per lui o per lei, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza fino a farsene carico nel servizio».

Nel suo messaggio per la XXVIX Giornata mondiale del malato, che si celebra giovedì 11 febbraio nella ricorrenza dell’apparizione della Madonna a Lourdes, Papa Francesco ci ricorda che una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura degli ammalati e dei più fragili, senza lasciare indietro nessuno. Un’esortazione tanto più significativa in questo momento di pandemia nel quale in tutto il mondo l’emergenza ha ingigantito le ingiustizie e le sofferenze.

Alla luce di tutto questo, Francesco esorta ciascuno a farsi carico di coloro che soffrono, creando una relazione sincera e preoccupandosi dei loro bisogni in un’ottica di solidarietà fraterna. Un modello di cura, questo, che è perfettamente in sintonia con il pensiero e l’operato di San Giovanni Calabria, fondatore della Cittadella della Carità di Negrar (nella foto di copertina: don Calabria anziano e malato viene confortato da uno dei suoi religiosi).

Per celebrare questa importante giornata, operatori e pazienti della Cittadella sono invitati a partecipare a due momenti di preghiera:
Mercoledì 10 febbraio, dalle 16 alle 17, sarà trasmessa sul Canale 8 dei televisori l’Adorazione Eucaristica per ringraziare Dio Padre del dono dei medici, degli infermieri e di tutti gli operatori che quotidianamente si dedicano con dedizione e professionalità alla cura dei malati. Si può seguire il momento di preghiera anche su YouTube (vedi video)
Giovedì 11 febbraio, alle 16, sempre sul Canale 8, sarà trasmessa in diretta la Santa Messa dalla Cappella dell’ospedale Don Calabria. Conclusa la celebrazione verrà distribuita l’Eucarestia agli ospiti della Cittadella della Carità.

Messaggio di Papa Francesco

Vaccini anti-Covid: la risposta dell'esperto ai dubbi più frequenti

Perchè vaccinarsi se il virus SarsCov2 continua a mutare? Quanto dureranno gli anticorpi? I vaccini anti-Covid sono sperimentali? Sono solo alcune delle tante domande giunte dopo la pubblicazione del primo video in cui il dottor Andrea Rossanese, del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, spiegava quali sono e come funzionano i vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca (link per vedere il primo video).

In questo secondo video il dottor Rossanese offre alcuni chiarimenti e risponde ai dubbi emersi con maggior frequenza. Tra le altre domande, oltre a quelle già illustrate: i vaccini anti-Covid possono modificare il DNA dei soggetti vaccinati? Sarà possibile scegliere a quale vaccino sottoporsi? Chi si è vaccinato potrà togliere la mascherina? Nei giorni seguenti al vaccino si è contagiosi?

Ecco dunque nel video qui sotto le risposte molto chiare e misurate del dottor Rossanese…


Non solo Covid: la Giornata mondiale contro il cancro

Il 4 febbraio viene celebrata in tutto il mondo la Giornata contro il cancro. Istituita nel 2000 nell’ambito del Vertice mondiale sul cancro per il Nuovo Millennio tenutosi a Parigi, mira, insieme ad altre iniziative, a ricercare e prevenire il cancro, migliorare la cura dei pazienti, sensibilizzare e mobilitare la comunità globale per fare progressi contro i tumori. Il motto del World Cancer Day è: “I am and I will” (io sono e io sarò). Esso sta a significare che ognuno può fare la sua parte nella lotta contro il cancro. Come i medici del Cancer Center dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, rappresentati nel video qui sotto, che ogni giorno lavorano per assicurare le migliori cure a chi è affetto dalla malattia, anche in questo momento di grave pandemia. Ma ricordiamo sempre: il 40% dei tumori potrebbe essere evitato con stili di vita salutari, bandendo il fumo di sigaretta, dedicando un po’ di tempo quotidiano all’attività fisica e aderendo alle campagne di screening. 


La Cittadella della Carità è "Covid free": concluso il programma di vaccinazione

Il 31 gennaio si è conclusa la somministrazione della seconda dose di vaccino anti-SARS COV2: il 97% degli operatori ha detto sì alla profilassi. Vaccinati anche gli ospiti delle strutture residenziali (Casa Perez, Casa Nogarè e Casa Clero). L’Ad Piccinini: “Un grande traguardo raggiunto grazie al senso di responsabilità di tutti e ad un’organizzazione impeccabile”

Con il 31 gennaio la “Cittadella della Carità” di Negrar è Covid free. Si è conclusa infatti anche la somministrazione della seconda dose del vaccino anti-Covid 19 agli operatori dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria e delle strutture residenziali (case di risposo e Rsa), oltre agli ospiti delle stesse.

Hanno quindi completato la profilassi oltre 1.900 operatori, numero che supererà i 2000 quando concluderanno la vaccinazione coloro che per vari motivi sono rimasti in sospeso (positivi al SARS-COV2, negativi da meno di un mese oppure in isolamento fiduciario per contatto da positivo, come prevedono le linee guida).

Encomiabile il tasso di adesione che ha toccato il 97%.

Sono stati invece 191 su 248 gli ospiti delle strutture residenziali che hanno chiuso il ciclo vaccinale, ma solo 12 hanno rifiutato il vaccino, gli altri sono stati considerati non idonei a causa del loro stato di salute.

Prosegue invece l’indagine sierologica per valutare la risposta al vaccino. In concomitanza alla somministrazione della prima e della seconda dose gli operatori sono stati sottoposti a un prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi anti SARS COV2. Ulteriori prelievi verranno ripetuti nelle settimane successive.

“Abbiamo raggiunto un obiettivo che solo pochi mesi fa sembrava lontanissimo” commenta l’amministratore delegato, Mario Piccinini. “Oggi grazie al senso di responsabilità degli operatori che si sono sottoposti al vaccino possiamo proseguire la nostra attività con maggiore serenità. Soprattutto nei confronti dei pazienti. Fin dall’inizio della pandemia abbiamo messo in atto tutte le misure di prevenzione del contagio all’interno dell’ospedale e delle strutture residenziali, come previsto dai protocolli nazionali e regionali. Ma il vaccino è la vera svolta verso la normalità”.

La campagna vaccinale della Cittadella della Carità si è svolta in tempi molto rapidi. Il 1° gennaio sono state effettuate le prime 120 dosi agli operatori in prima linea nella lotta al Covid (Malattie Infettive, Terapia Intensiva, Pronto Soccorso e Punto Tamponi). La prima fase si è conclusa 10 giorni dopo ed è iniziata la seconda il 23 gennaio. “Un’organizzazione impeccabile – conclude Piccinini –. Ringrazio per questo la Direzione sanitaria, il Servizio infermieristico, gli assistenti sanitari, il personale dei Poliambulatori e del Punto prelievi, e quello della Farmacia”.