Il Sacro Cuore è uno dei pochi centri dove si pratica la chirurgia dello strabismo anche in età pediatrica. Un approccio che, in molti casi, permette di correggere questo disturbo e ridurre nel lungo termine il rischio di perdere funzionalità visiva

Lo strabismo è un disturbo della vista che riguarda il 2-4 % della popolazione. In molti casi insorge in età pediatrica, anche in bambini molto piccoli e quindi è fondamentale intervenire in modo tempestivo per correggere il problema e, in molti casi, eliminarlo.“Anche perché lo strabismo non è solo una questione estetica, ma è associato a un difetto della vista che talvolta può diventare irreversibile se non si interviene per tempo“, dice il dottor Giuliano Stramare (vedi foto), oftalmologo specializzato nel trattamento dello strabismo presso l’Unità Operativa di Oculistica del Sacro Cuore, diretta dalla dottoressa Grazia Pertile.

LA CHIRURGIA DELLO STRABISMO NEI BAMBINI

Il Sacro Cuore è uno dei pochi centri dove, fra i vari trattamenti possibili per curare questa patologia, è disponibile l’opzione chirurgica anche per i bambini. “La terapia chirurgica è la più indicata per risolvere alcuni tipi di strabismo e dà una prognosi migliore nel lungo termine, specialmente per la tipologia definita esotropia essenziale infantile – prosegue il dottor Stramare – Per questo, una volta effettuate le visite preliminari, è importante intervenire al più presto, talvolta anche su pazienti che hanno solo 2 anni. Si tratta di un’operazione relativamente semplice. Le difficoltà sono date più che altro dalla gestione del pre e post-operatorio, vista la giovanissima età di alcuni pazienti. Per questo non sono molti i centri attrezzati per effettuare la chirurgia dello strabismo sui bambini”.

PER I GENITORI

Cosa fare, dunque, quando si nota l’insorgere di strabismo, specialmente in un bambino? Conviene attendere o intervenire? In realtà fino all’età di 6 mesi un’eventuale leggera deviazione di un occhio rispetto al punto di fissazione non deve destare particolare allarme. Se invece questo difetto perdura dopo i 6 mesi, è bene che i genitori si attivino per fare una visita oculistica. Viceversa, in assenza di strabismo, gli oculisti consigliano di fare la prima visita intorno ai 3 anni. Diverso il discorso per alcune categorie considerate a rischio: nati prematuri, bimbi affetti da sindromi genetiche o che sono incorsi in patologie perinatali. In questi casi il monitoraggio per strabismo parte da subito.

Ad ogni modo è importante fare una valutazione e iniziare un trattamento il prima possibile. Infatti uno strabismo trascurato nel bambino, per quanto lieve, spesso è associato all’ambliopia, ovvero ovvero la perdita progressiva di capacità visiva nell’occhio che lavora meno (occhio pigro).

LA VISITA

Durante le visite iniziali sono fondamentali le valutazioni dell’oftalmologo e dell’ortottista. Sta a loro definire l’angolo di strabismo, valutare i problemi visivi ad esso associati e soprattutto stabilire il trattamento più adeguato nei tempi opportuni. “Alcuni tipi di strabismo vengono molto ridotti con la prescrizione di occhiali adeguati – prosegue Stramare – Talvolta il disturbo si risolve con la crescita (strabismo accomodativo). Ma nella maggioranza dei casi l’intervento chirurgico dà le maggiori chance di soluzione del problema”. In realtà non sempre è risolutivo il primo intervento. A volte è necessario farne più di uno perché nella crescita gli occhi possono spostarsi nuovamente. “Tuttavia anche in questo caso è preferibile fare due piccoli interventi in età pediatrica, piuttosto che attendere e intervenire solo più tardi. Questo perché nei bambini la plasticità del cervello permette all’occhio di adattarsi molto meglio ad una vista corretta dopo l’intervento”.

L’INTERVENTO SUI BAMBINI

Al Sacro Cuore vengono effettuati ogni anno poco meno di un centinaio di interventi di chirurgia dello strabismo, in grande maggioranza su pazienti in età pediatrica. Il bambino viene ricoverato in pediatria la mattina stessa dell’operazione. L’intervento viene fatto in anestesia generale e ha una durata compresa fra i 30 e i 60 minuti. Proprio la breve durata permette al paziente un recupero molto rapido dall’anestesia, tanto che il bambino operato viene dimesso già al mattino successivo. Il decorso dell’operazione è generalmente indolore e a livello farmacologico viene prescritto solo un collirio antibiotico. Generalmente non serve l’uso della benda sull’occhio operato. Dopo una settimana è possibile il ritorno del bimbo a scuola o all’asilo. I controlli post operatori si effettuano a distanza di una settimana e poi una volta al mese. Naturalmente i controlli sono fondamentali perchè il bambino è in crescita e il problema potrebbe ripresentarsi nel tempo.

Il dottor Stramare sottolinea che “per la piena riuscita dell’operazione è fondamentale la sinergia tra tutti i soggetti coinvolti: oftalmologo, ortottista, anestesista che deve avere esperienza con i bambini, lo strumentista di sala operatoria el’intero reparto pediatrico. Il gioco di squadra e la buona organizzazione sono indispensabili”.

INTERVENIRE SUGLI ADULTI

L’approccio chirurgico allo strabismo si può attuare anche nell’adulto. In questo caso l’intervento viene fatto in anestesia locale ed è importante che il paziente mantenga il tono muscolare dell’occhio durante l’operazione, in modo che il chirurgo possa esercitare un controllo intraoperatorio e riposizionare correttamente l’occhio. Nell’adulto la prognosi dopo l’intervento è meno favorevole che nel bambino, perché spesso l’occhio su cui si interviene ha già perso nel tempo parte della propria funzionalità. Inoltre negli adulti c’è il rischio di diplopia, cioè il “vederci doppio” dovuto al fatto che il cervello non è più in grado di eliminare l’immagine proveniente dall’occhio deviato.

 

matteo.cavejari@sacrocuore.it