Oggi la Cittadella della Carità di Negrar ha celebrato la festa liturgica di San Giovanni Calabria con una S. Messa presieduta dal Casante padre Miguel Tofful nel giardino adiacente a Casa Nogarè, alla presenza di religiosi, medici e operatori dell’ospedale

Il distanziamento sociale, dovuto al Covid19, e il meteo – che dopo giorni di grigiore e pioggia ha regalato una splendida mattinata – non hanno impedito che anche quest’anno si celebrasse all’IRCCS di Negrar la festa liturgica di San Giovanni Calabria, fondatore della Cittadella della Carità. Per permettere a tutti i collaboratori di partecipare alla celebrazione di questa mattina, alla cappella dedicata al Santo veronese si è preferito l’accogliente giardino tra Casa Nogarè e l’ospedale San Giovanni Calabria. A presiedere l’eucarestia, il superiore generale dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, padre Miguel Tofful, sesto successore di San Giovanni Calabria. Tra i numerosi concelebranti anche il parroco di Negrar, don Luca Masin, e il vicepresidente della Cittadella della Carità, don Waldemar Longo. Era presente oltre a tutta la direzione della Cittadella della Carità, di cui fa parte l’ospedale, anche suor Lucia Bressan, madre generale del ramo femminile dell’Opera Don Calabria.

“Se la festa del Sacro Cuore, nel giugno scorso, è stata l’occasione propizia per ringraziare il Signore e tutti i collaboratori per quanto è stato fatto per contrastare la pandemia – ha detto don Longo aprendo la celebrazione -, oggi siamo qui a chiedere, per intercessione di S. Giovanni Calabria, la protezione in questo momento di forte preoccupazione per una nuova ondata di contagi. Preghiamo anche per tutti gli ammalati e per tutti i collaboratori della Cittadella della Carità e le loro famiglie; il Signore sia presente nella loro vita con la grazia e provvidenza”. Don Waldemar ha anche ricordato che lo scorso 20 settembre si è chiuso il processo diocesano di canonizzazione di don Luigi Pedrollo. “Don Pedrollo è stato accanto a don Calabria come indispensabile collaboratore per ben 40 anni e poi è diventato il suo primo successore. Se don Calabria è il fondatore, don Pedrollo diede ossatura istituzionale al Carisma calabriano. Carisma e istituzione, due componenti indispensabili per la vita di un’Opera”.

Don Calabria ha sostenuto la sua vita su due pilastri – ha affermato nell’omelia  il Casante, padre Miguel -. Il primo: l’Amore di Dio. Lo ha cercato in tutto: nel Vangelo, nell’Eucaristia, nel Creato, in un totale abbandono alla tenerezza di un Dio che è Padre ma anche Madre. L’Amore di Dio si conosce nella misura in cui lo sappiamo comunicarlo, perché sempre nell’amore c’è una scintilla di quell’Amore più grande. Questo Amore lo possiamo comunicare tutti, perché tutti veniamo da Dio. Il secondo pilastro della via del Santo: la traduzione di questo Amore nei poveri, nei bisognosi, nei malati. Saremmo bugiardi se dicessimo che amiamo di Dio e non manifestassimo il nostro amore a coloro che sono oggi la carne di Dio, cioè tutti noi”. Su questo punto padre Tofful ha fatto riferimento alla nuova enciclica di Francesco, Fratelli Tutti. “La grande chiamata del Papa è proprio questa: la fratellanza sociale. Nel tempo nuovo che l’umanità sta vivendo a causa della pandemia, l’unica strada da percorrere è la vicinanza tra i fratelli. Questo vale anche per la Cittadella della Carità. La medicina ha fatto grandi passi in avanti, anche tecnologici, rispondendo positivamente ai tanti bisogni dei pazienti. Ma nessuna tecnologia, seppur avanzata, non dà una risposta al bisogno di amore dell’uomo. Una simile risposta viene solo da un rapporto profondo, da un rapporto ‘a tu per tu con l’altro’. Rapporto che dobbiamo reinventare tra di noi, con i malati e le loro famiglie alla luce del nuovo tempo che stiamo vivendo. Perché se il Covid ha cambiato le nostre abitudini imponendo il distanziamento sociale, non è cambiato l’essere fratelli in Dio. Reinterpretiamo il carisma di don Calabria, affinché questo ospedale sia sempre più la casa che lui voleva, dove vivere con amore le relazioni. Sogniamo come faceva lui, con gli occhi di Dio”.

Qui sotto una galleria fotografica della celebrazione e il video con il messaggio che il Casante oggi ha rivolto a tutta l’Opera Don Calabria nel mondo.