
Il 4 febbraio ricorre la Giornata mondiale contro il cancro. La chirurgia ha un ruolo cruciale nella cura contro i tumori. Andiamo a scoprire insieme ai professionisti del Sacro Cuore Don Calabria alcune specificità della chirurgia oncologica del Cancer Center dell’IRCCS di Negrar. Le interviste di: Stefano Cavalleri, direttore dell’Urologia; Marcello Ceccaroni, direttore della Ginecologia; Giacomo Ruffo, direttore della Chirurgia Generale; Diego Gavezzoli, direttore della Chirurgia Toracica; Alberto Massocco, direttore della Chirurgia Senologica; Cesare Cristofoli, direttore della Chirurgia Plastica
Nel 2024 all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria sono stati effettuati 2.800 interventi chirurgici per neoplasia (21.000 quelli totali). Di questi 400 hanno riguardato gli interventi maggiori per patologie neoplastiche urologiche, 236 la mammella, 93 il polmone, 131 il colon-retto, 95 le malattie tumorali ginecologiche e 116 i tumori della tiroide.
Chirurgia mini-invasiva: centro di eccellenza per il tumore dell’ovaio avanzato
La chirurgia mini-invasiva (laparoscopica o robotica) è da molti anni una prassi consolidata all’IRCCS di Negrar anche per la chirurgia oncologica.
In particolare l’Unità Operativa Complessa di Ginecologia, diretta dal dottor Marcello Ceccaroni, è uno dei pochi centri, a livello internazionale, ad offrire un trattamento laparoscopico del tumore dell’ovaio avanzato. Neoplasia (con circa 5.200 nuovi casi all’anno in Italia) che oggi rappresenta una sfida oncologica tra le più grandi, in quanto nella maggioranza dei casi la diagnosi avviene in fase avanzata quando sorgono i primi sintomi. “Un nostro studio retrospettivo pubblicato nel 2024 da Cancers (“Things Have Changed-Laparoscopic Cytoreduction for Advanced and Recurrent Ovarian Cancer: The Experience of a Referral Center on 108 Patients”) riporta il più alto numero di pazienti (108) con tumori ovarici avanzati e ricorrenti sottoposti a chirurgia laparoscopica in un unico centro di riferimento – ha spiegato il dottor Ceccaroni -. La chirurgia mini-invasiva è predominante nelle sale operatorie. Tuttavia per il tumore ovarico è rimasta confinata a piccoli numeri. Il nostro studio ha dimostrato invece che l’approccio laparoscopico è fattibile in pazienti selezionati con risultati paragonabili a quelli ottenuti con la chirurgia open. Inoltre ne riduce l’invasività, i tempi operatori, le perdite di sangue, il dolore e, soprattutto, i giorni di degenza della paziente, migliorandone la ripresa, la qualità di vita e permettendole di accedere molto prima ad una chemioterapia post-operatoria”.
Tre robot anche per la chirurgia oncologica
La chirurgia robotica oncologica è praticata all’IRCCS di Negrar da un decennio. Nel 2024 è stato acquisito un secondo robot Da Vinci Xi e il robot Hugo Ras. “Oltre il 70% degli interventi di chirurgia urologica oncologica vengono eseguiti con tecnica robotica, che consente un approccio più preciso e meno invasivo per il paziente – ha sottolineato il dottor Stefano Cavalleri, direttore dell’Urologia -. Con la disponibilità di tre robot abbiamo possibilità di estendere questo tipo di chirurgia a un numero maggiore di pazienti oncologici, non solo di urologia, ma anche di chirurgia colo-rettale, toracica e ginecologica”.