Iniziate le vaccinazioni anche per gli ospiti delle case di riposo
Le dosi finora somministrate sono 540, con 30 delle quali sono stati vaccinati altrettanti ospiti delle case di riposo della “Cittadella della carità”, gestite dall’ospedale. La prima a riceverlo è stata una signora di 90 anni.
Prosegue a ritmo serrato le vaccinazioni anti-Covid all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria. Oggi sono state 300 le dosi somministrate agli operatori sanitari, che vanno ad aggiungersi alle 240 inoculate il 1 e il 2 gennaio
Delle 120 dosi di ieri, 30 sono state impiegate per agli ospiti delle strutture socio sanitarie (Casa Perez, Casa Nogarè e Casa Clero) della “Cittadella della Carità”, l’area di cui fa parte anche l’ospedale. Sono i primi 30 dei 250 ospiti residenti: anziani autosufficienti e non, tra cui molti religiosi, e pazienti psichiatrici. Una popolazione ad alto rischio di contrarre il Covid nella sua forma più grave. La prima a ricevere il vaccino è stata una sorridente signora di 90 anni,
La programmazione vaccinale proseguirà anche nei prossimi giorni, favorita anche dalla disponibilità nei locali della Farmacia Ospedaliera dei frigoriferi in cui conservare a – 80 il prezioso siero. Infatti la direzione dell’ospedale prevede che entro la prima settimana di febbraio il “Sacro Cuore Don Calabria” sarà Covid free per quanto riguarda gli oltre 2mila dipendenti, compresa la seconda dose di richiamo. La vaccinazione sul personale rientra anche in uno studio clinico per verificare l’effetto e la durata del vaccino, monitorando l’andamento degli anticorpi contro il SARS COV 2 prima della somministrazione del siero e dopo, a step successivi.
Il "Sacro Cuore" ha salutato il 2021 con le prime vaccinazioni anti-Covid
All’IRCCS di Negrar il Capodanno 2021 sarà ricordato come una giornata storica: vaccinati 120 operatori sanitari dei reparti in prima linea contro il Covid 19. Il piano prevede la conclusione della vaccinazione, con il richiamo, di tutti 2200 dipendenti e degli ospiti delle case di riposo della “Cittadella della Carità” entro la prima settimana di febbraio
Non poteva iniziare in un modo migliore il 2021 all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. Nel pomeriggio del 31 dicembre sono arrivate in Valpolicella le prime 120 dosi di vaccino Pfizer con le quali il 1 gennaio 2021 al Centro prelievi sono stati vaccinati contro il Covid altrettanti operatori sanitari. Oggi, sabato 2 gennaio, si replica con altre 120 dosi che saranno somministrate agli operatori e agli ospiti delle Case di riposo della Cittadella della Carità, di cui fa parte anche l’ospedale. Si conta, che entro la prima settimana di febbraio il “Sacro Cuore Don Calabria” sarà Covid free per quanto riguarda gli oltre 2mila dipendenti, anche con la seconda dose di richiamo. La vaccinazione sul personale rientra anche in uno studio clinico che verificherà l’effetto e la durata del vaccino, monitorando l’andamento degli anticorpi prima della somministrazione del siero e dopo a step successivi.
Il primo a sottoporsi a profilassi è stato il personale in prima linea nella gestione dei pazienti Covid: medici, infermieri e operatori socio-sanitari della Terapia Intensiva, del Pronto Soccorso, dei reparti Covid e del Punto Prelievi Tamponi.
Ad aprire la storica giornata è stata proprio un’operatrice socio-sanitaria, Elena Ruffo, che lavora in reparto Covid al III piano del Don Calabria. Tra i vaccinati anche il professor Zeno Bisoffi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, e il dottor Massimo Zamperini, direttore della Terapia Intensiva. A fine mattinata è toccato anche al dottor Roberto Tessari della Farmacia Ospedaliera, che, assieme ai suoi colleghi, tra cui il direttore Teresa Zuppini, e tecnici di laboratorio, ha allestito in tempi record il vaccino, ricavando, in area sterile, le dosi monouso dal flaconcino Pitzer che ne contiene sei. La stessa farmacia conserverà i flaconcini che arriveranno successivamente dall’Ulss 9, avendo a disposizione frigoriferi che raggiungono la temperatura di – 80.
“Mi sento una privilegiata – ha detto con emozione la signora Ruffo -. Far aprire questa storica giornata da un’operatrice socio-sanitaria è una sorta di premio per una figura professionale come la mia. Gli oss non vengono notati da nessuno, ma in realtà siamo forse quelli più vicini al paziente Covid, che vive la malattia in totale isolamento, lontano dal conforto dei loro cari”.
“Per noi il 1 gennaio 2021 non è Capodanno, ma la data che segna l’inizio della vaccinazioni anti Covid, quindi un grandissimo giorno – ha commentato il dottor Mario Piccinini, amministratore delegato -. Contiamo di concludere la vaccinazione degli operatori sanitari già la prossima settimana ed entro i primi giorni di febbraio dichiarare il nostro ospedale immunizzato, in quanto tutti i dipendenti, anche gli amministrativi, saranno stati sottoposti al richiamo. Questa è una grande gioia per tutti noi e soprattutto per tutti i nostri operatori che hanno affrontato e stanno affrontando questa pandemia con abnegazione, sacrificio e coraggio encomiabili. E per questo li ringrazio”.
Prima della vaccinazione ogni candidato è sottoposto alla firma del consenso informato, all’anamnesi e al prelievo di sangue per il dosaggio degli anticorpi Sars Cov2, i cui risultati entreranno in uno studio clinico del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali. “L’inizio dello studio risale ai mesi della prima ondata pandemica, quando abbiamo sottoposto tutti i dipendenti a tampone e prelievo sierologico – ha spiegato il professor Bisoffi -. Oggi lo studio prosegue, come previsto. Effettuando un prelievo immediatamente prima della vaccinazione verifichiamo sugli operatori che avevano già gli anticorpi, quindi che avevano contratto il virus, l’eventuale persistenza o meno del titolo anticorpale. Ma soprattutto monitoriamo l’effetto della vaccinazione. Che possiamo sapere solo verificando l’andamento degli anticorpi, con successivi esami sierologici”.
Photo Gallery
In senso orario:
L’allestimento del vaccino in area sterile da parte della Farmacia Ospedaliera
Le siringhe con le dosii monouso ricavate dai flaconcini che ne contegono sei
L’arrivo delle dosi dalla Farmacia al Centro prelievi dove si svolgeranno le vaccinazioni
La prima vaccinata: la signora Elena Ruffo, oss del terzo piano Covid
Da sinistra Il dottor Massimo Zamperini e Germana Pigato, rispettivamente direttore e caposala della Terapia intensiva che si sono sottoposti a vaccinazione, il presidente fratel Gedovar Nazzari, l’ammnistratore delegato Mario Piccinini e il direttore sanitario dottor Fabrizio Nicolis
Il professor Zeno Bisoffi, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, che si sottopone al prelievo per lo studio condotto dalla sua équipe
Tutto il personale organizzativo del primo giorno di vaccinazioni
Il personale della Farmacia Ospedaliera che ha allestito il vaccino
Sotto il video con le interviste della giornata
Se il bambino lamenta spesso mal di testa: occhio alla vista
Il mal di testa ricorrente nei bambini e negli adolescenti è motivo di apprensione per i genitori, ma una delle cause piu’ frequenti di cefalea è l’eccessivo sforzo visivo, causato dall’astenopia. Per diagnosticarla non basta una semplice misurazione della vista, come spiega il dottor Giuliano Stramare
La cefalea è un disturbo molto frequente in età scolare ed adolescenziale: studi recenti indicano che il 25-30% dei bambini in questa fascia di età ha avuto almeno un episodio di mal di testa nel corso dell’anno. Per i genitori un bambino che lamenta cefalea, soprattutto se ricorrente, è spesso causa di apprensione per il timore che ci sia una grave patologia alla base del disturbo; fortunatamente, nella maggior parte dei casi, la cefalea che colpisce i bambini è primaria, non riconducibile, cioè, ad una patologia sottostante. Ciò nondimeno un mal di testa frequente e ricorrente può ostacolare la vita scolastica e sociale del bambino.
“Una delle cause più frequenti di cefalea in età scolare è l’eccessivo sforzo visivo”, afferma il dottor Giuliano Stramare, responsabile della Oftalmologia Pediatrica. “In questo caso la cefalea è il più evidente sintomo di un corteo sintomatologico che può comprendere anche lacrimazione, rossore congiuntivale, dolore oculare, svogliatezza, visione offuscata e doppia dell’immagine (diplopia). Un insieme di sintomi che prende il nome di astenopia
L’astenopia da cosa è causata?
Si tratta del risultato di un difetto visivo latente che provoca un eccessivo affaticamento durante la visione per vicino. Per questo motivo i sintomi raramente sono presenti al mattino ma compaiono durante la giornata e peggiorano nel pomeriggio/sera; sono molto legati allo studio e all’attività per vicino, quindi presenti quasi tutti i giorni e migliorano solo nel fine settimana o nei periodi di vacanza quando non vi è frequenza scolastica.
Quanto possono influire le nuove tecnologie come gli smartphone?
L’abuso di tutti i device che richiedono uno sforzo visivo per vicino come telefonini, videogiochi, palmari contribuiscono a peggiorare i sintomi.
Per comprendere il problema è sufficiente effettuare una misurazione visiva?
La misurazione di una buona acuità visiva eseguita da ottici o optometristi non è sufficiente a garantire l’assenza di un difetto visivo. I bambini, spesso, riescono ad avere una buona vista, nonostante un difetto, grazie ad involontari spasmi muscolari che sono la causa dell’astenopia. La diagnosi si fa con una visita oculistica completa che preveda lo studio della motilità oculare e l’utilizzo di un particolare collirio che mette a riposo la muscolatura intrinseca oculare (cicloplegia) e che solo un medico oculista può utilizzare.
Quale terapia è necessaria?
La terapia è prima di tutto comportamentale e ambientale: è necessario limitare gli eccessi di visione da vicino e coinvolgere i bambini in sport ed attività all’aria aperta: i nostri occhi “vanno a riposo” solo quando fissano oggetti distanti più di 5 metri da noi; durante l’attività di studio dobbiamo assicurare una corretta postura ed una buona illuminazione. Garantito questo, l’oculista potrà prescrivere un paio di occhiali che garantiscano la buona visione, correggendo eventuali difetti visivi, e permettendo di contrarre in maniera meno spasmodica la muscolatura intrinseca durante la vista per vicino. E ricordiamoci: se avete un bambino in età scolare meglio regalargli una bicicletta che un telefono cellulare!
Natale 2020: alziamo lo sguardo e cerchiamo la Sua stella...
Natale 2020. Pubblichiamo l’augurio per il Santo Natale del superiore generale dell’Opera Don Calabria, padre Miguel Tofful. “Vedere sorgere la sua stella non era scontato allora e non è scontato adesso, in particolare in questo periodo in cui cerchiamo punti di riferimento, per non viaggiare nel vuoto, nel buio e senza direzione…”
Pubblichiamo l’augurio per il Santo Natale del superiore generale dell’Opera Don Calabria, padre Miguel Tofful. Al Casante si unisce la Direzione dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria rivolgendo un augurio di serenità, per le imminenti feste di fine anno, e di speranza, per un 2021 di ritorno alla normalità, ai collaboratori dell’ospedale, ai pazienti e a tutti coloro che manifestano la loro vicinanza tramite web e social.
Pensando al Natale di quest’anno particolare e ad un messaggio di speranza in mezzo alla situazione che viviamo, mi colpiscono particolarmente le parole che troviamo nel vangelo di Matteo, subito dopo la nascita di Gesù, prima dell’arrivo dei Magi: “Abbiamo visto sorgere la sua stella…” (Mt 2,2). Vedere sorgere la sua stella non era scontato allora e non è scontato adesso, in particolare in questo periodo in cui cerchiamo punti di riferimento, per non viaggiare nel vuoto, nel buio e senza direzione. Vedere la stella è il punto di partenza di tutto. Ma per vederla bisogna alzare lo sguardo al cielo e cercarla.
Spesso nella vita ci si accontenta di guardare per terra, le cose contingenti e superficiali. Invece per vivere davvero serve una meta alta, che ci spinge a mantenere alto lo sguardo e a decidere di mettersi in cammino, cogliendo l’invito a muoversi, a uscire, a rischiare, affrontando la fatica quotidiana della marcia e accettando gli imprevisti. Questa fatica la sperimentiamo tutti, in modo particolare in questo momento difficile che viviamo.
Siamo in una epoca nuova, in un mondo nuovo, cambiato, con nuovi paradigmi. La pandemia sta continuando a causare ferite profonde, smascherando le nostre vulnerabilità. Molti sono i morti, moltissimi i malati, in tutti i continenti. Tante persone e tante famiglie vivono un tempo di grosso disagio, a causa dei problemi socio-economici, che colpiscono i più poveri e non solo.
Il tema sanitario è diventato una priorità, un problema a prendere sul serio con tutte le misure che sono a nostra disposizione cercando sempre i nuovi adattamenti per i tempi nuovi che nonostante tutta la situazione difficile sono tempi di Dio e di nuove opportunità per le nostre vite e per la vita del mondo. Bisogna sempre avere questo sguardo che va oltre sapendo che i tempi nuovi richiedono sempre nuovi adattamenti e libertà di slancio come direbbe don Calabria.
La stella del Natale rimane oggi accesa più che mai. La luce di Cristo nato a Betlemme rimane come punto di riferimento per ogni situazione che vive l’uomo e la donna e l’intera umanità. Non c’è pandemia, non c’è crisi che possa spegnere questa luce. Accogliamola, lasciamola entrare nei nostri cuori, apriamoci a ricevere la luce che dissipa le ombre di un mondo chiuso. Tendiamo la mano a chi ha più bisogno, così Dio nascerà nuovamente in noi e in mezzo a noi.
Questo sarà possibile nella misura che rispondiamo alla chiamata del nostro carisma e del nostro Fondatore, prendendoci cura dei più deboli, dei malati e degli anziani. A queste esigenze dobbiamo rispondere non solo come persone singole, ma anche a partire del gruppo di appartenenza, dal ruolo che abbiamo, dai nostri principi carismatici. Metterci sempre in cammino per offrire una guarigione al mondo d’oggi che ne ha tanto bisogno. Direi partire insieme, come i Magi, non ciascuno per conto proprio seguendo le proprie strade.
“Abbiamo visto sorgere la sua stella…”. Fratelli e sorelle, oggi siamo invitati a vedere sorgere questa stella incoraggiandoci uno all’altro, condividendo fatiche e sogni insieme, con la speranza di una nuova umanità, sapendo che siamo noi oggi i portatori di speranza che tanto hanno bisogno le persone. Guardando la Sua stella che spunta all’orizzonte siamo avvolti della sua luce e trasformati dal di dentro per continuare il nostro cammino senza mai stancarci e scoraggiarci
Coraggio! Camminiamo incontro a questa luce, mantenendo alto lo sguardo! La nostra missione sia quella di riconoscere ed accogliere la luce di Cristo, stella del Natale, per continuare ad irradiare la luce, la speranza e la vicinanza dell’amore di Dio tra di noi, come lo contempliamo e celebriamo in questi giorni santi.
Buon e Santo Natale a tutti voi e alle vostre famiglie. Che la luce del Bambino Gesù riempia i nostri cuori. Dio vi benedica e accompagni sempre con doni e grazie particolari in questo Natale e nel prossimo Anno Nuovo!
Miguel Tofful
Superiore Generale dell’Opera Don Calabria
Nella foto: una Natività realizzata nell’Atelier di Arteterapia del Dipartimento di Riabilitazione dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria da Andrea, ricoverato a causa di un incidente e accanto una riflessione di don Primo Mazzolari che riportiamo qui sotto. La Natività e la riflessione sono state tratte dal biglietto natalizio dell’Irccs di Negrar.
E con Lui viene la gioia.
Se lo vuoi, ti è vicino.
Anche se non lo vuoi, ti è vicino.
Ti parla anche se non parli.
Se non l’ami, egli ti ama ancor di più.
Se ti perdi, viene a cercarti.
Se non sai camminare, ti porta.
Se tu piangi, sei beato perché lui ti consola.
Se sei povero, hai assicurato il regno dei cieli.
Se hai fame e sete di giustizia, sei saziato.
Se perseguitato per causa di giustizia,
puoi rallegrarti ed esultare.
Così entra nel mondo la gioia,
attraverso un bambino che non ha niente.
La gioia è fatta di niente,
perché ogni uomo che viene al mondo
viene a mani vuote.
Cammina, lavora e soffre a mani vuote,
muore e va di là a mani vuote.
I vaccini contro il Covid-19: quali sono e come funzionano
Il 27 dicembre è stato scelto come l’inizio simbolico in Europa della più grande campagna di vaccinazione mai realizzata nella storia. SI tratta di una vera e propria svolta nella lotta contro il Covid-19. Nel video il dottor Andrea Rossanese risponde a tutte le domande sui tre vaccini principali, fugando molti dubbi
Quali sono i principali vaccini contro il virus SARS-CoV-2 responsabile del Covid-19? Come funzionano e come vengono somministrati? Sono vaccini sicuri nonostante la velocità con cui sono stati creati? E ancora, quanto durerà l’immunizzazione? Mentre la campagna vaccinale è ormai ai nastri di partenza, il dottor Andrea Rossanese, esperto del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali del Sacro Cuore, risponde in questo video ai dubbi e alle domande più frequenti sui vaccini di Pfizer, Moderna e AstraZeneca.
MICI: quando a soffrire è anche la pelle e le articolazioni
Il morbo di Crohn e la colite ulcerosa hanno spesso un esordio intestinale, ma non è raro che tali sintomi siano accompagnati da manifestazioni reumatologiche e dermatologiche. Un tema a cui è dedicato il quarto Focus annuale IBD in programma giovedì 17 e venerdì 18 nella formula webinar
Le manifestazioni extraintestinali nelle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino e il ruolo del team multidisciplinare sono al centro del quarto Focus annuale IBD, promosso dal Centro per le Malattie retto-intestinali dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, di cui è responsabile il dottor Andrea Geccherle.
A causa delle restrizioni dovute alla pandemia, il convegno si terrà nella formula del webinar su piattaforma dedicata giovedì 17 e venerdì 18 dicembre a partire dalle 15 (è necessario iscriversi su hmgacademy. healthmeetingsgroup.it cliccando su “accedi”). Vedi programma allegato
Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali quali il morbo di Crohn e colite ulcerosa hanno un decorso spesso complesso, e a volte iperacuto, e possono evolvere anche in patologie reumatologiche o dermatologiche.
A tutt’oggi queste malattie hanno una causa sconosciuta, anche se talora si nota una frequenza familiare e genetica o risultano correlate a disordini immunitari.
Spesso il morbo di Crohn e la colite ulcerosa hanno un esordio intestinale, ma non di rado subentrano manifestazioni collaterali che rendono le MICI delle vere e proprie sindromi, la cui diagnosi differenziale può risultare difficile.
La coesistenza in questi pazienti di manifestazioni che possono interessare contemporaneamente la reumatologia e la dermatologia rende più complessa la gestione clinica delle MICI, imponendo un approccio multidisciplinare sia alla scelta terapeutica che al follow-up.
La presa in carico del paziente da parte di un’équipe di specialisti risponde meglio alle esigenze di chi manifesta tali sindromi, senza dispersione di risorse, in quanto si riducono il numero di esami diagnostici e i lunghi tempi di attesa che richiederebbero consulenze separate e non integrate tra loro.
La gestione multipliscinare del paziente con IBD è da anni realtà presso l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, anche grazie all’apporto dell’équipe del dottor Antonio Marchetta, responsabile del Servizio di Reumatologia, e della dottoressa Federica Tomelleri, responsabile del Servizio di Dermatologia, coorganizzatori del convegno.
All’incontro saranno presenti anche specialisti dell’Università di Padova e di Verona e il massimo esperto internazionale nell’ambito dell’ambito dell’imaging reumatologico, il professor Dennis McGonagle dell’ospedale universitario di Dublino
Covid 19 e infiammazioni croniche delle alte vie respiratorie
Il nostro naso è una delle porte d’ingresso del virus SARS COV2, causa del Covid 19. Pertanto la cura del nostro naso è fondamentale per proteggersi dal virus, soprattutto quando è presente uno stato infiammatorio come le sinusiti croniche. Intervista-video al dottor Sergio Albanese, direttore dell’ORL
Il Covid 19 è un’infezione provocata dal virus SARS COV 2, della stessa famiglia dei Coronavirus, agente patogeno all’origine anche dei banali raffreddori. Pertanto anche il Covd 19 è un’infezione delle alte vie respiratorie, la cui causa, il virus, ha tra le porte d’ingresso il naso.
Naso che fisiologicamente ha una doppia funzione: da una parte è una sorta di ‘climatizzatore’ che riscalda l’aria inspirata; dall’altra svolge il ruolo di barriera protettiva, bloccando una buona parte degli aggressori virali e batterici diretti ai bronchi e ai polmoni.
Un meccanismo complesso spiegato nel video allegato dal dottor Sergio Albanese, direttore dell’Otorinolaringoiatria dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria nel corso del programma di salute “Dica33” (Telearena e Telemantova)
“Va da sé – sottolinea il medico-chirurgo – che una naso sano è più in grado di svolgere queste preziose funzioni. Diversamente quando sono presenti quadri infiammatori cronici (i più comuni sono le sinusiti croniche), il nostro organismo è maggiormente esposto al contagio”. Ma come si cura un naso ‘malato’? “E’ buona norma rivolgersi sempre ad uno specialista perché ogni caso è a sé – risponde il dottor Albanese – Sul mercato esistono molti prodotti anche da banco. Ma attenzione agli spray respiratori decongestionanti: vanno usati con parsimonia”.
Un dispositivo più affidabile per registrare il ritmo del cuore
E’ l’ultimo modello sul mercato di loop recorder, il dispositivo per la registrazione del ritmo cardiaco prolungata nel tempo al fine di “scovare” le anomalie. Presso la Cardiologia di Negrar ne sono già stati impiantati due esemplari. Vediamo le novità.
In tutto misura poco più di quattro centimetri, ma grazie al potenziamento della batteria riesce a registrare ben 4 anni e mezzo della vita di un cuore. La durata dell’accumulatore non è però la sola novità della nuova versione dell’IRL (Implantable Loop Recorder), il piccolo “registratore” impiantabile sotto cute, utilizzato dai cardiologici per ‘scovare’ le aritmie, soprattutto quelle asintomatiche, come la fibrillazione atriale.
Il giorno in cui Medtronic ha messo sul mercato il nuovo dispositivo, lo scorso 9 novembre, la Cardiologia dell’IRCCS “Sacro Cuore Don Calabria”, diretta dal dottor Giulio Molon, ha effettuato due impianti, confermandosi sempre attenta all’evolversi della tecnologia applicata alla diagnosi e alla cura delle patologie cardiache.
L’utilizzo del loop recorder rimane sempre lo stesso: fissato sotto cute in prossimità del muscolo cardiaco tramite un iniettore, registra per un lungo periodo il ritmo del cuore ed eventuali anomalie, che non emergono durante una visita o anche durante altri esami diagnostici, come l’elettrocardiogramma. “E’ indicato quando c’è un sospetto di aritmia – spiega il dottor Molon -. Per esempio lo impiantiamo spesso nei pazienti neurologici che hanno subito un ictus criptogenetico, cioè senza una causa definita. Secondo studi scientifici nel 30-40% di questi pazienti è presente una fibrillazione atriale mai diagnosticata o asintomatica, per la quale serve un monitoraggio molto prolungato nel tempo”.
La nuova versione oltre a garantire 12 mesi in più di durata della batteria (fino a 4 anni e mezzo), si differenza dalle precedenti per l’algoritmo “cioè per il sistema automatico presente nel dispositivo, in grado ora di effettuare un’analisi più accurata delle aritmie. Grazie a questo aggiornamento, il loop recorder registra meno falsi positivi. Pertanto dal punto di vista clinico è più affidabile”. Inoltre, prosegue il dottor Molon, “per la prima volta un dispositivo di questo genere è programmabile a distanza, senza la presenza fisica del paziente in ospedale. Cosa che non potrebbe essere possibile, per esempio, per i pacemaker in quanto comporta rischi di sicurezza. Infine – conclude il primario – questo nuovo ‘registratore cardiaco’ può essere controllato tramite un’APP per smartphone, tablet o computer. Il paziente, sempre a domicilio, scarica i dati inviandoli, tramite l’applicazione, al server dal quale il medico cardiologo controlla giornalmente l’andamento della registrazione, contattando il paziente in caso di anomalie del ritmo
Servizio drive in di tamponi molecolari e antigenici
Dal 10 dicembre al piano terra del parcheggio di via Salgari a Negrar, sarà possibile effettuare in modalità drive in non solo i tamponi molecolari multiplex ma anche gli antigenici (‘rapidi’). E’ necessario la prenotazione che può essere effettuata on line sul sito www.sacrocuore.it
A partire da giovedì 10 dicembre, l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar eseguirà tutti i tamponi, molecolari e antigenici (‘rapidi’), solo con modalità drive in.
L’area dedicata – con l’accettazione e il prelievo – è già in funzione da alcuni giorni esclusivamente per i tamponi molecolari. Il drive-in è stato allestito al piano terra del parcheggio “Sacro Cuore” in via Salgari, raggiungibile in auto, da Verona, dalla terza uscita della grande rotonda di Negrar (quella con la Meridiana) e percorrendo tutto il viale alberato Rizzardi. All’altezza del Pronto Soccorso, svoltando a sinistra, si trova a destra il parcheggio multipiano.
“La nostra è stata una decisione dettata principalmente dall’aumento esponenziale delle richieste di tamponi e dalla necessità, di conseguenza, di offrire al cittadino un servizio agevole, veloce e sicuro – spiega l’Amministratore Delegato, Mario Piccinini -. Attualmente i posti prenotabili per i tamponi, molecolari e antigenici, sono in media 150 al giorno. Il 10 dicembre con la modalità drive-in amplieremo anche il numero delle prenotazioni giornaliere in base alle richieste”.
All’area drive in si accede solo con auto o motociclo e su appuntamento. E’ attivo un sistema di prenotazione on line tramite il sito www.sacrocuore.it bottone “Prenota senza coda”. Oppure i cittadini privati possono telefonare al numero 045.6013081 (cittadini privati), mentre le aziende possono scrivere a liberaprofessione@sacrocuore.it. Il test viene effettuato con impegnativa del medico di medicina generale oppure privatamente.
I tamponi prenotati dai cittadini sono solo una parte di quelli effettuati al “Sacro Cuore” e processati dal Laboratorio di Microbiologia del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, che in media al giorno referta 500 tamponi con punte di 700. In questi numeri sono compresi anche i tamponi dei pazienti candidati al ricovero e quelli provenienti dal Pronto Soccorso. Inoltre fin dall’inizio della pandemia l’Ospedale fornisce supporto al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 9 ed è punto di riferimento per molte aziende del territorio.
La richiesta di tampone molecolare per Covid prevede la ricerca non solo del SARS COV2, responsabile della malattia da nuovo Coronavirus, ma anche del virus dell’influenza A e B e del virus respiratorio sinciziale (RSV-A e B), causa di bronchiolite e polmonite nei bambini. Il test multiplex, il cui triplice referto viene dato in 24 ore, non comporta costo aggiuntivo sia per il Servizio Sanitario Nazionale sia per il cittadino rispetto a un tampone solo Covid.
I tamponi antigenici, a differenza di quelli molecolari, non ricercano l’RNA del virus, ma le proteine (antigeni) del SARS-COV2. Il referto viene emesso in 15 minuti.
L'igiene dentale della mamma in gravidanza e del neonato dopo il parto
L’attenzione per l’igiene orale è molto importante sia per le future mamme durante la gravidanza sia per i bambini fin dalla loro tenerissima età. In due video gli esperti del Centro Odontostomatologico Ospedale Sacro Cuore Don Calabria offrono alcuni consigli sui comportamenti da seguire e sui controlli da effettuare
Cosa fare se durante la gravidanza succede che le gengive della futura mamma sanguinano più del solito? E quali controlli fare durante la dolce attesa per evitare fastidiosi contrattempi come infezioni al cavo orale che possono avere conseguenze anche sul parto? E ancora, dopo il lieto evento, come avere cura dell’igiene orale del proprio pargoletto? Quale dentifricio usare per il piccolo e quanto portarlo dal dentista?
A queste e a molte altre domande rispondono in due video gli esperti del Centro Odontostomatologico Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, diretto dal dottor Stefano Orio. Nel primo video l’igienista dentale Lucia Bombasini propone alcuni utili consigli dedicati alle mamme in gravidanza; nel secondo l’odontoiatra Monica Pozza mostra ai neogenitori le piccole ma importantissime attenzioni da avere per garantire al proprio piccolo una perfetta igiene della bocca.