Come stanno vivendo la pandemia i pazienti no CoViD? Al via uno studio clinico

L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria coordina  uno studio clinico multicentrico sul vissuto dei pazienti no Covid durante l’emergenza sanitaria. Ogni paziente può aderire alla ricerca compilando un questionario

In questo momento di emergenza sanitaria, dove il tempo sembra essersi fermato e la nostra quotidianità completamente alterata, molte emozioni e pensieri attraversano ogni persona e in particolare coloro che sono colpiti da altre patologie.

In proposito il Servizio di Psicologia Clinica dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, di cui è responsabile il dottor Giuseppe Deledda, ha messo  a punto un questionario per raccogliere i vissuti emotivi  dei pazienti dello stesso ospedale o anche di altre strutture. L’obiettivo è  identificare i bisogni reali dei pazienti al fine di garantire a loro aiuto e  sostegno psicologico anche in questo momento difficile.

L’iniziativa ha anche un valore scientifico rientrando in uno studio clinico che vede come centro coordinatore l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria e coinvolge molti ospedali del territorio italiano. Dai dati che emergeranno dalla raccolta dei questionari sarà possibile tracciare la fotografia di come vive questa pandemia chi si trova ad affrontarla in una situazione di fragilità fisica e psicologica come la malattia.

Lo studio è rivolto a tutti i pazienti ad eccezione di quelli colpiti da CoViD-19. Non è necessario essere un paziente del “Sacro Cuore Don Calabria” ed è sufficiente compilare il questionario (totalmente anonimo) che si può scaricare cliccando su questo link https://forms.gle/fWFaJgTT6iyQEkjQ6


Misurazione della temperatura corporea agli ingressi dell'ospedale

Per chiunque accede alla “Cittadella della Carità” è prevista la misurazione della temperatura corporea, oltre all’obbligo di indossare mascherina e guanti. Se la temperatura supera i 37,5 gradi, l’accesso avviene solo dopo un parere medico.

Per garantire sempre maggiore sicurezza ai pazienti ricoverati e agli operatori, l’accesso all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria è possibile solo dopo la misurazione della temperatura corporea tramite termometro frontale.

Dalle 7 alle 19 presso gli ingressi rispettivamente dell’Ospedale Sacro Cuore e di Casa Perez, personale dedicato provvede alla misurazione della temperatura corporea a chiunque acceda alla struttura per una visita, un esame o per visitare un proprio familiare. Se la temperatura supera i 37,5, solo dopo un colloquio con un medico, sarà deciso o meno l’accesso all’Ospedale che deve avvenire, nel caso, solo con mascherina e guanti.

La misurazione della temperatura corporea rientra in tutti quei provvedimenti messi in atto per garantire la maggiore sicurezza possibile ai degenti e agli operatori. Inoltre è in linea con l’ultima ordinanza del Presidente della Giunta Regionale (13 aprile 2020) che vieta l’uscita ai cittadini che presentano temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.


Dalla cinese Aukey un dono di 50mila mascherine FFP2

Dalla Cina a Negrar di Valpolicella: l’azienda cinese Aukey regala all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria 50mila mascherine FFP2. Un dono inaspettato che ha contribuito già dalla fine di marzo a  proteggere nel modo migliore gli operatori

Un dono prezioso proveniente dalla Cina che ha contribuito a far sì che gli operatori dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria potessero operare con maggiore sicurezza in questa emergenza Covid-19.

Si tratta di uno stock di 50mila mascherine FFP2 donate dall’azienda cinese Aukey, produttrice di accessori per cellulari, che ha sede nella città si Shenzhen, moderna metropoli, situata nella parte sud orientale dell’immenso Paese asiatico, anch’essa colpita dall’epidemia di nuovo Coronavirus.

Una prima tranche di 10mila era già arrivata nella seconda metà di marzo, ora tutte le 50mila mascherine sono arrivate a destinazione.

Le mascherine sono confezionate singolarmente, e il solo involucro è già un regalo. Ciascuno infatti riporta un messaggio di solidarietà e speranza: “Siamo petali dello stesso fiore poiché solo se ci stringiamo nello stesso punto dell’infinito riusciamo ad essere qualcosa di meraviglioso”.

“L’iniziativa di Aukey è stata dettata innanzitutto dal forte legame che la Cina ha con l’Italia – spiega il creative leader del Dipartimento product marketing management, Alessandro Cormio –. In passato l’Italia ha offerto più volte aiuto e collaborazione alla Cina, soprattutto nei momenti di grave difficoltà, come accadde nel 2002, quando scoppiò l’epidemia da Sars. L’Italia ha pagato un pesante tributo a causa della pandemia. E questa è l’altra ragione per cui l’Azienda ha deciso di donare le mascherine proprio al nostro Paese. La distribuzione di poche migliaia di dispositivi a diversi Centri ospedalieri non sarebbe stata incisiva ai fini dell’emergenza. Quindi Aukey ha deciso di donare grandi quantitativi, in questo caso all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria”.

Ma oggi se le mascherine proteggono gli operatori della struttura di Negrar è anche grazie al decisivo apporto della giornalista veronese Carolina Zanoni. “Lo scorso gennaio ho intervistato sull’epidemia cinese Cormio, che in seguito mi ha contatto per comunicarmi l’intenzione dell’azienda di donare una grande quantità di mascherine, ma non sapevano quale ospedale italiano potesse averne bisogno – racconta -. Per vicinanza geografica (sono cresciuta ad Arbizzano) e per una questione di cuore (mio padre Roberto è medico di medicina generale a Negrar) ho indicato il “Sacro Cuore Don Calabria”. Sono molto felice che tutto sia andato a buon fine”.

“Ringrazio a nome di tutti i collaboratori del “Sacro Cuore Don Calabria” l’Azienda Aukey nella persona di Alessandro Cormio per questo impagabile dono e Carolina Zanoni per il suo generoso interessamento – afferma l’amministratore delegato, Mario Piccinini -. In questa emergenza ogni ospedale ha avuto una doppia grave preoccupazione: offrire le migliori cure possibili ai pazienti affetti da Covid-19 e proteggere dall’infezione i propri operatori. Un’impresa quest’ultima non semplice, proprio per la difficoltà di reperire sul mercato i dispositivi di protezione individuale, le mascherine FFP2 e FFP3 in primis. Questo regalo inaspettato ci ha permesso di essere più tranquilli. La donazione di Aukey è la dimostrazione che da questa tragedia mondiale possiamo uscirne solo se combattiamo tutti uniti verso un’unica direzione, supportandoci a vicenda senza limiti di confini – conclude Piccinini – E’ uno dei grandi insegnamenti che ha portato con sé la pandemia. Non lo dobbiamo scordare quando tutto questo finirà”.


Test sierologici anti SARS-CoV2 su tutti i collaboratori del "Sacro Cuore"

La ricerca degli anticorpi rientra in uno studio clinico dal quale si potrà dedurre quanto il virus circola o ha circolato nel personale dell’ospedale esposto a diversi gradi di rischio di infezione in base alle mansioni svolte.

L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria ha avviato per gli oltre 2000 collaboratori dell’ospedale di Negrar i test sierologici anti SARS-CoV-2 per la ricerca degli anticorpi. L’indagine rientra nello studio clinico promosso dallo stesso Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico per stabilire la distribuzione del virus (prevalenza) tra i dipendenti asintomatici e per valutare l’accuratezza diagnostica di test rapidi per lo screening dei soggetti asintomatici.

Gli operatori sono così chiamati a sottoporsi al tampone, per individuare un’eventuale infezione in atto, e a un prelievo di sangue per verificare, anche nei negativi al tampone, se sono venuti in contatto con la malattia e se hanno sviluppato gli anticorpi che garantirebbero la “patente di immunità”.

“Il condizionale è d’obbligo perché essendo un virus nuovo non sappiamo se la presenza delle IgG specifiche sia espressione di un’effettiva immunità e tanto meno se questa sia temporanea o permanente”, spiega Zeno Bisoffi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali e Microbiologia e professore associato all’Università di Verona.Tuttavia è uno studio che permetterà di stimare la prevalenza dell’infezione, in corso o recente, in un luogo di cura. Un dato molto importante perché si potrà dedurre quanto il virus circola o ha circolato nel personale dell’ospedale esposto a diversi gradi di rischio di infezione in base alle mansioni svolte”.

Verranno utilizzati per la ricerca degli anticorpi anche i test rapidi, entrati recentemente nella diagnostica anti Covid-19 e non ancora validati dalla comunità scientifica. I risultati ottenuti – disponibili nell’arco di minuti rispetto alle ore della metodica tradizionale – verranno confrontati con quelli rilevati dal test ELISA (Enzyme Linked Immunosorbent Assay), una metodica classica in campo sierologico, per stabilirne l’accuratezza diagnostica.

“Il test ELISA consente la rilevazione di anticorpi IgA e IgG anti SARS-CoV-2. Questi anticorpi compaiono in circolo con tempistiche diverse dopo che il soggetto ha contratto l’infezione”, piega il dottor Antonio Conti, direttore del Laboratorio di Analisi Cliniche. “Gli anticorpi anti SARS-CoV2 IgA evidenziano la fase acuta della malattia, mentre gli anticorpi IgG sono espressione della risposta secondaria del sistema immunitario, più tardiva. Il test è complementare alla ricerca dell’RNA virale con il tampone, in quanto quest’ultimo fotografa la presenza di malattia in quel momento, mentre l’esame sierologico ne descrive l’andamento e può essere utile nell’identificare sia le persone che sono venute a contatto con il virus che le persone teoricamente immuni”.

L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per le Malattie infettive e tropicali “Sacro Cuore Don Calabria” fin dall’inizio dell’epidemia è stato impegnato su due fronti: quello dell’assistenza – con 100 posti Covid di cui 14 di terapia intensiva e 12 di semintensiva – e quello della ricerca scientifica. Sono infatti stati avviati diversi studi clinici, promossi dallo stesso Istituto o in collaborazione con altri enti. Ulteriori studi sono in fase di approvazione da parte della autorità competenti. Tra gli studi in corso uno sull’accuratezza di diversi test rapidi per la diagnosi in persone che giungono in pronto soccorso con sintomi riconducibili al Covid-19.


Oncologia: l'800 143 143 aperto anche per i colloqui psicologici

Per tutti i pazienti oncologici che hanno bisogno di indicazioni e consigli rimane sempre attivo il numero vede del Cancer Care Center attraverso il quale è possibile mettersi in contatto anche per proseguire o iniziare percorsi psicologici a distanza

In questo momento di emergenza CoViD-19, l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria rimane sempre “in linea” con i pazienti oncologici tramite il numero verde 800 143 143 del Cancer Care Center, con cui da oggi è possibile mettersi in contatto per avviare o proseguire un colloquio psicologico.

I pazienti oncologici rientrano nelle cosiddette categorie a rischio per quanto riguarda l’infezione da nuovo Coronavirus. Non tanto perché hanno una probabilità maggiore di contrarre il virus, ma in quanto possono essere, nel caso siano contagiati, più soggetti a complicazioni a causa della patologia o delle terapie a cui sono sottoposti.

“Questo ha suscitato in molti pazienti un grande timore di recarsi in ospedale per visite oncologiche e, talora, anche per proseguire la terapia con farmaci antitumorali o la radioterapia. Un timore che in certi casi li ha indotti a disdire gli appuntamenti”, spiega la dottoressa Stefania Gori, direttore del Dipartimento di Oncologia di Negrar. “Ma non è necessario interrompere le cure – rassicura Gori – E soprattutto non deve essere fatto autonomamente, perché la continuità delle terapie farmacologiche e radioterapiche è fondamentale per l’efficacia dei trattamenti. Ogni paziente deve confrontarsi col proprio oncologo di riferimento per valutare un eventuale posticipo del trattamento antitumorale in base alla sue condizioni”.

Per i pazienti oncologici, e non solo per quelli già seguiti dal “Sacro Cuore Don Calabria”, resta sempre aperto anche il numero verde 800 143 143 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13), a cui risponde un operatore formato in grado di dare risposte e di creare un contatto, se necessario, con le unità operative e i servizi di diagnosi e cura. “Da oggi, con questo numero verde è possibile parlare anche il Servizio di Psicologia clinica per proseguire o iniziare da remoto colloqui psicologici. Tali colloqui sono ancora più importanti in questo momento di isolamento e distanziamento sociale che vivono i pazienti e anche i familiari, che così cercano di proteggere i loro cari da un possibile contagio”, conclude la dottoressa Gori.


Un video dell'ospedale per dire "Buona Pasqua" a tutti

Un video raccoglie volti ed emozioni di questo difficile periodo alla Cttadella della Carità, con la speranza e la fiducia che questa Pasqua possa essere l’inizio di una rinascita per tutti, a cominciare da coloro che più duramente sono colpiti dall’epidemia


Covid-19: a Verona il primo studio per capire quanti sono gli asintomatici

L’indagine epidemiologica, promossa dal Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, è stata presentata stamattina in Comune a Verona e verrà fatta su un campione di 2.060 cittadini veronesi. I risultati daranno indicazioni fondamentali alle istituzioni per gestire la “fase 2” della pandemia di Coronavirus.

Verona prima città in Italia protagonista di uno studio epidemiologico sulla prevalenza nella popolazione di cittadini affetti da Covid-19, ma asintomatici. L’indagine è promossa dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar in collaborazione con il Comune scaligero, l’Ulss 9, la Pneumologia dell’Azienda ospedaliera e il Dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica dell’Università di Verona.

Si tratta di uno studio rilevante, primo nel suo genere, che partirà nei prossimi giorni e avrà forti ricadute sulla gestione della cosiddetta Fase 2 della pandemia nel comune veronese tra i più colpiti nel Veneto.
“Su un campione rappresentativo della popolazione veronese saremo in grado di identificare con un margine di errore dell’1,5% non solo la percentuale di soggetti potenzialmente contagiosi, ma anche le loro caratteristiche demografiche, sintomatologiche e biologiche. Inoltre verremo a conoscenza della percentuale dei cittadini che, avendo già sviluppato gli anticorpi della malattia, nel prossimo autunno avranno un bassissimo rischio di riammalarsi, ma anche la fetta di popolazione che non è mai venuta in contatto con il virus” spiega il dottor Carlo Pomari, responsabile della Pneumologia del “Sacro Cuore Don Calabria” e coordinatore del Comitato Scientifico che vede come cosperimentatore il professor Zeno Bisoffi direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali di Negrar.

Le informazioni ricavate saranno restituite alla comunità scientifica e ai rappresentanti politici, responsabili della gestione delle misure di controllo e della formulazione di linee guida. “Lo studio ha forti ricadute perché conoscere le caratteristiche di quella parte di popolazione asintomatica significa gestire di conseguenza la cosiddetta riapertura. Identificare invece coloro che potrebbero ammalarsi in autunno vuol dire prepararsi al meglio a una possibile recrudescenza del virus e per quanto possibile prevenirlo”, sottolinea Pomari.

Il progetto – ideato dal biostatistico Massimo Guerriero – vede il coinvolgimento di circa 2.060 cittadini veronesi a partire dai 10 anni, estratti con criterio casuale dall’elenco dell’anagrafe. Invitati con una lettera del sindaco, verranno sottoposti su appuntamento al tampone naso-faringeo e a prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi anti SARS COV-2, effettuati dal personale specializzato dell’Ospedale di Negrar e dell’ULSS 9, con il rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il risultato del tampone verrà comunicato all’interessato e nel caso di esito positivo verrà attivata la procedura di presa in carico da parte dell’Azienda sanitaria territoriale.


Per consigli o consulti il "Sacro Cuore" è sempre in linea

Per far fronte alla drastica riduzione dell’attività ospedaliera e stabilire un contatto con i cittadini, alcuni reparti hanno attivato dei numeri telefonici e un servizio di consulenza dove chiamare per avere consigli e brevi consulti. Ecco quali sono.

 

L’emergenza Coronavirus ha ridotto drasticamente l’attività ospedaliera, dando spazio solo alle prestazioni urgenti, non prorogabili e a quelle oncologiche. Nonostante queste doverose disposizioni e in attesa che tutto torni gradualmente alla normalità, l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria ha voluto mantenere i contatti con i propri pazienti e con tutti coloro che manifestando problemi di salute necessitano di un consulto o di un semplice consiglio. Di seguito le Unità Operative che hanno attivato un numero telefonico apposito.

Reumatologia

Il Servizio, di cui è responsabile il dottor Antonio Marchetta, ha  provveduto ad attivare la presenza giornaliera di un medico reumatologo per le consulenze, le visite urgenti e per tutti coloro che hanno bisogno di essere visti a causa del riacutizzazioni della malattia o di  ritirare i farmaci biologici sottocute o infisivi.
Per la consulenza medica reumatologica telefonica è stato attivato dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 il numero 045.6013899 (risponde al segreteria di Reumatologia). Oppure si può inviare anche una email a: reumatologia@sacrocuore.it o  un Fax al numero  045.6013877.
I Piani Terapeutici dei farmaci reumatologici Tocilizumab (Roactemra), Sarilumab (Kevzara) e Baricitinib (Olumiant) sono stati rinnovati in automatico per tre mesi. Per il ritiro in Farmacia è sufficiente il benestare del medico del  Servizio di Reumatologia. Lo stesso vale per il Piano Terapeutico del Prolia  già scaduto o in scadenza  nei prossimi tre mesi: si può chiedere al proprio medico di medicina generale il rilascio della ricetta bianca o rossa del farmaco e recarsi in farmacia per il ritiro del farmaco stesso.

Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva

L’Unità Operativa, diretta da dottor Paolo Bocus, ha creato un servizio di reperibilità telefonica dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 ai seguenti numeri:
Gastroenterologia (ambulatori e reparto): 045.6013315
Endoscopia Digestiva: 045.6014764
Tale servizio è rivolto a tutti  coloro che lamentano sintomi d’allarme
come: sangue occulto fecale positivo, disfagia ingravescente, cambiamento improvviso delle abitudini intestinali, sospette neoplasie dell’apparato digerente rilevate clinicamente e/o con diagnostica strumentale, ittero non complicato di primo esordio, ascite, esigenza di escludere lesioni per terapie cardiologiche urgenti in pazienti con anamnesi positiva di patologia ulcerosa o emorragia gastro-intestinale, anemizzazione di recente insorgenza con sintomi digestivi e con emoglobina  <10 g/dl, vomito significativo e persistente, disfagia, calo ponderale importante con sintomi digestivi.
Un medico è a disposizione per consigli e suggerimenti o anche solo per informazioni riguardo la possibilità di prenotazione di esami in futuro.
Il servizio rimarrà attivo anche dopo conclusione dell’emergenza CoViD-19

Cardiologia

L’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, diretta dal dottor Giulio Molon, garantisce oltre alle urgenze, anche la possibilità di eseguire visite ambulatoriali o altre diagnostiche, non procrastinabili per sintomi o situazioni ritenute a rischio e che debbano essere risolte in tempi rapidi. Per tutte le informazioni è possibile contattare il numero di telefono 045.6013244 oppure scrivere anche all’indirizzo servizio.cardiologia@sacrocuore.it.

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Diabetologia

Il Servizio, di cui è responsabile il dottor Luciano Zenari, risponde ai numeri:

  • Segreteria: 045.6013715
    Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30
    Fax: 045.6013308
    e-mail: diabetologia@sacrocuore.it o diabetologia.infermieri@sacrocuore.it
  • Degenze ordinarie: 045.6013518 (studio) – 045.6013301 (segreteria)
  • Ambulatorio di Dietologia: 045.6014565

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Radioterapia Oncologica Avanzata

L’Unità Operativa, diretta dal professor Filippo Alongi, prosegue la sua attività regolarmente essendo di carattere oncologico, adottando tutti di dispositivi di sicurezza necessari, Inoltre è a disposizione, anche a distanza, per consulti e per una pre-valutazione della documentazione del caso o per sentire direttamente ogni singolo paziente.
Il numero da contattare è lo 045.6014800 oppure si può scrivere a servizio.radioterapia@sacrocuore.it; segreteria.radioterapia@sacrocuore.

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Otorinolaringoiatria

L’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria, diretta dal dottor Sergio Albanese, ha attivato il numero 045.6013765. Dalle 9 alle 11 risponderà la coordinatrice del reparto Marina Vanzetta per consigli e informazioni. In caso di quesiti più complessi saranno interpellati anche i medici.

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Un video-corso per prepararsi al parto al tempo del coronavirus

Sedici filmati di dieci minuti ciascuno per superare le barriere imposte dal coronavirus e stare vicini alle donne che presto avranno un bambino. A spiegare le tappe del percorso nascita al Sacro Cuore sono i medici e le ostetriche dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia

L’Unità di Ostetricia e Ginecologia diretta dal dottor Marcello Ceccaroni è protagonista di un’iniziativa davvero originale per stare vicino alle future mamme nonostante l’epidemia di coronavirus. Si tratta di un vero e proprio video-corso preparto pensato appositamente per offrire tutte le informazioni più importanti alle donne che aspettano un bambino o che hanno appena partorito. Informazioni che normalmente vengono fornite nei corsi e negli incontri al “Sacro Cuore” attualmente sospesi a causa dell’epidemia.

VEDI VIDEO-CORSO PER LE FUTURE MAMME

In sedici video della durata di circa 10 minuti i medici e le ostetriche del reparto spiegano le tappe di ogni futura mamma che si avvicina al grande evento, dall’inizio del travaglio all’arrivo in ospedale, dall’analgesia al parto vero e proprio, dai primi momenti con il bambino ai suggerimenti per iniziare l’allattamento, fino al tanto agognato ritorno a casa. Il tutto con l’introduzione della dottoressa Mariella Musola e la conclusione della dottoressa Michela Carli, ginecologhe. Viene così delineato il percorso nascita del Sacro Cuore, un percorso consolidato con alcune piccole modifiche dovute all’attuale emergenza.

A presentare l’iniziativa è il primario Marcello Ceccaroni: “L’obiettivo di questo video-corso è stare il più possibile vicino alle future mamme in questo momento dove l’epidemia ci tiene lontani e isolati. Non dobbiamo permettere che gli eventi tragici legati al coronavirus offuschino la gioia immensa di una nascita. Anche adesso continuano a nascere tantissimi bambini e questo è un segno di speranza. Perciò mi sembra che l’entusiasmo delle nostre ostetriche che si sono lanciate in questa iniziativa sia ancora più prezioso”.

Il video-corso è a disposizione di tutti i futuri genitori sul sito web dell’ospedale alla pagina dell’Ostetricia e sul canale youtube dell’ufficio stampa. Naturalmente chi avesse bisogno di ulteriori informazioni o per altre necessità, compreso l’accesso all’ambulatorio per le visite, è possibile contattare le ostetriche via e-mail (ostetriche@sacrocuore.it) o telefonando alla segreteria di reparto (045.6013313).


Coronavirus: la Psicologia Clinica a servizio di operatori e pazienti

Lo stress a cui sono sottoposti gli operatori sanitari in questo periodo di emergenza può avere dei risvolti importanti sulla salute psicologica. Ecco perché è bene dedicare uno spazio al recupero della mente oltre che al ristoro del proprio corpo

Sono medici, infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari. Persone che, come tutti noi, stanno vivendo un’emergenza senza precedenti. Con la sola differenza che a noi viene chiesto di stare a casa (seppur gravati da mille preoccupazioni), a loro di andare in prima linea a combattere il nemico. E in prima linea lo sono da più di un mese, immersi in qualcosa che nessuno prevedeva di tali dimensioni. A contatto ogni giorno con la paura dei malati e con la morte. In continua battaglia contro il tempo, con la necessità di mantenere la lucidità mentale, sebbene la fatica fisica si faccia sentire e la preoccupazione di essere un veicolo di contagio per la propria famiglia sia sempre presente. “Lei ha paura? – chiedeva giorni fa un giornalista al dottor Massimo Zamperini, direttore della Terapia Intensiva.  “Non ho paura per me. Ho paura per la mia famiglia. Ho tre bambini di 11, 9 e 7 anni. Vivo ormai da settimane in isolamento nella mia casa e quando li vedo sto a distanza di sicurezza… Ma quanta fatica non poterli abbracciare!”.

Per essere vicino gli operatori del “Sacro Cuore Don Calabria”, il Servizio di Psicologia Clinica, di cui è responsabile il dottor Giuseppe Deledda, ha attivato uno sportello di supporto psicologico rivolto a tutti i dipendenti impegnati nella cura dei pazienti. L’équipe è disponibile allo 045.6013048 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15. In alternativa è stata data la possibilità anche di scrivere all’indirizzo psiocologia@sacrocuore.it.

Dottor Deledda, come sta proseguendo questa iniziativa?

“Nei giorni successivi alla comunicazione abbiamo avuto molte richieste di colloqui, poi la cosa è andata scemando”

Perché secondo lei?

Spesso coloro che svolgono professioni di aiuto, come i sanitari, fanno più fatica a chiedere aiuto per loro stessi. In un’emergenza come questa, a ciò si unisce anche la sensazione di sprecare il proprio tempo e le proprie energie inutilmente. E quindi spesso si dà priorità al recupero fisico, a discapito di quello mentale. Invece l’attenzione all’equilibrio psico-fisico è fondamentale in momenti a protratto ed elevato impatto emotivo. Col passare del tempo si può essere investiti da a crisi legate ad un effetto paragonabile a quello che un peso può avere su un materiale, in genere su un metallo. Dopo aver opposto per un certo tempo la propria resistenza allo stress, può piegarsi all’improvviso.

E’ possibile fare fronte a questo stress?

L’essere umano può trovare strategie per gestire il peso che sta affrontando, a volte individuando i fattori di rischio, altre volte alleggerendo il peso, elaborandone e trasformandone i contenuti. Lo psicologo può dare il proprio contributo  promuovendo uno spazio di mentalizzazione che possa rafforzare la persona (ad un livello più profondo, l’Io), permettendole di recuperare le risorse e le energie, sempre presenti in ognuno di noi, per poter affrontare situazioni di forte crisi, come quella che stiamo attualmente vivendo. Quindi è molto importante far comprendere che il tempo speso oggi per fermarsi pochi minuti individualmente o in piccoli gruppi, è un investimento per il dopo emergenza. Il “dopo” può far emergere problematiche anche importanti legate al post traumatico da stress, una patologia molto pesante e che, se sviluppata, ha ripercussioni in molte sfere della vita, a partire da quella personale.

Questo vale anche per i pazienti?

Sicuramente. La nostra attenzione è costantemente rivolta a loro anche attraverso l’ausilio della tecnologia, che fortunatamente oggi ci viene in aiuto per abbattere le barriere e per cercare di diminuire l’isolamento imposto a tutela della salute collettiva.

Molti pazienti in queste settimane hanno richiesto un supporto psicologico per poter affrontare situazioni emotivamente impegnative, tra le quali, ad esempio, una diagnosi oncologica recente. Ma ci sono anche coloro che stanno effettuando trattamenti medici complessi. Sono realtà che possono sfociare in problematiche di tipo psicologico (ansia, depressione…) accentuate dall’isolamento indotto dalle attenzioni dei propri familiari. L’essere umano ha fortemente bisogno della relazione con l’altro, da cui ne trae amore, crescita, giovamento e benessere: quando ci sentiamo tristi, insicuri, in ansia, sperduti, possiamo trovare ristoro nella vicinanza e nell’affetto delle persone che ci stanno vicino.

Il Covid suscita timore in ciascuno di noi per il rischio di contagio. Nelle persone che sono state contagiate questo timore si moltiplica per la paura di sviluppare le complicanze. Come si affronta la paura?

E’ fondamentale favorire una corretta comunicazione su come gestire la paura, senza che questa conduca ad azioni indiscriminate o lesive. La paura coinvolge tutti. E’ un’emozione utile per riconoscere che c’è realmente un pericolo. Non è opportuno minimizzare la paura perché questo porterebbe ad una sottovalutazione del rischio con ricadute molto dannose sul singolo e sulla collettività.  Ma è bene riconoscerla per darle il giusto peso e per muoversi con azioni coerenti con i nostri valori più importanti, tra i quali in primis la vita e le nostre relazioni più care.

elena.zuppini@sacrocuore.it

Un aiuto per gestire la paura può arrivare dal “Vademecum psicologico Coronavirus”, l’agile opuscolo che troverete allegato a questo articolo. E’ stato redatto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Psicologi “perché le paure non diventino panico e come proteggersi con comportamenti adeguati, con pensieri corretti ed emozioni forzate”

Coronavirus: vademecum psicologico