5 maggio: Giornata mondiale del lavaggio delle mani

Domani 5 maggio è la Giornata mondiale del lavaggio delle mani, un gesto semplice che mai come in questo periodo ha assunto un’importanza fondamentale per il contenimento del contagio. Un nostro video mostra come eseguirlo nel modo corretto

Il 5 maggio è la Giornata Mondiale per il lavaggio delle mani promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Mai come in questi ultimi mesi connotati dall’emergenza Coronavirus questo semplice gesto ha assunto una grande importanza al fine del contenimento del contagio. Troppo spesso dimentichiamo che il lavaggio delle mani è una formidabile barriera preventiva contro tutte le infezioni, soprattutto negli ambienti ospedalieri. E uno dei maggiori alleati contro la diffusione dei germi resistenti agli antibiotici.

Ripetiamo spesso il lavaggio delle mani durante la giornata, promuoviamolo sul posto di lavoro e insegniamolo ai nostri cari.

Il video in allegato mostra come lavarsi le mani in modo corretto: non basta acqua e sapone… anche se sono essenziali

GIORNATA MONDIALE DEL LAVAGGIO DELLE MANI-LOCANDINA

Le buone pratiche per il benessere del neonato

Le infermiere del nido e il direttore della Pediatria dottor Antonio Deganello accompagnano i genitori con 5 video nei quali illustrano come affrontare le piccole sfide quotidiane nella cura del neonato, offrendo un utile servizio che permette di “stare vicini” nonostante l’emergenza coronavirus

Primi giorni in ospedale, inizio dell’allattamento, cambio del pannolino, pulizia del moncone, bagnetto… ci sono tante sfide da affrontare per i genitori fin dalle primissime ore dopo la nascita del loro bambino. Come fare a gestire tutto questo senza affanni e adottando le migliori soluzioni per il benessere del pargoletto? Ce lo spiegano i medici e le infermiere del nido del Sacro Cuore con cinque utili video in cui mostrano il percorso del neonato in ospedale e illustrano le buone pratiche da adottare per prendersi cura di lui nelle prime settimane di vita.

VEDI I VIDEO SUL PERCORSO DEL NEONATO

L’iniziativa, fortemente voluta dalla Pediatria diretta dal dottor Antonio Deganello, ha anche il valore di stare vicini ai neo-genitori in questa fase di emergenza Covid dove non si possono fare corsi e incontri informativi con le modalità tradizionali. Un servizio che conferma la particolare sensibilità del Sacro Cuore nel garantire ai neonati un avvio di vita il più sano e naturale possibile, in linea con il riconoscimento Unicef di “Ospedale Amico dei Bambini per l’Allattamento Materno” ottenuto nel 2018 (vedi articolo sul riconoscimento Unicef).

Il video-corso è a disposizione di tutti i genitori sul sito web dell’ospedale alla pagina Pediatria (sezione neonatale) e sul canale youtube dell’ospedale. Naturalmente chi avesse bisogno di ulteriori informazioni o per altre necessità è possibile contattare le infermiere del nido telefonando allo 045.6013395 (con disponibile anche servizio di video-chiamata).


Al "Sacro Cuore" riprendono le regolari attività ambulatoriali e di ricovero

Da lunedì 4 maggio riprendono progressivamente le attività programmate ambulatoriali e di ricovero. Ecco le disposizioni da rispettare per creare un ambiente ospedaliero il più sicuro e sereno possibile dopo l’emergenza COVID

Da lunedì 4 maggio all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria riprenderà progressivamente l’attività di ricovero e ambulatoriale programmata, sospesa a causa dell’emergenza Coronavirus.  In questi giorni saranno ricontattati molti dei pazienti, ai quali, in ottemperanza alle disposizioni regionali che prevedevano l’attuazione solo delle urgenze e della prestazioni non procrastinabili, è stato rimandato l’appuntamento. Per la prenotazione di nuove prestazioni (visite ed esami) è preferibile farlo attraverso il CUP (045.6013257) o il sito www.sacrocuore.it (prestazioni in libera professione). In caso di presenza in ospedale per altra prestazione ci si può rivolgere agli sportelli, mantenendo il distanziamento

Dover recarsi in ospedale è sempre un motivo di ansia ed è comprensibile che il timore aumenti in un momento in cui stiamo affrontando ancora una pandemia. Il nostro ospedale ha messo in atto tutte le misure per garantire un ambiente “CoViD free” fin dall’inizio dell’emergenza, adottando percorsi differenziati per i pazienti colpiti dal Coronavirus. Queste misure sono state ulteriormente rafforzate in vista di un maggior afflusso in ospedale e valgono per tutte le strutture della Cittadella della Carità: Ospedale, Rsa e Case di riposo, Centro Diagnostico Terapeutico e Centro Odontostomatologico (quest’ultimi in via San Marco, 121 a Verona). Le elenchiamo qui di seguito: un ambiente ospedaliero sicuro è possibile solo con  la collaborazione di tutti.

OSPEDALE SICURO

  • Zona filtro (“Triage”) agli ingressi dell’Ospedale (monitoraggio della temperatura e controllo dell’uso della mascherina) con “lasciapassare” per accesso in sicurezza
  • Aree di accettazione, di attesa e ascensori che garantiscano il distanziamento
  • Punti dispenser gel idroalcolico con erogatore automatico
  • Utilizzo obbligatorio e appropriato dei dispositivi di protezione personale (DPI) da parte di tutto il personale
  • Sorveglianza attiva del personale (effettuazione periodica del tampone nasofaringeo e del test sierologico)
  • Potenziamento della sanificazione ambientale
  • Controllo degli impianti di condizionamento dell’aria
  • Sistemi aggiuntivi di trattamento dell’aria
  • Massima attenzione alle procedure che generano aerosol (uso dei DPI adeguati)

RICOVERO

  • Triage telefonico pochi giorni prima del ricovero da parte della segreteria del reparto per rilevare eventuali sintomi riconducibili al COVID
  • Tampone a tutti i pazienti prima del ricovero
  • Sorveglianza con tampone nasofaringeo all’accompagnatore: genitore, partner in ostetricia, assistente di pazienti che necessitano di accompagnamento
  • Sale operatorie “pulite”. Per i pazienti positivi al COVID è riservata una sala operatoria dislocata rispetto al blocco operatorio principale che è quindi “pulito”. Si tratta di una Un ambiente a contaminazione controllata in pressione negativa, cioè dotato di un sistema di areazione che impedisce la dispersione nei reparti e negli ambienti limitrofi di agenti patogeni come il virus SARS-CoV2. La stessa condizione ambientale che si verifica nelle stanze di isolamento per pazienti infettivi. La degenza post chirurgica viene effettuata nel reparto COVID.
  • Limitazione degli accessi per le visite ai degenti (solo per stato di necessità)

VISITE ED ESAMI

  • Check-points per lo screening di sintomi respiratori/temperatura
  • Per la prenotazione di visite ed esami è preferibile farlo attraverso il CUP (045.6013257) o il sito sacrocuore.it (prestazioni in libera professione). In caso di presenza in ospedale per altra prestazione ci si può rivolgere agli sportelli, mantenendo il distanziamento
  • Prenotazione “Zerocode” per l’accesso al centro prelievi
  • Sistemi di avviso chiamata per visite specialistiche ed esami diagnostici
  • Rimodulazione attività ambulatoriale per evitare gli assembramenti: distribuzione degli accessi con allargamento della fascia oraria (pomeriggio e sabato)
  • È richiesta la massima attenzione al rispetto dell’orario di prenotazione. In caso di impossibilità, avviso con necessario anticipo
  • E’ consentito al massimo un accompagnatore e solo se strettamente necessario, ovvero per l’accompagnamento di un minore, di un disabile o di una persona con fragilità. 

 

PRONTO SOCCORSO

  • Triage per immediata identificazione di eventuali pazienti sospetti, con percorso dedicato


Quali sono i test sierologici rapidi più affidabili? Uno studio ne confronta cinque

Quello del “Sacro Cuore” è il primo studio clinico in Italia su pazienti con  sintomi COVID-19, che mette a confronto 5 test sierologici rapidi e 3 diversi test molecolari su tampone.  Nei video allegati la dottoressa Francesca Perandin spiega cosa sono i test sierologici rapidi e in cosa consiste lo studio

Sono ben 5 i test sierologici rapidi per la ricerca degli anticorpi anti SARS CoV2 “messi sotto esame” in uno studio clinico promosso dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona).

Si tratta del primo studio clinico in Italia effettuato su una coorte di 400 pazienti afferenti al Pronto Soccorso con sintomi riconducibili al COVID-19, che mette a confronto un numero così elevato di test rapidi e 3 diversi test molecolari su tampone naso-faringeo.

L’obiettivo degli sperimentatori, guidati dalla dottoressa Francesca Perandin, responsabile dell’Unità di Microbiologia del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, diretto dal professor Zeno Bisoffi, è valutare l’accuratezza diagnostica dei test rapidi al fine di stabilire tra i test utilizzati quale siano i più affidabili per rilevare l’infezione da SARS CoV2 in soggetti sintomatici.

Individuare quali siano i test rapidi – numerosi in commercio, ma nessuno sufficientemente validato dalla comunità scientifica – che abbiano maggiore attendibilità diventa fondamentale, sia in una fase epidemiologica in cui l’incidenza dell’infezione è in costante discesa, sia per la riapertura delle attività produttive.

Ad oggi, l’unico sistema approvato per la diagnosi di infezione da SARS-CoV2 è l’analisi molecolare dei tamponi naso-faringei, la quale, a fronte di una elevata accuratezza, richiede almeno 3 ore per l’esecuzione, contro i 15 minuti dei test rapidi.

Lo studio, che coinvolgerà in totale 400 pazienti afferenti al Pronto Soccorso con sintomi sospetti per COVID-19, ha già arruolato 300 soggetti e perciò sta volgendo al termine.

Il campione di sangue venoso dello stesso paziente viene sottoposto a 5 diversi test rapidi con due differenti metodologie di rilevazione: 4 immunocromatografici e 1 a immunofluorescenza. I test valutano la presenza delle immunoglobuline di classe M (risposta anticorpale primaria al virus) e di classe G (risposta immunitaria secondaria).  Ai test rapidi si aggiungono quelli molecolari su tampone per la ricerca dei principali geni target bersaglio di amplificazione dei test molecolari, che sono molto accurati, ma non sensibili al 100%.

Tutti i risultati ottenuti verranno sottoposti ad analisi statistica atta a valutare quale sia il metodo più accurato, singolo o in combinazione, per la diagnosi di infezione da SARS COV2.

Nei video la dottoressa Francesca Perandin, spiega la differenza tra l’analisi molecolare del tampone naso-faringeo e i test sierologici rapidi.


Studio epidemiologico "Comune di Verona 2020": informativa da firmare

I veronesi che hanno risposto positivamente all’invito di partecipare allo studio epidemiologico “Comune di Verona” 2020 sono pregati di scaricare e firmare i documenti allegati al testo seguente

I cittadini veronesi che hanno ricevuto la lettera di invito per partecipare allo studio epidemiologico “Comune di Verona 2020” –  indagine  che ha come obiettivo quello di rilevare la distribuzione del virus nel capoluogo scaligero – sono pregati di scaricare e prendere visione della documentazione allegata qui sotto (4 fogli per gli adulti e 6 per i minori)  e di presentarsi all’appuntamento fissato per gli esami diagnostici previsti con tale documentazione firmata. Questo consentirà una maggior velocizzazione di tutte le procedure. L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, promotore dello studio, ringrazia per la collaborazione


Trenta minidepuratori ad acqua e un pulitore a vapore donati al "Sacro Cuore"

Il materiale per la sanificazione dell’aria è stato consegnato stamattina in farmacia dall’azienda Hyla Italia di Rovereto. Un altro gesto di solidarietà e vicinanza per il nostro ospedale in prima linea nella lotta contro il Covid-19.

Continua la gara di solidarietà in favore del “Sacro Cuore” che si manifesta in tanti gesti piccoli e grandi, tutti ugualmente graditi e importanti in questo momento di epidemia da coronavirus. In proposito stamattina è arrivata una donazione di materiale per sanificazione dell’aria da parte dell’azienda Hyla Italia di Rovereto. Si tratta di 30 minidepuratori ad acqua con 300 flaconi di essenze antibatteriche e disinfettanti da utilizzare in stanze e ambienti chiusi e 1 pulitore a vapore secco adatto all’igienizzazione delle ambulanze con vapore a 170 gradi e 7 atmosfere di pressione.

I depuratori a basso consumo elettrico utilizzano 1 litro d’acqua come filtro per abbattere polveri e allergeni, mentre aggiungendo il disinfettante si opera una sanificazione dell’ambiente. Si possono inoltre inserire essenze per la profumazione dell’aria ed è attiva la funzione di cromoterapia. Il materiale sarà utilizzato in particolare nelle sale d’attesa e nei corridoi dell’ospedale.

“Sappiamo che ospedali come quello di Negrar sono in prima linea in questa lotta contro il Covid 19 e siamo contenti di dare un contributo per sostenere gli operatori, come sta facendo anche la nostra casa madre in Germania” dice Luca Fattorini, amministratore di Hyla Italia che ha consegnato il materiale insieme al direttore commerciale Andrea Weger.
L’ospedale rinnova il proprio grazie a Hyla e ai tantissimi benefattori che con il loro contributo stanno dando un aiuto concreto per affrontare questa emergenza (vedi articolo con i ringraziamenti a tutti i benefattori).


Tocilizumab e Covid-19: al "Sacro Cuore" due studi clinici

Anche L’IRCCS di Negrar partecipa due studi multicentrici sull’efficacia e la sicurezza del farmaco impiegato da tempo per patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide e oggi utilizzato anche per i pazienti affetti da polmonite da CoVid-19.

Fa parte di quei farmaci dal nome impossibile da pronunciare, ma non è mai stato pronunciato come in questa emergenza Covid-19. E’ il Tocilizumab, un anticorpo monoclonale, quindi un farmaco frutto della biotecnologia, impiegato dal 2007 per patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide e oggi utilizzato anche per i pazienti affetti da polmonite da CoVid-19.  Il Tocilizumab va a spegnere l’abnorme risposta immunitaria dell’organismo in presenza del virus, causa dell’infiammazione ai polmoni.

Per testare l’efficacia e la sicurezza di questo farmaco nei pazienti affetti da polmonite da Covid-19 è in corso uno studio clinico multicentrico, promosso dall’Istituto Nazionale Tumori di Napoli, a cui partecipa anche l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria. Lo studio è ormai nelle fasi conclusive di analisi dei dati raccolti. L’ospedale di Negrar ha contribuito con una casistica di 28 pazienti. Su questi pazienti il farmaco ha dato risultati incoraggianti, ma sarà necessario attendere l’analisi dei dati del trial multicentrico per avere una risposta scientificamente attendibile sull’efficacia dei Tocilizumab.

Attualmente risulta invece in corso al “Sacro Cuore Don Calabria” un’altra sperimentazione clinica sempre sul Tocilizumab che coinvolge più strutture ospedaliere italiane, promossa questa volta dall’IRCCS Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia. L’obiettivo di questo secondo studio è valutare se la terapia precoce con questo farmaco sia in grado di ridurre il numero di pazienti con polmonite da nuovo Coronavirus che richiedono la ventilazione meccanica in terapia intensiva. Lo studio, di recente approvazione, è stato avviato da pochi giorni con l’inserimento del primo paziente.

Entrambi gli studi vengono effettuati dal Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali con il supporto dell’Unità per la Ricerca Clinica dell’ospedale.


Come stanno vivendo la pandemia i pazienti no CoViD? Al via uno studio clinico

L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria coordina  uno studio clinico multicentrico sul vissuto dei pazienti no Covid durante l’emergenza sanitaria. Ogni paziente può aderire alla ricerca compilando un questionario

In questo momento di emergenza sanitaria, dove il tempo sembra essersi fermato e la nostra quotidianità completamente alterata, molte emozioni e pensieri attraversano ogni persona e in particolare coloro che sono colpiti da altre patologie.

In proposito il Servizio di Psicologia Clinica dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, di cui è responsabile il dottor Giuseppe Deledda, ha messo  a punto un questionario per raccogliere i vissuti emotivi  dei pazienti dello stesso ospedale o anche di altre strutture. L’obiettivo è  identificare i bisogni reali dei pazienti al fine di garantire a loro aiuto e  sostegno psicologico anche in questo momento difficile.

L’iniziativa ha anche un valore scientifico rientrando in uno studio clinico che vede come centro coordinatore l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria e coinvolge molti ospedali del territorio italiano. Dai dati che emergeranno dalla raccolta dei questionari sarà possibile tracciare la fotografia di come vive questa pandemia chi si trova ad affrontarla in una situazione di fragilità fisica e psicologica come la malattia.

Lo studio è rivolto a tutti i pazienti ad eccezione di quelli colpiti da CoViD-19. Non è necessario essere un paziente del “Sacro Cuore Don Calabria” ed è sufficiente compilare il questionario (totalmente anonimo) che si può scaricare cliccando su questo link https://forms.gle/fWFaJgTT6iyQEkjQ6


Misurazione della temperatura corporea agli ingressi dell'ospedale

Per chiunque accede alla “Cittadella della Carità” è prevista la misurazione della temperatura corporea, oltre all’obbligo di indossare mascherina e guanti. Se la temperatura supera i 37,5 gradi, l’accesso avviene solo dopo un parere medico.

Per garantire sempre maggiore sicurezza ai pazienti ricoverati e agli operatori, l’accesso all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria è possibile solo dopo la misurazione della temperatura corporea tramite termometro frontale.

Dalle 7 alle 19 presso gli ingressi rispettivamente dell’Ospedale Sacro Cuore e di Casa Perez, personale dedicato provvede alla misurazione della temperatura corporea a chiunque acceda alla struttura per una visita, un esame o per visitare un proprio familiare. Se la temperatura supera i 37,5, solo dopo un colloquio con un medico, sarà deciso o meno l’accesso all’Ospedale che deve avvenire, nel caso, solo con mascherina e guanti.

La misurazione della temperatura corporea rientra in tutti quei provvedimenti messi in atto per garantire la maggiore sicurezza possibile ai degenti e agli operatori. Inoltre è in linea con l’ultima ordinanza del Presidente della Giunta Regionale (13 aprile 2020) che vieta l’uscita ai cittadini che presentano temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.


Dalla cinese Aukey un dono di 50mila mascherine FFP2

Dalla Cina a Negrar di Valpolicella: l’azienda cinese Aukey regala all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria 50mila mascherine FFP2. Un dono inaspettato che ha contribuito già dalla fine di marzo a  proteggere nel modo migliore gli operatori

Un dono prezioso proveniente dalla Cina che ha contribuito a far sì che gli operatori dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria potessero operare con maggiore sicurezza in questa emergenza Covid-19.

Si tratta di uno stock di 50mila mascherine FFP2 donate dall’azienda cinese Aukey, produttrice di accessori per cellulari, che ha sede nella città si Shenzhen, moderna metropoli, situata nella parte sud orientale dell’immenso Paese asiatico, anch’essa colpita dall’epidemia di nuovo Coronavirus.

Una prima tranche di 10mila era già arrivata nella seconda metà di marzo, ora tutte le 50mila mascherine sono arrivate a destinazione.

Le mascherine sono confezionate singolarmente, e il solo involucro è già un regalo. Ciascuno infatti riporta un messaggio di solidarietà e speranza: “Siamo petali dello stesso fiore poiché solo se ci stringiamo nello stesso punto dell’infinito riusciamo ad essere qualcosa di meraviglioso”.

“L’iniziativa di Aukey è stata dettata innanzitutto dal forte legame che la Cina ha con l’Italia – spiega il creative leader del Dipartimento product marketing management, Alessandro Cormio –. In passato l’Italia ha offerto più volte aiuto e collaborazione alla Cina, soprattutto nei momenti di grave difficoltà, come accadde nel 2002, quando scoppiò l’epidemia da Sars. L’Italia ha pagato un pesante tributo a causa della pandemia. E questa è l’altra ragione per cui l’Azienda ha deciso di donare le mascherine proprio al nostro Paese. La distribuzione di poche migliaia di dispositivi a diversi Centri ospedalieri non sarebbe stata incisiva ai fini dell’emergenza. Quindi Aukey ha deciso di donare grandi quantitativi, in questo caso all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria”.

Ma oggi se le mascherine proteggono gli operatori della struttura di Negrar è anche grazie al decisivo apporto della giornalista veronese Carolina Zanoni. “Lo scorso gennaio ho intervistato sull’epidemia cinese Cormio, che in seguito mi ha contatto per comunicarmi l’intenzione dell’azienda di donare una grande quantità di mascherine, ma non sapevano quale ospedale italiano potesse averne bisogno – racconta -. Per vicinanza geografica (sono cresciuta ad Arbizzano) e per una questione di cuore (mio padre Roberto è medico di medicina generale a Negrar) ho indicato il “Sacro Cuore Don Calabria”. Sono molto felice che tutto sia andato a buon fine”.

“Ringrazio a nome di tutti i collaboratori del “Sacro Cuore Don Calabria” l’Azienda Aukey nella persona di Alessandro Cormio per questo impagabile dono e Carolina Zanoni per il suo generoso interessamento – afferma l’amministratore delegato, Mario Piccinini -. In questa emergenza ogni ospedale ha avuto una doppia grave preoccupazione: offrire le migliori cure possibili ai pazienti affetti da Covid-19 e proteggere dall’infezione i propri operatori. Un’impresa quest’ultima non semplice, proprio per la difficoltà di reperire sul mercato i dispositivi di protezione individuale, le mascherine FFP2 e FFP3 in primis. Questo regalo inaspettato ci ha permesso di essere più tranquilli. La donazione di Aukey è la dimostrazione che da questa tragedia mondiale possiamo uscirne solo se combattiamo tutti uniti verso un’unica direzione, supportandoci a vicenda senza limiti di confini – conclude Piccinini – E’ uno dei grandi insegnamenti che ha portato con sé la pandemia. Non lo dobbiamo scordare quando tutto questo finirà”.