Trenta minidepuratori ad acqua e un pulitore a vapore donati al "Sacro Cuore"

Il materiale per la sanificazione dell’aria è stato consegnato stamattina in farmacia dall’azienda Hyla Italia di Rovereto. Un altro gesto di solidarietà e vicinanza per il nostro ospedale in prima linea nella lotta contro il Covid-19.

Continua la gara di solidarietà in favore del “Sacro Cuore” che si manifesta in tanti gesti piccoli e grandi, tutti ugualmente graditi e importanti in questo momento di epidemia da coronavirus. In proposito stamattina è arrivata una donazione di materiale per sanificazione dell’aria da parte dell’azienda Hyla Italia di Rovereto. Si tratta di 30 minidepuratori ad acqua con 300 flaconi di essenze antibatteriche e disinfettanti da utilizzare in stanze e ambienti chiusi e 1 pulitore a vapore secco adatto all’igienizzazione delle ambulanze con vapore a 170 gradi e 7 atmosfere di pressione.

I depuratori a basso consumo elettrico utilizzano 1 litro d’acqua come filtro per abbattere polveri e allergeni, mentre aggiungendo il disinfettante si opera una sanificazione dell’ambiente. Si possono inoltre inserire essenze per la profumazione dell’aria ed è attiva la funzione di cromoterapia. Il materiale sarà utilizzato in particolare nelle sale d’attesa e nei corridoi dell’ospedale.

“Sappiamo che ospedali come quello di Negrar sono in prima linea in questa lotta contro il Covid 19 e siamo contenti di dare un contributo per sostenere gli operatori, come sta facendo anche la nostra casa madre in Germania” dice Luca Fattorini, amministratore di Hyla Italia che ha consegnato il materiale insieme al direttore commerciale Andrea Weger.
L’ospedale rinnova il proprio grazie a Hyla e ai tantissimi benefattori che con il loro contributo stanno dando un aiuto concreto per affrontare questa emergenza (vedi articolo con i ringraziamenti a tutti i benefattori).


Tocilizumab e Covid-19: al "Sacro Cuore" due studi clinici

Anche L’IRCCS di Negrar partecipa due studi multicentrici sull’efficacia e la sicurezza del farmaco impiegato da tempo per patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide e oggi utilizzato anche per i pazienti affetti da polmonite da CoVid-19.

Fa parte di quei farmaci dal nome impossibile da pronunciare, ma non è mai stato pronunciato come in questa emergenza Covid-19. E’ il Tocilizumab, un anticorpo monoclonale, quindi un farmaco frutto della biotecnologia, impiegato dal 2007 per patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide e oggi utilizzato anche per i pazienti affetti da polmonite da CoVid-19.  Il Tocilizumab va a spegnere l’abnorme risposta immunitaria dell’organismo in presenza del virus, causa dell’infiammazione ai polmoni.

Per testare l’efficacia e la sicurezza di questo farmaco nei pazienti affetti da polmonite da Covid-19 è in corso uno studio clinico multicentrico, promosso dall’Istituto Nazionale Tumori di Napoli, a cui partecipa anche l’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria. Lo studio è ormai nelle fasi conclusive di analisi dei dati raccolti. L’ospedale di Negrar ha contribuito con una casistica di 28 pazienti. Su questi pazienti il farmaco ha dato risultati incoraggianti, ma sarà necessario attendere l’analisi dei dati del trial multicentrico per avere una risposta scientificamente attendibile sull’efficacia dei Tocilizumab.

Attualmente risulta invece in corso al “Sacro Cuore Don Calabria” un’altra sperimentazione clinica sempre sul Tocilizumab che coinvolge più strutture ospedaliere italiane, promossa questa volta dall’IRCCS Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia. L’obiettivo di questo secondo studio è valutare se la terapia precoce con questo farmaco sia in grado di ridurre il numero di pazienti con polmonite da nuovo Coronavirus che richiedono la ventilazione meccanica in terapia intensiva. Lo studio, di recente approvazione, è stato avviato da pochi giorni con l’inserimento del primo paziente.

Entrambi gli studi vengono effettuati dal Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali con il supporto dell’Unità per la Ricerca Clinica dell’ospedale.


Come stanno vivendo la pandemia i pazienti no CoViD? Al via uno studio clinico

L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria coordina  uno studio clinico multicentrico sul vissuto dei pazienti no Covid durante l’emergenza sanitaria. Ogni paziente può aderire alla ricerca compilando un questionario

In questo momento di emergenza sanitaria, dove il tempo sembra essersi fermato e la nostra quotidianità completamente alterata, molte emozioni e pensieri attraversano ogni persona e in particolare coloro che sono colpiti da altre patologie.

In proposito il Servizio di Psicologia Clinica dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, di cui è responsabile il dottor Giuseppe Deledda, ha messo  a punto un questionario per raccogliere i vissuti emotivi  dei pazienti dello stesso ospedale o anche di altre strutture. L’obiettivo è  identificare i bisogni reali dei pazienti al fine di garantire a loro aiuto e  sostegno psicologico anche in questo momento difficile.

L’iniziativa ha anche un valore scientifico rientrando in uno studio clinico che vede come centro coordinatore l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria e coinvolge molti ospedali del territorio italiano. Dai dati che emergeranno dalla raccolta dei questionari sarà possibile tracciare la fotografia di come vive questa pandemia chi si trova ad affrontarla in una situazione di fragilità fisica e psicologica come la malattia.

Lo studio è rivolto a tutti i pazienti ad eccezione di quelli colpiti da CoViD-19. Non è necessario essere un paziente del “Sacro Cuore Don Calabria” ed è sufficiente compilare il questionario (totalmente anonimo) che si può scaricare cliccando su questo link https://forms.gle/fWFaJgTT6iyQEkjQ6


Misurazione della temperatura corporea agli ingressi dell'ospedale

Per chiunque accede alla “Cittadella della Carità” è prevista la misurazione della temperatura corporea, oltre all’obbligo di indossare mascherina e guanti. Se la temperatura supera i 37,5 gradi, l’accesso avviene solo dopo un parere medico.

Per garantire sempre maggiore sicurezza ai pazienti ricoverati e agli operatori, l’accesso all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria è possibile solo dopo la misurazione della temperatura corporea tramite termometro frontale.

Dalle 7 alle 19 presso gli ingressi rispettivamente dell’Ospedale Sacro Cuore e di Casa Perez, personale dedicato provvede alla misurazione della temperatura corporea a chiunque acceda alla struttura per una visita, un esame o per visitare un proprio familiare. Se la temperatura supera i 37,5, solo dopo un colloquio con un medico, sarà deciso o meno l’accesso all’Ospedale che deve avvenire, nel caso, solo con mascherina e guanti.

La misurazione della temperatura corporea rientra in tutti quei provvedimenti messi in atto per garantire la maggiore sicurezza possibile ai degenti e agli operatori. Inoltre è in linea con l’ultima ordinanza del Presidente della Giunta Regionale (13 aprile 2020) che vieta l’uscita ai cittadini che presentano temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.


Dalla cinese Aukey un dono di 50mila mascherine FFP2

Dalla Cina a Negrar di Valpolicella: l’azienda cinese Aukey regala all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria 50mila mascherine FFP2. Un dono inaspettato che ha contribuito già dalla fine di marzo a  proteggere nel modo migliore gli operatori

Un dono prezioso proveniente dalla Cina che ha contribuito a far sì che gli operatori dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria potessero operare con maggiore sicurezza in questa emergenza Covid-19.

Si tratta di uno stock di 50mila mascherine FFP2 donate dall’azienda cinese Aukey, produttrice di accessori per cellulari, che ha sede nella città si Shenzhen, moderna metropoli, situata nella parte sud orientale dell’immenso Paese asiatico, anch’essa colpita dall’epidemia di nuovo Coronavirus.

Una prima tranche di 10mila era già arrivata nella seconda metà di marzo, ora tutte le 50mila mascherine sono arrivate a destinazione.

Le mascherine sono confezionate singolarmente, e il solo involucro è già un regalo. Ciascuno infatti riporta un messaggio di solidarietà e speranza: “Siamo petali dello stesso fiore poiché solo se ci stringiamo nello stesso punto dell’infinito riusciamo ad essere qualcosa di meraviglioso”.

“L’iniziativa di Aukey è stata dettata innanzitutto dal forte legame che la Cina ha con l’Italia – spiega il creative leader del Dipartimento product marketing management, Alessandro Cormio –. In passato l’Italia ha offerto più volte aiuto e collaborazione alla Cina, soprattutto nei momenti di grave difficoltà, come accadde nel 2002, quando scoppiò l’epidemia da Sars. L’Italia ha pagato un pesante tributo a causa della pandemia. E questa è l’altra ragione per cui l’Azienda ha deciso di donare le mascherine proprio al nostro Paese. La distribuzione di poche migliaia di dispositivi a diversi Centri ospedalieri non sarebbe stata incisiva ai fini dell’emergenza. Quindi Aukey ha deciso di donare grandi quantitativi, in questo caso all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria”.

Ma oggi se le mascherine proteggono gli operatori della struttura di Negrar è anche grazie al decisivo apporto della giornalista veronese Carolina Zanoni. “Lo scorso gennaio ho intervistato sull’epidemia cinese Cormio, che in seguito mi ha contatto per comunicarmi l’intenzione dell’azienda di donare una grande quantità di mascherine, ma non sapevano quale ospedale italiano potesse averne bisogno – racconta -. Per vicinanza geografica (sono cresciuta ad Arbizzano) e per una questione di cuore (mio padre Roberto è medico di medicina generale a Negrar) ho indicato il “Sacro Cuore Don Calabria”. Sono molto felice che tutto sia andato a buon fine”.

“Ringrazio a nome di tutti i collaboratori del “Sacro Cuore Don Calabria” l’Azienda Aukey nella persona di Alessandro Cormio per questo impagabile dono e Carolina Zanoni per il suo generoso interessamento – afferma l’amministratore delegato, Mario Piccinini -. In questa emergenza ogni ospedale ha avuto una doppia grave preoccupazione: offrire le migliori cure possibili ai pazienti affetti da Covid-19 e proteggere dall’infezione i propri operatori. Un’impresa quest’ultima non semplice, proprio per la difficoltà di reperire sul mercato i dispositivi di protezione individuale, le mascherine FFP2 e FFP3 in primis. Questo regalo inaspettato ci ha permesso di essere più tranquilli. La donazione di Aukey è la dimostrazione che da questa tragedia mondiale possiamo uscirne solo se combattiamo tutti uniti verso un’unica direzione, supportandoci a vicenda senza limiti di confini – conclude Piccinini – E’ uno dei grandi insegnamenti che ha portato con sé la pandemia. Non lo dobbiamo scordare quando tutto questo finirà”.


Test sierologici anti SARS-CoV2 su tutti i collaboratori del "Sacro Cuore"

La ricerca degli anticorpi rientra in uno studio clinico dal quale si potrà dedurre quanto il virus circola o ha circolato nel personale dell’ospedale esposto a diversi gradi di rischio di infezione in base alle mansioni svolte.

L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria ha avviato per gli oltre 2000 collaboratori dell’ospedale di Negrar i test sierologici anti SARS-CoV-2 per la ricerca degli anticorpi. L’indagine rientra nello studio clinico promosso dallo stesso Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico per stabilire la distribuzione del virus (prevalenza) tra i dipendenti asintomatici e per valutare l’accuratezza diagnostica di test rapidi per lo screening dei soggetti asintomatici.

Gli operatori sono così chiamati a sottoporsi al tampone, per individuare un’eventuale infezione in atto, e a un prelievo di sangue per verificare, anche nei negativi al tampone, se sono venuti in contatto con la malattia e se hanno sviluppato gli anticorpi che garantirebbero la “patente di immunità”.

“Il condizionale è d’obbligo perché essendo un virus nuovo non sappiamo se la presenza delle IgG specifiche sia espressione di un’effettiva immunità e tanto meno se questa sia temporanea o permanente”, spiega Zeno Bisoffi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali e Microbiologia e professore associato all’Università di Verona.Tuttavia è uno studio che permetterà di stimare la prevalenza dell’infezione, in corso o recente, in un luogo di cura. Un dato molto importante perché si potrà dedurre quanto il virus circola o ha circolato nel personale dell’ospedale esposto a diversi gradi di rischio di infezione in base alle mansioni svolte”.

Verranno utilizzati per la ricerca degli anticorpi anche i test rapidi, entrati recentemente nella diagnostica anti Covid-19 e non ancora validati dalla comunità scientifica. I risultati ottenuti – disponibili nell’arco di minuti rispetto alle ore della metodica tradizionale – verranno confrontati con quelli rilevati dal test ELISA (Enzyme Linked Immunosorbent Assay), una metodica classica in campo sierologico, per stabilirne l’accuratezza diagnostica.

“Il test ELISA consente la rilevazione di anticorpi IgA e IgG anti SARS-CoV-2. Questi anticorpi compaiono in circolo con tempistiche diverse dopo che il soggetto ha contratto l’infezione”, piega il dottor Antonio Conti, direttore del Laboratorio di Analisi Cliniche. “Gli anticorpi anti SARS-CoV2 IgA evidenziano la fase acuta della malattia, mentre gli anticorpi IgG sono espressione della risposta secondaria del sistema immunitario, più tardiva. Il test è complementare alla ricerca dell’RNA virale con il tampone, in quanto quest’ultimo fotografa la presenza di malattia in quel momento, mentre l’esame sierologico ne descrive l’andamento e può essere utile nell’identificare sia le persone che sono venute a contatto con il virus che le persone teoricamente immuni”.

L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per le Malattie infettive e tropicali “Sacro Cuore Don Calabria” fin dall’inizio dell’epidemia è stato impegnato su due fronti: quello dell’assistenza – con 100 posti Covid di cui 14 di terapia intensiva e 12 di semintensiva – e quello della ricerca scientifica. Sono infatti stati avviati diversi studi clinici, promossi dallo stesso Istituto o in collaborazione con altri enti. Ulteriori studi sono in fase di approvazione da parte della autorità competenti. Tra gli studi in corso uno sull’accuratezza di diversi test rapidi per la diagnosi in persone che giungono in pronto soccorso con sintomi riconducibili al Covid-19.


Oncologia: l'800 143 143 aperto anche per i colloqui psicologici

Per tutti i pazienti oncologici che hanno bisogno di indicazioni e consigli rimane sempre attivo il numero vede del Cancer Care Center attraverso il quale è possibile mettersi in contatto anche per proseguire o iniziare percorsi psicologici a distanza

In questo momento di emergenza CoViD-19, l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria rimane sempre “in linea” con i pazienti oncologici tramite il numero verde 800 143 143 del Cancer Care Center, con cui da oggi è possibile mettersi in contatto per avviare o proseguire un colloquio psicologico.

I pazienti oncologici rientrano nelle cosiddette categorie a rischio per quanto riguarda l’infezione da nuovo Coronavirus. Non tanto perché hanno una probabilità maggiore di contrarre il virus, ma in quanto possono essere, nel caso siano contagiati, più soggetti a complicazioni a causa della patologia o delle terapie a cui sono sottoposti.

“Questo ha suscitato in molti pazienti un grande timore di recarsi in ospedale per visite oncologiche e, talora, anche per proseguire la terapia con farmaci antitumorali o la radioterapia. Un timore che in certi casi li ha indotti a disdire gli appuntamenti”, spiega la dottoressa Stefania Gori, direttore del Dipartimento di Oncologia di Negrar. “Ma non è necessario interrompere le cure – rassicura Gori – E soprattutto non deve essere fatto autonomamente, perché la continuità delle terapie farmacologiche e radioterapiche è fondamentale per l’efficacia dei trattamenti. Ogni paziente deve confrontarsi col proprio oncologo di riferimento per valutare un eventuale posticipo del trattamento antitumorale in base alla sue condizioni”.

Per i pazienti oncologici, e non solo per quelli già seguiti dal “Sacro Cuore Don Calabria”, resta sempre aperto anche il numero verde 800 143 143 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13), a cui risponde un operatore formato in grado di dare risposte e di creare un contatto, se necessario, con le unità operative e i servizi di diagnosi e cura. “Da oggi, con questo numero verde è possibile parlare anche il Servizio di Psicologia clinica per proseguire o iniziare da remoto colloqui psicologici. Tali colloqui sono ancora più importanti in questo momento di isolamento e distanziamento sociale che vivono i pazienti e anche i familiari, che così cercano di proteggere i loro cari da un possibile contagio”, conclude la dottoressa Gori.


Un video dell'ospedale per dire "Buona Pasqua" a tutti

Un video raccoglie volti ed emozioni di questo difficile periodo alla Cttadella della Carità, con la speranza e la fiducia che questa Pasqua possa essere l’inizio di una rinascita per tutti, a cominciare da coloro che più duramente sono colpiti dall’epidemia


Covid-19: a Verona il primo studio per capire quanti sono gli asintomatici

L’indagine epidemiologica, promossa dal Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, è stata presentata stamattina in Comune a Verona e verrà fatta su un campione di 2.060 cittadini veronesi. I risultati daranno indicazioni fondamentali alle istituzioni per gestire la “fase 2” della pandemia di Coronavirus.

Verona prima città in Italia protagonista di uno studio epidemiologico sulla prevalenza nella popolazione di cittadini affetti da Covid-19, ma asintomatici. L’indagine è promossa dall’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar in collaborazione con il Comune scaligero, l’Ulss 9, la Pneumologia dell’Azienda ospedaliera e il Dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica dell’Università di Verona.

Si tratta di uno studio rilevante, primo nel suo genere, che partirà nei prossimi giorni e avrà forti ricadute sulla gestione della cosiddetta Fase 2 della pandemia nel comune veronese tra i più colpiti nel Veneto.
“Su un campione rappresentativo della popolazione veronese saremo in grado di identificare con un margine di errore dell’1,5% non solo la percentuale di soggetti potenzialmente contagiosi, ma anche le loro caratteristiche demografiche, sintomatologiche e biologiche. Inoltre verremo a conoscenza della percentuale dei cittadini che, avendo già sviluppato gli anticorpi della malattia, nel prossimo autunno avranno un bassissimo rischio di riammalarsi, ma anche la fetta di popolazione che non è mai venuta in contatto con il virus” spiega il dottor Carlo Pomari, responsabile della Pneumologia del “Sacro Cuore Don Calabria” e coordinatore del Comitato Scientifico che vede come cosperimentatore il professor Zeno Bisoffi direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali di Negrar.

Le informazioni ricavate saranno restituite alla comunità scientifica e ai rappresentanti politici, responsabili della gestione delle misure di controllo e della formulazione di linee guida. “Lo studio ha forti ricadute perché conoscere le caratteristiche di quella parte di popolazione asintomatica significa gestire di conseguenza la cosiddetta riapertura. Identificare invece coloro che potrebbero ammalarsi in autunno vuol dire prepararsi al meglio a una possibile recrudescenza del virus e per quanto possibile prevenirlo”, sottolinea Pomari.

Il progetto – ideato dal biostatistico Massimo Guerriero – vede il coinvolgimento di circa 2.060 cittadini veronesi a partire dai 10 anni, estratti con criterio casuale dall’elenco dell’anagrafe. Invitati con una lettera del sindaco, verranno sottoposti su appuntamento al tampone naso-faringeo e a prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi anti SARS COV-2, effettuati dal personale specializzato dell’Ospedale di Negrar e dell’ULSS 9, con il rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il risultato del tampone verrà comunicato all’interessato e nel caso di esito positivo verrà attivata la procedura di presa in carico da parte dell’Azienda sanitaria territoriale.


Per consigli o consulti il "Sacro Cuore" è sempre in linea

Per far fronte alla drastica riduzione dell’attività ospedaliera e stabilire un contatto con i cittadini, alcuni reparti hanno attivato dei numeri telefonici e un servizio di consulenza dove chiamare per avere consigli e brevi consulti. Ecco quali sono.

 

L’emergenza Coronavirus ha ridotto drasticamente l’attività ospedaliera, dando spazio solo alle prestazioni urgenti, non prorogabili e a quelle oncologiche. Nonostante queste doverose disposizioni e in attesa che tutto torni gradualmente alla normalità, l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria ha voluto mantenere i contatti con i propri pazienti e con tutti coloro che manifestando problemi di salute necessitano di un consulto o di un semplice consiglio. Di seguito le Unità Operative che hanno attivato un numero telefonico apposito.

Reumatologia

Il Servizio, di cui è responsabile il dottor Antonio Marchetta, ha  provveduto ad attivare la presenza giornaliera di un medico reumatologo per le consulenze, le visite urgenti e per tutti coloro che hanno bisogno di essere visti a causa del riacutizzazioni della malattia o di  ritirare i farmaci biologici sottocute o infisivi.
Per la consulenza medica reumatologica telefonica è stato attivato dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 il numero 045.6013899 (risponde al segreteria di Reumatologia). Oppure si può inviare anche una email a: reumatologia@sacrocuore.it o  un Fax al numero  045.6013877.
I Piani Terapeutici dei farmaci reumatologici Tocilizumab (Roactemra), Sarilumab (Kevzara) e Baricitinib (Olumiant) sono stati rinnovati in automatico per tre mesi. Per il ritiro in Farmacia è sufficiente il benestare del medico del  Servizio di Reumatologia. Lo stesso vale per il Piano Terapeutico del Prolia  già scaduto o in scadenza  nei prossimi tre mesi: si può chiedere al proprio medico di medicina generale il rilascio della ricetta bianca o rossa del farmaco e recarsi in farmacia per il ritiro del farmaco stesso.

Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva

L’Unità Operativa, diretta da dottor Paolo Bocus, ha creato un servizio di reperibilità telefonica dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 ai seguenti numeri:
Gastroenterologia (ambulatori e reparto): 045.6013315
Endoscopia Digestiva: 045.6014764
Tale servizio è rivolto a tutti  coloro che lamentano sintomi d’allarme
come: sangue occulto fecale positivo, disfagia ingravescente, cambiamento improvviso delle abitudini intestinali, sospette neoplasie dell’apparato digerente rilevate clinicamente e/o con diagnostica strumentale, ittero non complicato di primo esordio, ascite, esigenza di escludere lesioni per terapie cardiologiche urgenti in pazienti con anamnesi positiva di patologia ulcerosa o emorragia gastro-intestinale, anemizzazione di recente insorgenza con sintomi digestivi e con emoglobina  <10 g/dl, vomito significativo e persistente, disfagia, calo ponderale importante con sintomi digestivi.
Un medico è a disposizione per consigli e suggerimenti o anche solo per informazioni riguardo la possibilità di prenotazione di esami in futuro.
Il servizio rimarrà attivo anche dopo conclusione dell’emergenza CoViD-19

Cardiologia

L’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, diretta dal dottor Giulio Molon, garantisce oltre alle urgenze, anche la possibilità di eseguire visite ambulatoriali o altre diagnostiche, non procrastinabili per sintomi o situazioni ritenute a rischio e che debbano essere risolte in tempi rapidi. Per tutte le informazioni è possibile contattare il numero di telefono 045.6013244 oppure scrivere anche all’indirizzo servizio.cardiologia@sacrocuore.it.

 Per sapere di più

Diabetologia

Il Servizio, di cui è responsabile il dottor Luciano Zenari, risponde ai numeri:

  • Segreteria: 045.6013715
    Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30
    Fax: 045.6013308
    e-mail: diabetologia@sacrocuore.it o diabetologia.infermieri@sacrocuore.it
  • Degenze ordinarie: 045.6013518 (studio) – 045.6013301 (segreteria)
  • Ambulatorio di Dietologia: 045.6014565

Per saperne di più 

Radioterapia Oncologica Avanzata

L’Unità Operativa, diretta dal professor Filippo Alongi, prosegue la sua attività regolarmente essendo di carattere oncologico, adottando tutti di dispositivi di sicurezza necessari, Inoltre è a disposizione, anche a distanza, per consulti e per una pre-valutazione della documentazione del caso o per sentire direttamente ogni singolo paziente.
Il numero da contattare è lo 045.6014800 oppure si può scrivere a servizio.radioterapia@sacrocuore.it; segreteria.radioterapia@sacrocuore.

Per saperne di più

Otorinolaringoiatria

L’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria, diretta dal dottor Sergio Albanese, ha attivato il numero 045.6013765. Dalle 9 alle 11 risponderà la coordinatrice del reparto Marina Vanzetta per consigli e informazioni. In caso di quesiti più complessi saranno interpellati anche i medici.

Per saperne di più