In occasione della Festa di Don Calabria, hanno preso il via ufficialmente i lavori di riqualificazione dell’ospedale. Zaia: “Grazie Negrar, perché con i vostri investimenti in tecnologia e professionalità siete un’eccellenza della Sanità veneta”
Con la posa della prima pietra da parte del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, sono iniziati ufficialmente i lavori del grande progetto di riqualificazione strutturale dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, che avranno la durata di cinque anni (vedi video con le interviste e le immagini della giornata).
La cerimonia si è tenuta questa mattina, in occasione della Festa del Santo fondatore dell’ospedale, nell’area- tra il “Don Calabria” e Casa Nogarè – dove è già ben visibile il grande scavo per la realizzazione dell’ingresso generale del nosocomio.
Il Presidente Zaia, l’assessore alla Sanità veneta, Luca Coletto, e i vertici del nosocomio hanno firmato una pergamena-ricordo dell’evento che è stata inserita nella prima pietra della nuova palazzina, benedetta poi da padre Migue Tofful, superiore generale dell’Opera Don Calabria.
“I biografi ci raccontano – ha detto fratel Gedovar Nazzari, presidente dell’ospedale – che don Calabria, affacciandosi a uno dei balconi del primissimo nucleo della struttura e abbracciando con lo sguardo una distesa di campi, disse: “Diventerà una cosa grande”. Fu una profezia che si è avverata nel corso degli anni. Oggi l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria è il quinto ospedale del Veneto, un polo oncologico e un Centro di riferimento a livello nazionale per molte patologie. Vi lavorano più di 2mila collaboratori. Un risultato reso possibile con notevoli investimenti in innovazioni scientifiche e tecnologiche. E per merito di tutti i collaboratori, nessuno escluso, che negli anni hanno investito qui la loro professionalità e il loro impegno. Ma anche un risultato raggiunto grazie alla condivisione di progetti e obiettivi con tutte le istituzioni, in primo luogo con la Regione. Il progetto di riqualificazione dell’ospedale – ha sottolineato – ha l’intendo di adeguare la struttura a questo straordinario sviluppo. Considerare il malato il nostro unico padrone dopo Dio, come ci ha insegnato Don Calabria, significa anche offrirgli un ambiente moderno e funzionale. E più bello, perché anche la bellezza può contribuire ad alleggerire il fardello della malattia”.
“Credo che in questo presidio l’umanizzazione sia una filosofia aziendale – ha affermato il presidente Zaia – Umanizzare le cure è importante, ma, poiché l’ospedale non è un albergo, è necessario investire in professionalità e tecnologia, come ha sempre fatto Negrar. Per questo vi ringrazio, anche perché così operando siete un argine contro la migrazione sanitaria. Non riesco a comprendere il motivo per cui un veneto dovrebbe andare a curarsi fuori regione o all’estero: la nostra Sanità è di altissimo livello avendo puntato sulle specializzazioni. Al “Sacro Cuore-Don Calabria”, per esempio, ci sono eccellenze come il Centro per le Malattie Tropicali e un Dipartimento Oncologico che in radioterapia può avvalersi di un trattamento per le metastasi cerebrali che solo tre Centri in Europa hanno“.
Il Governatore ha poi chiuso ringraziando ancora Negrar “perché è sempre stato parte integrante della comunità sanitaria e scientifica del Veneto, ha sempre saputo fare rete, un grande pregio rispetto ad altri ospedali a gestione privata”.
Nello specifico della riqualificazione dell’ospedale, è intervenuto a margine della cerimonia, l’amministratore delegato, Mario Piccinini: “Questa è una giornata storica perché abbiamo posato la prima pietra di un grande progetto che cambierà l’immagine dell’ospedale. Iniziamo dalla palazzina, ingresso generale dell’intero presidio, ma poi proseguiremo con l’ampliamento del Pronto Soccorso, una nuova collocazione dell’Oncologia, un Centro di Ricerca per le Malattie Tropicali, un Centro Congressi e un giardino pensile... Il nostro intento è quello di adeguare la struttura allo sviluppo esponenziale dal punto di vista tecnologico e professionale che l’ospedale ha avuto negli ultimi decenni. Con un occhio attento sempre a coloro che si rivolgono a noi, a cui vogliamo offrire un ospedale bello e funzionale, accessibile in tutti i suoi ambiti da percorsi coperti e facilmente raggiungibili da un unico ingresso” (vedi approfondimento sul progetto).
Dopo la posa della prima pietra, al presidente Zaia sono state mostrate le due ultime acquisizioni tecnologiche dell’ospedale. Filippo Alongi, direttore della Radioterapia Oncologica e professore associato all’Università di Brescia, ha illustrato HyperArc, un innovativo sistema per il trattamento radiochirurgico delle metastasi cerebrali multiple in una sola seduta. Mentre il dottor Giovanni Carbognin, direttore della Diagnostica per immagini, ha sottolineato le applicazioni della la nuova TAC a doppia energia, particolarmente indicata per lo studio del sistema cardiovascolare: grazie alla velocità di acquisizione delle immagini riesce a fotografare un solo battito del cuore.
In Photo Galley il foto-racconto dell’evento