Coronavirus: il "Sacro Cuore Don Calabria" attua un nuovo piano d'emergenza

L’Amministratore Delegato, dottor Mario Piccinini, illustra il nuovo piano di emergenza per fronteggiare l’evolversi dell’epidemia da CoDiV-19. “Abbiamo incrementato il numero dei posti letto di Malattie Infettive e Tropicali e quelli di Terapia Intensiva dedicati ai pazienti colpiti dall’infezione. Inoltre sarà attivato l’ospedale di Comunità, riservato ai pazienti che hanno superato la fase critica ma non è possibile dimetterli”.

Per fronteggiare l’emergenza CoViD-19, l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-IRCCS per le Malattie Infettive e Tropicali e struttura privata accreditata della Regione Veneto – ha attivato un ulteriore piano ospedaliero.

“Innanzitutto abbiamo aumentato di 28 posti letto la dotazione del reparto di Malattie di Malattie Infettive e Tropicali che passa da 14 a 42  – spiega l’amministratore delegato, dottor Mario Piccinini -. Di questi 42 posti letto dieci sono di terapia subintensiva, cioè con supporti di ventilazione ad alti flussi (AIRV-20). L’incremento dei posti letto è stato possibile grazie a una riorganizzazione che ha coinvolto il reparto di Geriatria e quello di Medicina Fisica e Riabilitazione.

Aumenteranno nei prossimi giorni anche le postazioni di Terapia Intensiva. “Ai 6 posti letto dedicati ai pazienti CoViD-19 – prosegue il dottor Piccinini – si aggiungono ulteriori 9 posti letto per un totale di 15. Infine saranno attivati, i 24 posti letto di Ospedale di Comunità già previsti dalla Delibera Regionale 614/2019. Questi saranno riservati ai pazienti CoViD-19 che hanno superato la fase critica ma non sono ancora dimissibili”.

“A nome di tutta la Direzione voglio far pervenire anche attraverso i mezzi di comunicazione un grande ringraziamento a tutti i collaboratori, sanitari e non, del “Sacro Cuore Don Calabria” per la grande professionalità e dedizione  che stanno dimostrando fin dall’inizio dell’emergenza CoDiV-19”, conclude l’Amministratore Delegato.


Malati oncologici: "Rispettate le norme anticontagio"

Le indicazioni La dottoressa Stefania Gori, direttore dell’Oncologia medica e presidente della Fondazione AIOM, per i malati oncologi in questo momento di epidemia da Coronavirus.“Non è necessario interrompere le cure», rassicura Gori. «Ogni paziente può confrontarsi col proprio oncologo di riferimento per valutare un eventuale posticipo del trattamento antitumorale in base alla sue condizioni, che poi è quello che sempre viene fatto». 

Sono i più fragili, perché le terapie contro il tumore indeboliscono il sistema immunitario. Il principio vale in generale, non solo per l’infezione da Covid-19. Quest’ultimo, però, è nuovo e i malati oncologici sono in apprensione da quando le informazioni sulla sua diffusione suggeriscono che siano soprattutto le persone con patologie pregresse, oltre agli anziani, a rischiare le complicanze maggiori.

Posso venire in ospedale nonostante l’emergenza sanitaria? Devo interrompere le terapie? Sono alcune delle domande che in questi giorni vengono rivolte più spesso ai sanitari. Le approfondisce la dottoressa Stefania Gori, direttore dell’Oncologia medica dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, già presidente di AIOM (Associazione italiana di Oncologia medica) e attuale presidente di Fondazione AIOM.

 

«I pazienti oncologici affetti da tumori solidi», spiega, «non sono in genere a maggior rischio di contrarre l’infezione da nuovo Coronavirus, ma sicuramente sono più esposti alle complicanze, nel caso sviluppino la malattia. Per questo è importante che seguano con cura le raccomandazioni per contenere il contagio: evitare le strette di mano e i contatti ravvicinati, mantenere la distanza di un metro, evitare i luoghi affollati, pulire le superfici di casa, lavarsi spesso le mani».

Sull’uso delle mascherine protettive nelle persone e nei pazienti oncologici che non presentino infezione da Coronavirus, si è sentito un po’ di tutto. «Possono essere utili», chiarisce, «se non c’è la possibilità di mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone, per limitare il contagio», situazione che, per esempio, può verificarsi «quando un famigliare o il caregiver deve avvicinare il paziente per imboccarlo o aiutarlo ad alzarsi dal letto».

Ma vanno interrotte o meno le cure antitumorali in questo periodo? “Non è necessario interrompere le cure», rassicura Gori. «Ogni paziente può confrontarsi col proprio oncologo di riferimento per valutare un eventuale posticipo del trattamento antitumorale in base alla sue condizioni, che poi è quello che sempre viene fatto». Invece per le persone che hanno già terminato il trattamento attivo e che devono andare in ospedale solo per visite di controllo (o di follow-up) «sempre il medico valuterà se posticipare la visita, per evitare a queste persone di recarsi in ospedale in assenza di una necessità clinica conclamata».

Ma cosa succede se un malato oncologico contrae il Covid-19? «Le terapie poste in essere sono le stesse impiegate per i pazienti non oncologici», dice.

Laura Perina
(da L’Arena 13 marzo 2020)


Un grande grazie alla famiglia Rana

Uno speciale ringraziamento da parte di tutto il personale dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria alla famiglia Rana per la generosa donazione effettuata per l’acquisto di apparecchiature che ci aiuteranno ad affrontare la difficile situazione dovuta all’epidemia di coronavirus

La Direzione, i medici, gli infermieri e tutto il personale dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella ringraziano il dottor Gian Luca Rana per la grande sensibilità e generosità dimostrate verso il nostro Ospedale e la Sanità veronese, di cui il “Sacro Cuore-Don Calabria” è parte integrante (vedi articolo allegato in foto, ndr).

Ringraziano altresì la Famiglia Rana e tutti i dipendenti e collaboratori del Pastificio Rana per la vicinanza espressa nei confronti del nostro personale – medico e non – in prima linea con impegno e dedizione fin dall’esordio dell’epidemia da nuovo Coronavirus.

L’emergenza CoViD-19 sta mettendo a dura prova le strutture ospedaliere, in particolare le Terapie Intensive. La donazione del dottor Rana ci permetterà, con l’acquisto di apparecchiature per la ventilazione assistita, di creare nuove postazioni per l’assistenza dei malati più gravi.

L’Amministratore Delegato

Dott. Mario Piccinini


"A tutti gli operatori dell'ospedale: coraggio, vi siamo vicini"

Il Casante dell’Opera Don Calabria padre Miguel Tofful e il presidente dell’ospedale di Negrar fratel Gedovar Nazzari rivolgono un video-messaggio a tutti gli operatori della Cittadella della Carità per esprimere gratitudine e sostegno in questo momento di grande impegno dovuto all’epidemia di coronavirus

Un grazie di cuore a tutti gli operatori che, pur nella difficoltà del momento, si stanno impegnando con tutte le loro forze per prendersi cura di ogni paziente con la massima professionalità e dedizione, proprio secondo l’insegnamento di san Giovanni Calabria. A portare questo messaggio di vicinanza e di sostegno sono il Casante dell’Opera Don Calabria, padre Miguel Tofful, e il presidente dell’ospedale di Negrar, fratel Gedovar Nazzari, nei due video pubblicati qui sotto.
Nel loro messaggio i due religiosi di don Calabria si rivolgono a tutto il personale della Cittadella della Carità facendosi portavoce di un sentimento di gratitudine, di speranza e di fiducia a nome della direzione dell’ospedale e di tutta la grande Famiglia Calabriana.


Coronavirus: l'importanza dei dispositivi di protezione individuale per medici e infermieri

Il dottor Andrea Angheben mostra in un video le procedure di vestizione e svestizione dei dispositivi che il personale sanitario è tenuto ad usare per proteggersi quando si prende cura di pazienti con affezione o sospetta affezione da Covid-19

Per il personale sanitario che assiste pazienti positivi o sospetti positivi al nuovo coronavirus è di fondamentale importanza indossare e togliere in modo scrupoloso i dispositivi di protezione individuale (DPI) come precauzione per evitare di essere infettati. Il dottor Andrea Angheben, responsabile del reparto di Malattie Infettive e Tropicali, mostra in un video come funzionano le procedure corrette di vestizione e svestizione di tali dispositivi, dal primo paio di guanti al camice impermeabile, dalla cuffia alla mascherina filtrante, dalla visiera protettiva per gli occhi al secondo paio di guanti.


Coronavirus: tende pre-triage. Ecco a cosa servono

Davanti al Pronto Soccorso del “Sacro Cuore Don Calabria” sono state collocate due tende per il pre-triage dedicato ai pazienti che presentano sintomi influenzali. Ma la raccomandazione da rispettare resta sempre la stessa: non recarsi al Pronto Soccorso, ma rivolgersi ai numeri dedicati e al proprio medico

Da mercoledì 4 marzo sono attive le due tende allestite dalla Protezione Civile davanti al Pronto Soccorso del “Sacro Cuore Don Calabria” con funzione di pre-triage. Anche le tende fanno parte delle misure di contenimento dei contagi da Coronavirus, in vigore attulamente in Italia. Le tende delineano un percorso dedicato e riservato alle persone che si presentano al Pronto Soccorso con sintomi influenzali (febbre, tosse, raffreddore e mal di gola). Pertanto sono uno dei tanti strumenti per una presa in carico efficace ed efficiente dei possibili casi di Coronavirus, e nello stesso tempo per non esporre a rischio di contagio gli altri cittadini in attesa al Ps, i sanitari e di conseguenza anche tutti coloro che frequentano o sono ricoverati in ospedale.

Tuttavia la regola d’oro da rispettare resta sempre la stessa: mai rivolgersi al Pronto Soccorso se si hanno sintomi influenzali anche se si teme di essere stati in contatto con una persona a cui è stato diagnosticato il CoVid-19, ma chiedere informazioni telefoniche (non andare in ambulatorio) al proprio medico di medicina generale o a uno dei seguenti numeri:

1500 Ministero della Salute
800 462 340 Regione Veneto
800 93 66 66 Ulss 9 Scaligera

Solo in caso di febbre alta e difficoltà respiratorie rivolgersi al 118

Ma come è stato delineato il percorso per i pazienti con sintomi influenzali?
Sulla porta del Pronto Soccorso è stato collocato un cartello informativo in cui è raccomandato a chiunque presenti febbre, tosse o sintomi respiratori di non entrare ma di recarsi nella tenda collocata a fianco del PS. Qui un infermiere svolge il triage prendendo in carico il paziente per gli accertamenti previsti per l’infezione CoViD-19: esami del sangue, radiografie al torace e, solo se ci sono indicazioni, tampone. Tutti gli accertamenti vengono effettuati in spazi adiacenti al Ps, raggiungibili tramite un percorso ben delineato e  lontano dalla sala di attesa e dagli ambulatori del Servizio. In attesa dei referti i pazienti sono fatti accomodare in una saletta apposita. Una volta ricevuto i referti il paziente viene visitato dall’infettivologo: se le condizioni cliniche lo consentono, viene mandato a casa con la raccomadazione di rimanervi fino al giorno dopo se è stato effettuato il tampone. Se invece i sintomi sono importanti viene deciso il ricovero.

Entrambe le tende (la seconda stata allestita per rispondere a un eventuale aumento degli accessi) sono riscaldate, dotate di luce, linea telefonica e postazione PC. Tutti gli operatori che vengono in contatto con possibili casi di Coronavirus sono dotati di dispositivi di protezione personale.


Coronavirus e gravidanza: cosa c'è da sapere

Molte signore in attesa di un bambino si rivolgono alla nostra Ginecologia ed Ostetricia manifestando i loro dubbi e i loro timori riguardo alle possibili conseguenze sulla gradivanza e sulla salute del futuro nascituro causate dall’infezione da nuovo Coronavirus. Facciamo il punto.

Nuovo Coronavirus e gravidanza. Molte mamme in attesa vivono l’epidemia in atto con molta ansia perché temono effetti negativi sul proseguimento della gravidanza e sulla salute del feto. Facciamo chiarezza con l’aiuto della dottoressa Mariella Musola, responsabile dell’Ostetricia, afferente all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, diretta dal dottor Marcello Ceccaroni

SARS-CoV-2 e COVID-19: che differenza c’è?

Il “SARS-CoV-2” è un nuovo ceppo di coronavirus, segnalato la prima volta a dicembre 2019 a Wuhan, in Cina; non era precedentemente mai stato identificato nell’uomo. La “COVID-19” è la malattia respiratoria provocata dal questo nuovo virus, dove “CO” sta per corona, “VI” sta per virus, “D” sta per disease (malattia) e “19” è l’anno in cui si è manifestata.

Coronavirus e gravidanza: cosa fare?

Per le donne in gravidanza e i loro contatti valgono le comuni azioni di prevenzione primaria raccomandate per tutti dal Ministero della Salute e dalle istituzioni internazionali, che prevedono l’igiene frequente e accurata delle mani e l’attenzione a evitare il contatto con soggetti malati o sospetti.

Quali sono gli effetti del Coronavirus sulla gravidanza?

Non sono riportati dati scientifici definitivi sugli effetti di COVID-19 durante la gravidanza. Al momento non si hanno informazioni sulla possibile maggiore suscettibilità di una donna gravida alla patologia rispetto alla popolazione generale. Come per le altre malattie da Coronavirus analoghi (SARS e MERS), se complicate da febbre elevata, è verosimile l’associazione con un rischio maggiore di abortività e di difetti congeniti nel primo trimestre.

Il feto può prendere il virus dalla mamma, se positiva?

Attualmente non esistono evidenze a supporto di una trasmissione verticale del virus SARS-COV-2. Inoltre, il virus non è stato rilevato né nel liquido amniotico, né nel sangue neonatale prelevato da cordone.

Come è meglio partorire?

Allo stato attuale delle conoscenze, a meno che non sussistano specifiche indicazioni cliniche, materne o fetali, per l’espletamento di un Taglio Cesareo, per le donne con sospetta infezione da SARS-CoV-2 o affette da COVID-19 non sembra opportuno modificare la condotta ostetrica che orienta per un parto vaginale.

La mamma positiva può allattare?

Il virus responsabile della COVID-19 non è stato rilevato nel latte materno raccolto dopo la prima poppata (colostro) delle donne affette; sono stati invece rilevati anticorpi anti SARS-CoV, evidenziando quindi il potenziale protettivo del colostro, del latte materno e dell’allattamento. Date le informazioni scientifiche attualmente disponibili, si ritiene che, nel caso di donna con sospetta infezione da SARS-CoV-2 o affetta da COVID-19, se le condizioni cliniche lo consentono e nel rispetto del suo desiderio, l’allattamento debba essere avviato e/o mantenuto direttamente al seno o con latte materno spremuto.

Come proteggere il neonato se la madre è positiva?

Anche in questo caso, si raccomanda l’adozione delle procedure preventive come l’igiene delle mani e l’uso della mascherina durante la poppata, secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute. Nel caso in cui madre e bambino/a debbano essere temporaneamente separati, si raccomanda di aiutare la madre a mantenere la produzione di latte attraverso la spremitura manuale o meccanica che dovrà essere effettuata seguendo le stesse indicazioni igieniche.

 


Coronavirus: Numero Verde della ULSS 9 per tutte le informazioni

L’Azienda ULSS 9 Scaligera ha attivato, a supporto del numero nazionale e di quello regionale già operativi, il numero verde 800 93 66 66 per i cittadini residenti nella provincia di Verona a cui è possibile rivolgersi per avere informazioni sull’epidemia da CoViD-19 in atto

Oltre al numero istituito dal Ministero della Salute (1500) e a quello predisposto dalla Regione Veneto (800 462 340), da oggi è attivo anche il numero verde  800 93 66 66 dell’ULSS 9 Scaligera riservato ai cittadini residenti nella provincia di Verona.

Gli operatori sono a disposizione per fornire informazioni sul nuovo coronavirus, indicazioni sui comportamenti da tenere e riferimenti utili ad affrontare eventuali dubbi. Il servizio, svolto dalla Centrale Operativa Territoriale dell’AULSS 9 in con il Servizio di Igiene Sanità Pubblica, è contattabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00, il sabato e la domenica dalle ore 9.00 alle 15.00.


Rimandati gli appuntamenti per le future mamme e le neo mamme

ATTENZIONE! In ottemperanza alle disposizioni regionali per il contenimento del contagio da Codiv-19 sono procrastinati a data da destinarsi due importanti appuntamenti per le future mamme e le neo mamme  offerti dall’Ostetricia e dalla Pediatria.

In ottemperanza alle disposizioni regionali per il contenimento del contagio da nuovo Coronavirus l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria sospende anche gli incontri offerti alle mamme e alle future mamme dalla Pediatria e dall’Ostetricia

Sono rimandati a data da destinarsi

  • incontro di ogni primo giovedì del mese (per marzo era fissato giovedì 5 marzo) per il sostegno all’allattamento
  • incontro fissato l’11 marzo con l’anestesista per la partoanalgesia

Le nuove date saranno comunicate quanto prima su questo sito e sulla pagina Facebook


Coronavirus: il "Sacro Cuore Don Calabria" risponde alle vostre domande

Che cosa sappiamo oggi con certezza sul nuovo Coronavirus? E cosa invece è ancora nel campo delle ipotesi essendo un virus nuovo? Cosa accade quando una persona diventa “caso sospetto”? Le risposte in due video

Gli infettivologi Andrea Angheben, responsabile del reparto del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali, e Federico Gobbi, responsabile della Medicina dei Viaggi, rispondono in due video alle vostre domande sulla patologia da nuovo coronavirus. In particolare fanno chiarezza su quali sono le certezze e quali le ipotesi (primo video) e spiegano il percorso dei cosiddetti “casi sospetti” per questa patologia quando vengono presi in carico in ospedale (secondo video). Le informazioni contenute nei video sono aggiornate al 28 febbraio 2020 e potrebbero in parte variare con il mutare dello scenario epidemiologico