LABORATORIO DI ELETTROFISIOLOGIA E CARDIOSTIMOLAZIONE
Direttore: dottor Giulio Molon
Coordinatore: Maurizio Corso
CHI SIAMO
Il laboratorio di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione si occupa prevalentemente della diagnosi e della terapia di difetti di conduzione elettrica del cuore. Si eseguono di routine interventi di impianto e sostituzione di pace maker, defibrillatori (ICD) anche con funzione biventricolare per il trattamento dello scompenso cardiaco mediante resincronizzazione cardiaca (CRT-D), interventi di impianto di Loop Recorder (sistemi di il monitoraggio ECG a lungo termine), studi elettrofisiologici ed ablazioni transcatetere per le più comuni aritmie. e interventi di crioablazione. Tutti gli esami vengono eseguiti in regime di ricovero ospedaliero.
DOVE
II piano dell’Ospedale Sacro Cuore -Ingresso B (presso il reparto di Cardiologia)
CONTATTI
Segreteria di reparto: 045.6013320
Per informazioni dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 14
COLLOQUI CON I FAMILIARI
I colloqui con i degenti ed familiari si tengono nei giorni precedenti gli esami oltre che alla fine della procedura. E’ possibile inoltre chiedere un colloquio personale con il personale Medico negli orari identificati presso i reparti di degenza.
DOTAZIONI TECNOLOGICHE
Dal 2014 il Laboratorio di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione è dotato del sistema NavX (mappaggio non-fluoroscopico con ricostruzione 3D delle camere cardiache) per l’ablazione di tutte le aritmie, dalle più semplici alle più complesse, al fine di abbattere in modo significativo l’uso della fluoroscopia., quindi delle radiazioni. L’ablazione transcatetere mediante Radiofrequenza è una terapia che trova indicazione in molte aritmie; la procedura viene eseguita sotto guida fluoroscopica ed espone il paziente, oltre che gli operatori, ad una non sempre trascurabile esposizione alle radiazioni.
La relazione esistente tra l’esposizione alle radiazioni ed il rischio di sviluppare cancro e anomalie genetiche è il motivo più importante che spinge i Laboratori di Elettrofisiologia a ricercare la riduzione dei tempi di esposizione alle radiazioni. Si pensi, fra l’altro, che molti pazienti con aritmie sono in età pediatrica o comunque molto giovani, spesso di sesso femminile, ossia i pazienti con la maggiore vulnerabilità agli effetti delle radiazioni. L’uso dei sistemi di mappaggio non-fluoroscopico tridimensionale ha permesso di abbattere questi tempi nelle procedure più lunghe e complesse (come l’ablazione di Fibrillazione Atriale). Oltre a ridurre i tempi di esposizione, questi sistemi sono un valido tool come aiuto alla diagnosi.