ESAMI DI LABORATORIO SPECIALISTICI

Il Laboratorio di Microbiologia e Malattie tropicali oltre agli esami di routine esegue i seguenti esami di laboratorio specialistici. Cliccando su ogni singolo esame è possibile conoscere la modalità di prelievo e di conservazione del campione.
Per informazioni e prenotazioni contattare il Laboratorio al numero 045 601 31111
Per queste patologie è possibile prenotare consulenza-visita specialistica con il medico infettivologo, previo appuntamento (0456013324).
Il Laboratorio di Microbiologia è inoltre Centro accreditato della Regione Veneto per la diagnosi di malattie infettive rare. (www.malattierare.regione.veneto.it)

Ricerca microfilarie

Le filariasi (o filariosi) sono un gruppo di parassitosi che interessano sia l’uomo sia gli animali, causate da nematodi della famiglia delle Filariidae, detti comunemente “filarie”.
Le filariasi di interesse umano si possono distinguere secondo la localizzazione nell’organismo delle loro forme adulte.
Filariasi cutanee: Loa loaOnchocerca volvulus e Mansonella streptocerca.
Filariasi linfaticheWuchereria bancroftiBrugia malayi e Brugia timori.
Filariasi delle cavità sieroseMansonella perstans e Mansonella ozzardi.

Ricerca Babesia

La babesiosi è l’infezione causata dai protozoi del genere Babesia. Le infezioni possono essere asintomatiche o causare una malattia simile alla malaria con febbre e anemia emolitica. La malattia è più grave negli splenectomizzati, negli anziani e nei pazienti con AIDS. Presso il nostro Laboratorio la diagnosi viene eseguita attraverso l’identificazione della Babesia in uno striscio di sangue periferico o mediante PCR.

Ricerca Leishmania spp

La leishmaniosi è una parassitosi presente in diverse aree di tutto il mondo. L’infezione umana è causata da varie specie di Leishmania trasmesse dalla puntura dei flebotomi (o pappataci). Le manifestazioni comprendono sindromi cutanee, mucosali e viscerali. La diagnosi viene eseguita dimostrando la presenza dei parassiti negli strisci di sangue midollare, sangue intero (meno sensibile) e nelle biopsie cutanee.
I test sierologici possono essere utili nel diagnosticare la leishmaniosi viscerale ma non cutanea.

Ricerca Trypanosoma cruzi (Malattia di Chagas)

La Malattia di Chagas, o tripanosomiasi americana, è un’infezione causata dal protozoo Trypanosoma cruzi, presente endemicamente in vari Paesi del centro e sud-America. La tripanosomiasi americana viene trasmessa all’uomo da grosse cimici ematofaghe (triatomine), con trasfusione di sangue e, raramente, per via congenita.
La diagnosi di laboratorio nella fase acuta si basa sul riscontro dei parassiti nel sangue circolante o di una positività sierologica anticorpale.

Ricerca Trypanosoma brucei (Malattia del sonno)

La Malattia del sonno, o tripanosomiasi africana, è un’infezione causata da Trypanosoma brucei gambiense in Africa occidentale e centrale e da T. brucei rhodesiense in Africa orientale. I microrganismi vengono trasmessi dalle mosche tse-tse, ematofagi in entrambi i sessi; inoltre l’infezione può essere trasmessa in fase prenatale dalla madre al feto. Raramente, l’infezione si trasmette attraverso trasfusioni di sangue, e, allo stesso modo, potrebbe essere trasmessa attraverso il trapianto di organi.
La diagnosi di laboratorio si basa sul riscontro dei parassiti nel sangue circolante e nel liquido cerebrospinale; in alternativa la diagnosi viene effettuata tramite test sierologici per la ricerca di anticorpi.

Ricerca Strongyloides stercoralis

La strongiloidosi è l’infestazione dal nematode Strongyloides stercoralis, un’elmintiasi tuttora endemica anche in alcune regioni italiane. La sintomatologia cambia a seconda dello stato immunitario dell’ospite. Il soggetto immunocompetente può rimanere asintomatico o accusare sintomatologia all’apparato digerente, con dolore addominale e diarrea, rash cutaneo ed eosinofilia, mentre nelle forme gravi di strongiloidosi dell’immunodepresso si assiste o ad una moltiplicazione anomala larvale e adulta (sindrome da iperinfestazione) o a forme disseminate di malattia.
La diagnosi di laboratorio di strongiloidosi richiede metodi diretti specifici e metodiche sierologiche.

Ricerca di protozoi ed elminti intestinali

Le parassitosi intestinali sono causate da Protozoi, che sono microrganismi unicellulari, e da Elminti (o Vermi), che sono invece organismi pluricellulari di dimensioni variabilissime. L’esame coproparassitologico consiste in una valutazione al microscopio del campione di feci, alla ricerca di protozoi e/o elminti che possono essere presenti nel tratto gastrointestinale del paziente e causare sintomi quali diarrea prolungata, con talvolta sangue e/o muco nelle feci, dolore addominale e nausea. Generalmente, questi sintomi persistono per giorni o settimane dopo l’esposizione.

Ricerca di elminti urinari (Schistosomiasi urinaria)

La schistosomiasi urinaria è una parassitosi causata da Schistosoma haematobium, infestazione conseguente al contatto diretto dell’uomo con le forme larvali del parassita solitamente durante bagni in bacini di acqua dolce. S. haematobium è diffuso in Africa, Medio-Oriente, isole dell’Oceano Indiano e Sud della Corsica.
L’ematuria è il primo segno della malattia, associata a disuria, dolori lombari e addominali.
La diagnosi di laboratorio della schistosomiasi urinaria si basa su metodi diretti (identificazione microscopica delle caratteristiche uova e PCR RealTime su urina) e metodi sierologici indiretti

Amebiasi

Le amebiasi sono infezioni provocate Entamoeba histolytica, unico protozoo intestinale tra le specie amebiche endoparassite umane dotato di potere patogeno.
L’amebiasi intestinale si localizza elettivamente a livello del cieco e del colon prossimale, potendo eventualmente complicarsi con forme pseudo-ascessuali extra-intestinali secondarie, soprattutto a livello epatico.
Nelle forme invasive intestinali o extra-intestinali le tecniche sierologiche sono molto utili per confermare o meno il sospetto clinico (sensibilità >90%), che può essere inoltre adeguatamente confortato dall’esito di indagini strumentali (esame colonscopico ed ecografico ed eventualmente TAC o RMN). L’esame endoscopico permette l’esecuzione di prelievi bioptici su cui rilevare la presenza di trofozoiti amebici (microscopia ed esame molecolare).

Echinococcosi cistica

Echinococcus granulosus, cestode che risiede nell’intestino tenue di cani o altri canidi (ospite definitivo), è l’agente eziologico dell’echinococcosi cistica (EC), nota anche come idatidosi. L’uomo rappresenta per il parassita un ospite intermedio occasionale.
Le cisti da echinococco si sviluppano principalmente nel fegato (60-70%) e nei polmoni (20-30%), ma qualsiasi organo e tessuto può essere la loro sede di sviluppo.
La diagnosi è basata sulle tecniche di immagine, e la sierologia riveste un importante ruolo di supporto.

Malattia di Whipple

La malattia di Whipple è una malattia infettiva rara causata dal batterio Tropheryma whipplei. Elemento caratteristico della malattia è l’accumulo di materiale lipidico e glicoproteico nella mucosa dell’intestino tenue e nel tessuto linfatico.
Si tratta principalmente di una malattia di malassorbimento gastrointestinale ma può interessare più organi (sistemica), quali cuore, polmoni, occhi, pelle e, nei casi più gravi, anche il sistema nervoso centrale.
In Italia la malattia di Whipple è compresa tra le malattie rare con codice di esenzione RA0010.
La diagnosi si basa sul riscontro istologico di macrofagi PAS+, specie nella mucosa duodenale o in linfonodi ingrossati. La conferma diagnostica è data dalla ricerca molecolare mediante PCR RealTime di specifiche sequenze di DNA, su varie matrici biologiche, come feci, saliva, sangue e liquido cefalorachidiano (nel sospetto di coinvolgimento del SNC).
Per uno screening iniziale i campioni da analizzare sono feci, sangue e saliva; se c’è un sospetto di infezione localizzata, l’indagine può essere eseguita su liquor o altri liquidi cavitari. Solo se la PCR I livello ha esito positivo si procede all’approfondimento (PCR II livello

Morbo di Hansen (Lebbra)

La lebbra o morbo di Hansen è una malattia infettiva cronica, causata dal Mycobacterium leprae, che colpisce prevalentemente la cute e i nervi periferici. Si tratta di un microrganismo di forma bastoncellare, acido-alcool resistente (BAAR), che non può essere coltivato in vitro. In vivo, il batterio è in grado di sviluppare uno stretto parassitismo intracellulare, principalmente nei macrofagi e nelle cellule di Schwann dei nervi periferici.
In Italia la lebbra è compresa tra le malattie rare con codice di esenzione RA0010.
Normalmente la diagnosi è clinica, supportata dalla dimostrazione dell’agente eziologico nel tampone nasale e negli strisci cutanei eseguiti in “zone fredde” (lobi delle orecchie, gomiti e ginocchia) e in biopsia, tramite colorazione di Ziehl-Neelsen e metodica PCR.
Gli esami sierologici (ricerca anticorpi IgM anti-PGL-1) sono utili a prevedere le ricadute in corso di terapia, ma anche per evidenziare possibili casi sub-clinici tra i contatti.

Ricerca Mycobacterium

I micobatteri appartengono alla famiglia Mycobacteriaceae, che include quest’unico genere Mycobacterium. Numerose specie di micobatteri interessano la patologia umana e, in alcuni casi, sono agenti eziologici di patologie di grande rilievo.
Sotto questo profilo, il più importante è sicuramente Mycobacterium tuberculosis, agente eziologico della tubercolosi umana il quale appartiene al M. tuberculosis complex, di cui fanno parte fra gli altri M. bovis e M. africanum. Un’altra specie patogena, non facente parte del M. tuberculosis complex, è Mycobacterium leprae, agente eziologico della lebbra.
Tutte le specie rimanenti, oltre 190, sono note come micobatteri non tubercolari (MNT) e comunemente si trovano nell’ambiente; alcune di esse possono essere responsabili di patologie umane in presenza di fattori predisponenti. Le patologie causate da MNT sono denominate micobatteriosi.
La diagnosi microbiologica di infezione da micobatteri è basata sulla loro dimostrazione direttamente nei campioni clinici mediante esame microscopico del campione e isolamento colturale dell’agente infettivo. Nel caso della tubercolosi sono anche possibili test molecolari rapidi, per la ricerca di sequenze specifiche del DNA di MTC e di eventuali mutazioni che portano alla resistenza ai farmaci di prima linea. Nel caso di MNT, presso il nostro laboratorio è possibile procedere con l’identificazione di specie tramite sequenziamento di colture positive per Mycobacterium spp.
I tre approcci (esame microscopico, colturale e molecolare) non sono alternativi e devono essere utilizzati di concerto per avere una visione completa della situazione del paziente.

Identificazione di Artropodi di interesse sanitario

Gli artropodi di interesse sanitario sono per lo più pulci, zecche, pidocchi e acari. In generale, gli artropodi sono ectoparassiti allo stadio adulto, ma in alcuni casi possono esserlo anche allo stato larvale.
Molte classi di artropodi, oltre che causare direttamente danni anatomici all’uomo, possono fungere anche o esclusivamente come vettori di svariati patogeni infettivi, come virus, batteri e altri parassiti che, a loro volta, possono causare gravi malattie.

Morso di zeccaQuestionario generale sulle zecche

Esami microbiologici su protesi ed impianti ortopedici

I microrganismi possono essere introdotti nell’articolazione durante l’impianto di una protesi ortopedica, per via circolatoria o per contaminazione post-operatoria della ferita. Questi possono causare infezioni acute o croniche. Una volta insediata l’infezione in una protesi articolare, i microrganismi possono formare un ‘biofilm’.
Numerosi microrganismi possono essere responsabili di questo genere di infezioni, tra cui batteri, micobatteri e miceti.