ATTIVITA’ DELL’UGC-US

Con l’accesso in reparto, ogni paziente entra in un percorso programmato, il cui scopo è di avviare la persona verso la propria autonomia o verso un recupero che consenta una miglior partecipazione ambientale. Tale percorso si ispira ad un progetto riabilitativo individualizzato, realizzato in collaborazione all’èquipe medica e riabilitativa del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitazione.

IL PERCORSO RIABILITATIVO PROGRAMMATO
  • Attività di valutazione diagnostica e prognostica
  • Assistenza nella fase postacuta
  • Stabilizzazione delle funzioni vitali
  • Recupero delle funzionalità primarie: alimentazione, controllo e/o gestione degli sfinteri (vescica e intestino)
  • Recupero delle funzionalità secondarie: igiene, vestizione, gestione dei trasferimenti
  • Programmi riabilitativi specifici: trattamenti di fisioterapia, riabilitazione cognitiva, terapia occupazionale, logopedia.
NEI CASI PIU’ SEVERI

Il progetto riabilitativo non è sempre uguale per tutti ed è condizionato dalla gravità della lesione e dalle potenzialità di recupero della persona. Nei casi più severi, in particolare nei soggetti trasferiti dalle Terapie Intensive con una grave e prolungata alterazione della coscienza (cosiddetti stati vegetativi e di minima coscienza) per i quali non sia stata ancora definita la prognosi, l’intervento del nostro reparto è rivolto a:

  • Approfondire la valutazione diagnostica e prognostica
  • Proseguire l’osservazione per un tempo adeguato a stabilire con ragionevole certezza l’immodificabilità o la molto limitata modificabilità del quadro neurologico e della coscienza
  • Assicurare, nell’intervallo di tempo, che va dai 3  a un massimo di 6 mesi, per le persone con danno cerebrale anossico (per esempio conseguente ad arresto cardiocircolatorio), dai 6 mesi a un massimo di un anno,  per le persone con danno cerebrale postraumatico, l’assistenza ed i trattamenti volti a controllare e/o prevenire, nei limiti del possibile, le complicazioni secondarie e terziarie (denutrizione, fenomeni neurovegetativi, infezioni, lesioni da decubito, vizi posturali, spasticità, etc.);
  • Accompagnare la famiglia alla scelta sulla futura destinazione del paziente – presso la SUAP (Speciale unità di accoglienza permanente) della Cittadella della Carità, presso altre strutture del territorio oppure presso il proprio domicilio –  offrendole il necessario supporto psicologico e organizzativo.