ATTIVITA’
CHIRURGIA ONCOLOGICA
Le malattie neoplastiche esofagogastriche in centri specializzati come l’IRCSS Sacro Cuore Don Calabria richiedono un approccio multidisciplinare. Medici gastroenterologi, chirurghi, oncologi e radioterapisti collaborano insieme ad anatomopatologi, radiologi, nutrizionisti e psicologi per garantire la migliore assistenza possibile a ciascun paziente.
Adenocarcinoma gastrico
L’adenocarcinoma gastrico rappresenta circa il 4% di tutte le neoplasie e si colloca al quinto posto per incidenza nel sesso maschile e al sesto nel sesso femminile. Sebbene l’incidenza di questo tipo di tumore sia in diminuzione, principalmente grazie alla riduzione dell’infezione da Helicobacter pylori, rimane una delle neoplasie a peggior prognosi, con una sopravvivenza a 5 anni in Europa che si attesta attorno al 25% (31% nei maschi e 34% nelle femmine in Italia), in gran parte a causa di diagnosi tardive.
La maggior parte dei tumori gastrici è rappresentata da adenocarcinomi, che originano dalla mucosa di rivestimento interno della parete gastrica e costituiscono circa il 90% delle neoplasie gastriche. Esistono anche forme più rare, come i tumori stromali gastrointestinali (GIST), i sarcomi, i linfomi e i carcinoidi.
Sono diversi i FATTORI DI RISCHIO che contribuscono allo sviluppo del tumore gastrico e i SINTOMI possono essere aspecifici e confusi con altre condizioni, come gastrite e ulcera. Il trattamento endoscopico o chirurgico è anticipato da un accurato STUDIO DIAGNOSTICO.
Trattamenti
Il trattamento principale per il tumore gastrico è l’asportazione endoscopica o chirurgica, che può essere una gastrectomia totale o subtotale più o meno estesa all’esofago, a seconda dell’estensione della malattia per ottenere margini sani su cui andare ad effettuare l’anastomosi cioè per ricostituire la continuità intestinale. Al giorno d’oggi inoltre vengono eseguiti sulla base delle caratteristiche istologiche, morfologiche e dimensionali del tumore interventi cosiddetti organ preserving (risparmio d’organo) in cui il chirurgo e l’endoscopista con un approccio sincrono e complementare asportano il tumore ed i linfonodi coinvolti con margini sani di resezione i e con una linfoadenectomia mirata. Tuttavia, sulla base del grado di diffusione tumorale della malattia, il paziente può essere candidato a chemioterapia prima di proseguire con l’intervento chirurgico.
Tumore dell’esofago
L’esofago è la prima porzione dell’apparato digerente, responsabile del trasporto di alimenti e liquidi dalla gola allo stomaco. Questo processo avviene grazie a movimenti di contrazione che spingono il cibo verso il basso fino al cardias, la valvola che separa l’esofago dallo stomaco e previene il reflusso di cibo e succhi gastrici.
Esistono due principali tipi di tumore esofageo:
- Carcinoma a cellule squamose: si sviluppa di solito nella parte superiore e centrale dell’esofago e rappresenta circa il 60% di tutti i tumori esofageo.
- Adenocarcinoma: origina dalle ghiandole della mucosa e si sviluppa più frequentemente nella giunzione tra esofago e stomaco (cardias), costituendo circa il 30% dei tumori esofagei. La posizione del tumore è cruciale per la possibilità di intervento chirurgico e le tecniche utilizzabili.
Sono molteplici i FATTORI DI RISCHIO che possono contribuire allo sviluppo del tumore esofageo, che si manifesta precocemente con SINTOMI della deglutizione (disfagia). La DIAGNOSI viene effettuata attraverso l’Esofagogastroscopia, Ecoendoscopia, la TAC e PET.
Trattamento
Il trattamento del tumore esofageo deve essere ponderato e “cucito” sul paziente. Nella maggior parte dei casi lo stadio di malattia è localmente avanzato, coinvolge quindi a tutto spessore la parete esofagea ed è diffuso ai linfonodi vicino al tumore. In questo caso prima di un eventuale chirurgia, il trattamento di scelta è una chemio/chemioradioterapia ad intento neoadiuvante o definitivo sulla base delle condizioni cliniche del paziente e sull’istologia del tumore. Nei pazienti in fase avanzata con difficoltà a deglutire e/o a respirare, possono essere utili le cure palliative, come l’inserimento di uno stent esofageo, tracheobronchiali.
CHIRURGIA DELLE MALATTIE BENIGNE DELL’ESOFAGO
Le patologie benigne esofago-gastriche comprendono una vasta gamma di condizioni cliniche, ognuna caratterizzata da sintomi, cause, trattamenti e prognosi differenti. Alcune di queste condizioni possono essere gestite con approcci conservativi, mentre altre necessitano di interventi chirurgici o endoscopici. Il Centro di Negrar è un punto di riferimento per il trattamento di ACALASIA, DIVERTICOLO DI ZENKER, ERNIA JATALE e REFLUSSO GASTROESOFAGEO.